Oskar Lafontaine, leader storico della sinistra tedesca, in una lunga
intervista spiega i punti centrali del nuovo sistema monetario europeo
da lui proposto: basta con l'Euro, la moneta deve tornare sotto il
controllo democratico. Da Deutschlandradio
Mentre le iniziative franco-tedesche cercano di far uscire l'Europa
dalla crisi, Oskar Lafontaine, il presidente della Linke nel parlamento
regionale della Saarland, si pronuncia a favore di processi decisionali
piu' democratici. E propone un nuovo sistema monetario europeo, in cui
non sia solo una parte a decidere per tutti.
Deutschlandradio Kultur: Herr Lafontaine, la moneta unica è la base
per la crescita e l'occupazione in Europa, sosteneva un tempo il
politico della SPD Oskar Lafontaine. Che cosa è cambiato per Oskar
Lafontaine politico della Linke, ora che invece propone un nuovo sistema
monetario e l'uscita dall'Euro?
Oskar Lafontaine: E' cambiato che le proposte fatte allora non sono
mai state realizzate, perché solo sulla base di queste condizioni, la
frase che lei ha letto, avrebbe avuto un senso. Allora, ad esempio,
proponevamo un governo economico europeo. E' passato molto tempo. Oggi
Hollande riprende questa proposta, che cosa c'è dietro?
Per far capire a tutti: non è possibile avere una moneta unica con
una diversa politica finanziaria, fiscale e salariale. Lo abbiamo detto
allora. E' un peccato che fino ad oggi si sia andati in direzione
opposta.
Oggi constatiamo che stanno crescendo le ostilità fra i popoli
europei, e che i movimenti fascisti sono sempre piu' forti. Ogni
politico europeo responsabile dovrebbe porsi la domanda: che cosa
possiamo fare per arrestare questa tendenza?
Deutschlandradio Kultur: Questo errore di progettazione è stato
riconosciuto, come lei dice. E sono in molti ad ammettere che la causa
della crisi sia l'assenza di una politica economica comune. Lei dice,
Hollande sta affrontando il tema, ma si arriverà a qualcosa di tangibile
per i cittadini europei?
Oskar Lafontaine: No. E' simile a tante altre proposte, note da
tempo. Semplicemente non saranno realizzate, perché in Europa abbiamo
una determinata ideologia. E' l'ideologia del neoliberismo,
particolarmente presente in Germania. Secondo questa ideologia bisogna
essere sempre piu' competitivi. Vale a dire, prima di tutto è necessario
ridurre il costo del lavoro per unità di prodotto e poi ridurre la
tassazione. E poi c'è la concorrenza fatta con il dumping salariale, il
dumping fiscale e il dumping sociale, e quindi lo smantellamento dello
stato sociale. Non puo' funzionare. Questa ideologia impedisce uno
sviluppo salutare all'Europa.
Deutschlandradio Kultur: Ho capito bene? Lei sta chiedendo un altro
sistema valutario. Lei in pratica propone l'uscita dall'Euro. Questo
permetterebbe una svalutazione delle monete nazionali. La competitività
sarebbe rafforzata?
Oskar Lafontaine: Si', la svalutazione è un classico mezzo per
aumentare la competitività di un'economia. L'altro strumento sarebbe il
taglio dei salari e delle pensioni, e lo smantellamento dello stato
sociale. Perché gli economisti e le democrazie preferiscono non
ricorrere a questo strumento, lo stiamo vedendo ora in Europa. E vediamo
anche quali sono le difficoltà e le distorsioni quando si ricorre a
questo strumento.
