13 giugno. LA TERRA NON È PIATTA SIGNORI, È TONDA.
Ci eravamo occupati della questione Grillo-Farage il 29 maggio scorso,
pubblicando, subito dopo l'incontro a Bruxelles tra i due leaders, il
programma del Partito Indipendente del Regno Unito (UKIP). Non c'era
pistola più fumante come prova che l'UKIP è una forza anti-euro sì, ma
neoliberista fino alle midolla. Un neoliberismo accompagnato da una
linea politica securitaria, sbirresca, xenofoba e decisamente
anti-ambientalista.*
Chiosavamo:
"Una mossa inquietante, devastante, quella di Grillo, destinata,
speriamo, a suscitare tra i pentastellati un moto d'indignazione e
protesta".
La
protesta e l'indignazione ci sono state, non al punto però da far
cambiare idea a Grillo e Casaleggio, tale dunque da stoppare il
referendum in rete svoltosi ieri.
Tuttavia,
a ben leggere l'andamento del referendum tra gli iscritti a M5S, la
protesta c'è stata, eccome! Su circa centomila aventi diritto ad
esprimersi, cioè iscritti a M5S, hanno votato in 29.584. Meno di un
terzo. Il sodalizio coi nazional-neo-liberisti inglesi ha ottenuto sì il
78% dei consensi di chi ha votato, ma il misero 23% calcolando tutti
gli aventi diritto.
Un
astensionismo massiccio, segnale del dissenso della stragrande
maggioranza degli attivisti. Dissenso per due ragioni: (1) per la scelta
dell'accoppiata contro-natura e (2) per il metodo infingardo con cui i
capi (altro che uno vale uno!) hanno ristretto la possibilità di
scegliere tra due sole alternative: guarda caso, o coi
nazional-neo-liberisti inglesi d'opposizione, o i nazional-neo-liberisti
inglesi di governo, (quelli di Cameron!), o il niente.
Stendiamo
un pietoso velo sulle giustificazioni che i capi hanno addotto, prima
per spiegare l'inciucio con Farage, poi per giustificare lo
pseudo-referendum. Di male in peggio.
Dei capi seri, vista la bassissima percentuale di votanti avrebbero dovuto fare autocritica e marcia indietro.
Chiediamoci:
che avrebbero detto Grillo e Casaleggio se alle ultime elezioni europee
Renzi avesse vinto con una percentuale di votanti del 23%? Avrebbero
detto (giustamente) che quella vittoria era illegittima, che uno che
rappresenta una piccola minoranza del Paese doveva lasciare Palazzo
Chigi.
Non è così cari Grillo e Casaleggio?
Invece i capi hanno deciso di andare avanti a testa bassa.
Pagheranno care le conseguenze di questo matrimonio sporco e contro natura.
* I paladini del sistema esultano. Non gli poteva essere offerta migliore occasione per sputtanare i Cinque Stelle. Certi attivisti cinque stelle si difendono rispondendoci: "Vedete? Ci fate le medesime accusa dei piddini!"
Che discorso è mai questo? E che se i pennivendoli di regime affermano che la Terra è rotonda noi per contrasto dovremmo dire che la Terra è piatta?
Farage è un neoliberista incallito, uno che nasce a destra dei Conservatori inglesi e sul quel fianco è restato. Punto.
E facciamola
finita coi discorsi qualunquisti sulla fine della differenza tra destra
e sinistra, che poi va a finire servono a giustificare simili porcate, e
fanno contenti solo certi confusionari che ce la menano che non conta come si esce dall'euro, che sia da destra o da sinistra.
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