"Risulta
del tutto incomprensibile 'apertura al dialogo del ministro D'Alia, se
poi lo stesso inistro annuncia alla stampa lo stop al contratto". Con
queste parole Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e
Benedetto Attili, rispettivamente segretari generali di Fp-Cgil,
Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa hanno commentato le dichiarazioni del ministro
della Funzione pubblica nel suo intervento al Forum Pa. Inaugurando
questa mattina il Forum della Pubblica Amministrazione, D’Alia ha
affermato che non ci sono risorse per rinnovare i contratti dei
lavoratori pubblici, scaduti a dicembre del 2009, dando per certa la
proroga del blocco a tutto il 2014. Al tempo stesso il ministro ha
chiesto ai lavoratori del Pubblico Impiego consenso e complicità.
"Ringraziamo il ministro per averci informato che la fase delle rivendicazioni è finita - hanno proseguito i sindacalisti - ma sappia che all'incontro del 4 giugno, annunciato anche questo a mezzo stampa come il blocco dei contratti del pubblico impiego, pretenderemo impegni concreti in direzione opposta". "Siamo perfettamente coscienti della difficile fase economica - hanno aggiunto - ma non possiamo accettare che questa congiuntura sia pagata ulteriormente da lavoratori che hanno già subito una perdita di reddito pesantissima. Il ministro D'Alia non può pretendere un atteggiamento collaborativo senza dimostrare rispetto nei confronti dei lavoratori pubblici e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano". Su questa ulteriore imposizione della pubblica amministrazione è intervenuto anche Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego. “Si continuano a tagliare i servizi, a bloccare le assunzioni e le retribuzioni e su questo si cerca il consenso dei lavoratori pubblici?”. “Il 22 maggio abbiamo manifestato davanti al Parlamento con alcune migliaia di lavoratori per chiedere una politica d’investimento nella Pubblica Amministrazione – prosegue l’esponente di USB – dalle dichiarazioni odierne del ministro invece arrivano promesse a lungo termine e ulteriori richieste di sacrifici”. “I lavoratori pubblici – evidenzia Romagnoli – stanno pagando a caro prezzo la crisi e non è vero che a tutti sono stati richiesti sacrifici. Si stanino gli evasori, si colpisca la corruzione, si faccia pagare il debito a chi l’ha prodotto e non ai lavoratori dipendenti, ai disoccupati, ai pensionati, alle famiglie”. “Quando incontreremo il ministro D’Alia, il 4 giugno prossimo gli sottoporremo la nostra piattaforma – conclude il dirigente sindacale di USB – nella quale chiediamo il rinnovo del contratto, la stabilizzazione dei precari del pubblico impiego e l’assunzione dei vincitori ed idonei dei concorsi pubblici già espletati, la reinternalizzazione dei servizi e del personale delle ditte appaltatrici, la cancellazione della Riforma Brunetta, per dare nuovo slancio alla Pubblica Amministrazione e restituire servizi pubblici ai cittadini”.
"Ringraziamo il ministro per averci informato che la fase delle rivendicazioni è finita - hanno proseguito i sindacalisti - ma sappia che all'incontro del 4 giugno, annunciato anche questo a mezzo stampa come il blocco dei contratti del pubblico impiego, pretenderemo impegni concreti in direzione opposta". "Siamo perfettamente coscienti della difficile fase economica - hanno aggiunto - ma non possiamo accettare che questa congiuntura sia pagata ulteriormente da lavoratori che hanno già subito una perdita di reddito pesantissima. Il ministro D'Alia non può pretendere un atteggiamento collaborativo senza dimostrare rispetto nei confronti dei lavoratori pubblici e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano". Su questa ulteriore imposizione della pubblica amministrazione è intervenuto anche Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego. “Si continuano a tagliare i servizi, a bloccare le assunzioni e le retribuzioni e su questo si cerca il consenso dei lavoratori pubblici?”. “Il 22 maggio abbiamo manifestato davanti al Parlamento con alcune migliaia di lavoratori per chiedere una politica d’investimento nella Pubblica Amministrazione – prosegue l’esponente di USB – dalle dichiarazioni odierne del ministro invece arrivano promesse a lungo termine e ulteriori richieste di sacrifici”. “I lavoratori pubblici – evidenzia Romagnoli – stanno pagando a caro prezzo la crisi e non è vero che a tutti sono stati richiesti sacrifici. Si stanino gli evasori, si colpisca la corruzione, si faccia pagare il debito a chi l’ha prodotto e non ai lavoratori dipendenti, ai disoccupati, ai pensionati, alle famiglie”. “Quando incontreremo il ministro D’Alia, il 4 giugno prossimo gli sottoporremo la nostra piattaforma – conclude il dirigente sindacale di USB – nella quale chiediamo il rinnovo del contratto, la stabilizzazione dei precari del pubblico impiego e l’assunzione dei vincitori ed idonei dei concorsi pubblici già espletati, la reinternalizzazione dei servizi e del personale delle ditte appaltatrici, la cancellazione della Riforma Brunetta, per dare nuovo slancio alla Pubblica Amministrazione e restituire servizi pubblici ai cittadini”.
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