Ma è importante riconoscere un punto: il sistema monetario ha un
ruolo di sostegno. Non si tratta di una istituzione divina. Deve aiutare
lo sviluppo europeo, e deve servire anche l'economia. E noi riteniamo
che una moneta unica possa dare benefici solo se vengono soddisfatte
anche altre condizioni. Questo era il punto di partenza. Questa era
anche la discussione. E questa è la posizione che ho sostenuto al
Bundesrat come delegato del governo guidato dalla SPD, prima
dell'introduzione della moneta unica. E' stato recentemente riproposto
anche dalla televisione. Ma tutti questi requisiti non sono stati
soddisfatti, e ora ci troviamo di fronte al disastro. Proprio perché
l'ideologia di cui ho appena parlato non cessadi sostenere che i paesi
devono farsi concorrenza.
Deutschlandradio Kultur: Pero' la risposta non dovrebbe essere
questa: meno Europa, cio' che un'uscita dall'Euro significherebbe. La
Cancelliera ripete sempre. "muore l'Euro, finisce l'Europa". Invece
dovrebbe dire: piu' Europa, un ministro delle finanze europeo, un
governo economico europeo.
Oskar Lafontaine: Questa è la domanda: che cosa è l'Europa e come ci
immaginiamo l'Europa? L'Europa per me ha tre colonne, una è la
democrazia, poi c'è lo stato sociale, uno non puo' esistere senza
l'altro, terzo, lo stato di diritto.
La democrazia viene smantellata giorno dopo giorno. Abbiamo dei
governi mai eletti: pensi alla Grecia o all'Italia. Ai parlamenti invece
si dice: non avete piu' nulla di cui discutere, dovete sostenere i
pacchetti di salvataggio bancari, e dovete fare quello che la Troika e
il FMI dicono. Potete dire solo si' o no. La democrazia di fatto viene
svuotata.
Lo stato di diritto viene smantellato. A questo si riferisce anche il
giudice costituzionalista Kirchhof quando dice: si', la costruzione
europea dovrebbe essere fondata sul rispetto del diritto. Si puo' solo
essere d'accordo. Ma poiché sono stati fatti cosi' tanti errori, ogni
volta è necessario violare i trattati.
E lo stato sociale, anche in Germania, viene continuamente aggredito.
Lo abbiamo visto negli ultimi anni anche nel nostro paese. E ora Frau
Merkel vuole imporre la stessa politica a tutta l'Europa, senza
considerare le relazioni economiche complessive. Cio' porterà alla
catastrofe economica. Cosi', la frase di Merkel, "muore l'Euro, finisce
l'Europa", ci conferma solamente che la Cancelliera non riesce a
comprendere l'economia nel suo complesso. Le cose oggi stanno cosi': se
l'Eurosistema resta immutato, l'Europa subirà danni sempre maggiori.
Deutschlandradio Kultur: Ma Frau Merkel incontra anche una certa
resistenza, nel tentativo di esportare questa politica. E questa
resistenza arriva dalla Francia. Arriva addirittura dal piccolo
Lussemburgo. Come è possibile risolvere questa situazione?
Oskar Lafontaine: Le istituzioni hanno un ruolo decisivo.
L'Eurosistema non è adeguato. E questo è un sistema monetario, non è una
banconota, si tratta di un sistema monetario. Non è adeguato per
rispondere in maniera adeguata a questa domanda.
Deutschlandradio Kultur: Ma qual'è l'alternativa? Abbiamo una
gestione della crisi che forse non è soddisfacente, ma che almeno ha
stabilizzato l'Euro. C'è calma sui mercati finanziari. Lei dice, fuori
dall'Euro. Come puo' funzionare?
Oskar Lafontaine: L'alternativa emerge da quello che io ho chiamato
la base per lo sviluppo europeo. Vogliamo avere piu' democrazia. Anche
sui temi della moneta e su tutte le questioni monetarie, dobbiamo avere
dei processi democratici. E cioè, uno non puo' dire, le cose stanno in
questo modo, e gli altri lo devono seguire. Cio' non ha molto a che fare
con la democrazia.
Deutschlandradio Kultur: Vale a dire, dobbiamo riportare la banca
centrale sotto il controllo democratico - piu' o meno una commissione
per la moneta all'interno del Parlamento europeo.
Oskar Lafontaine: E' un tema abbastanza ampio. L'Eurosistema è stato
messo in piedi perché si voleva bloccare l'egemonia della Bundesbank.
Era l'idea degli altri capi di governo europei. Hanno detto: non siamo
piu' indipendenti. Non possiamo piu' decidere autonomamente. Se la
Bundesbank prende una decisione, noi dobbiamo correrle dietro.
Deutschlandradio Kultur: E almeno adesso possono invece discuterne
Oskar Lafontaine: Ora invece è cosi': l'Eurosistema ci ha portato ad
una situazione in cui i parlamenti e i governi non possono piu'
decidere. Ora è il governo federale tedesco, vale a dire la Cancelliera,
grazie alla forza economica della Germania, a decidere la direzione. E
questo risponde anche alla questione da lei sollevata: abbiamo bisogno
di un sistema monetario all'interno del quale non sia uno solo a
decidere per tutti.
Vale a dire, anche sui temi monetari, abbiamo bisogno di processi
decisionali democratici. C'è una idelogia profondamente radicata in
tutto il mondo, secondo la quale la moneta debba sottrarsi alle
decisioni democratiche. Le banche creano denaro. La gente non lo sa. Le
banche producono bolle e bolle, e la gente si comporta con le banche
come davanti a un dottore con un camice bianco, che ci dice quale
terapia è necessaria, ma che alla fine non si riesce né a capire né a
comprendere. Ma il sistema monetario puo' essere riformato. E quindi
vorrei dire qualcosa sul nuovo sistema monetario che io propongo. Lo
descrivo in modo che tutti possano comprenderlo:
Le banche devono fare quello che in origine facevano la casse di
risparmio: raccogliere il denaro dei risparmiatori e prestarlo alle
persone che hanno bisogno di credito, soprattutto per l'attività di
investimento.
Deutschlandradio Kultur: In fondo lei dice: abbiamo bisogno di una
politica monetaria governata dalla politica. E questa idea, secondo cui
la politica abbia la precedenza, l'abbiamo già avuta in passato. Ma
abbiamo preso la decisione opposta. In sostanza, nell'unione monetaria è
stata presa un'altra decisione, e invece di un approccio politico, è
stato preferito quello della stabilità.
Oskar Lafontaine: Questa è un pensiero autoritario. Il concetto di
moneta depoliticizzata è uno dei piu' stupidi che abbia mai ascoltato.
Non c'è nulla di depoliticizzato! Con questo si vorrebbe dire che i
politici non devono avere nessuna voce in capitolo nelle decisioni di
politica monetaria. Ma perché realmente? Sono i rappresentanti del
popolo che devono prendere queste decisioni.
E questo ci porta alla risposta: il denaro è troppo sacro e
importante. Questa è pura ideologia, e si puo' anche dire, un'ideologia
stupida. Dove si finisce, quando si lasciano decidere solo le autorità
monetarie, lo stiamo vedendo adesso. In nessun'altro ambito sono stati
commessi cosi' tanti errori, negli ultimi decenni, come fra gli esperti e
i professionisti della moneta.
Deutschlandradio Kultur: Quindi lei chiede concretamente che la BCE sia riportata sotto il controllo democratico?
Oskar Lafontaine: Deve tornare sotto il controllo democratico...
Deutschlandradio Kultur: Ma allora i politici avranno l'ultima parola - come lei quando era Ministro delle Finanze.
Oskar Lafontaine: ...deve essere chiaro che in materia di politica
monetaria, non possiamo accettare alcuna ideologia che sostiene: questa è
una materia sacra di cui non si puo' discutere democraticamente. Come
aiuto possiamo dire che già oggi, in molte banche centrali, siedono dei
politici.
Deutschlandradio Kultur: Herr Lafontaine, lei propone anche una
limitazione ai movimenti di capitale in Europa, quali sarebbero i
vantaggi per gli europei da una tale misura?
Oskar Lafontaine: E' un tema interessante. La libertà di movimento
per i capitali è una invenzione di coloro che in quanto speculatori ne
hanno beneficiato in tutto il mondo. E questi non volevano alcun
meccanismo di controllo sugli spostamenti - fino ad arrivare ai paradisi
fiscali, che sono ancora li'. E dai paradisi fiscali si è diffusa
l'ideologia secondo cui i controlli sui movimenti di capitale non sono
necessari. Perché nessuno dovrebbe controllare gli affari sporchi.
I controlli ai movimenti di capitale sono un mezzo per smorzare le
ondate speculative che negli ultimi anni hanno creato grandi disordini
in tutto il mondo.
Deutschlandradio Kultur: Sarebbe pero' un mezzo che va contro i
principi dei trattati europei. E ancora, Herr Lafontaine, la stessa
domanda: uscire dall'Euro? I trattati non lo permettono. Sta facendo
solo populismo per sottrarre un po' di elettori ad "Alternative für
Deutschland" (AfD)? Non sta spaccando il suo stesso partito con queste
proposte?
Oskar Lafontaine: Sono i cliché che ho letto sui giornali e che mi
divertono. AfD ha un approccio completamente diverso. E' un movimento
conservatore, da cui non si capisce cosa potrà venire fuori. AfD
rappresenta la posizione del dumping salariale tedesco, che se vogliamo,
è opposta alla nostra. Il dumping salariale è la causa di fondo del
fallimento della moneta unica. AfD è una formazione, che con le sue
proposte politiche sbagliate, ha contribuito al collasso del sistema.
In quanto europei responsabili dovremmo dire una volta per tutte: che
cosa vogliamo fare per arrestare questo processo? C'è bisogno di un
nuovo sistema monetario che non produca le forti tensioni causate
dall'Eurosistema attuale. Sono due dispositivi molto diversi. Uno lo
chiamiamo Eurosistema, con gli errori di costruzione che prima o poi lo
porteranno all'implosione. L'altro dispositivo lo chiamiamo sistema
monetario europeo. Dovrà essere un meccanismo sicuramente migliore
rispetto a quello messo in piedi da Schmidt e Giscard. Fu creato per
promuovere l'integrazione europea, non certo per impedirla.
Questo non è populismo, ma una politica responsabile. Quello che
viene definito come populismo, è semplicemente il risultato della
testardaggine e dell'ostinazione di chi non vuole riconoscere cosa sta
accadendo nell'Europa meridionale: smantellamento della democrazia,
ritorno del fascismo e grande sofferenza.
Deutschlandradio Kultur: Ma i trattati europei non prevedono l'uscita. Come dovrebbe funzionare?
Oskar Lafontaine: Nessuno ormai si attiene ai trattati europei. E
soprattutto sui punti che i diversi governi hanno continuamente violato.
Non è piu' un problema
Deutschlandradio Kultur: Ma Herr Lafontaine, il dumping salariale
tedesco non è stato la sola causa della crisi. Sono stati molteplici i
fattori che hanno contribuito. Questa è la posizione dell'intero
partito?
Oskar Lafontaine: Io non posso essere d'accordo con lei. La dinamica
salariale, e questo lo sanno tutti i nostri lettori, è la dimensione
fondamentale in un'economia. Dall'andamento dei salari dipende lo
sviluppo delle pensioni, e di tutto lo stato sociale. Cioe', se si
vuole, l'intera domanda di un'economia dipende dallo sviluppo dei
salari, e anche la sua capacità di esportare.
Se si applica una politica di dumping salariale, si aumenta la
propria capacità di esportare. Quando si accumulano avanzi commerciali,
gli altri sono costretti ad indebitarsi. Questa è la relazione d'insieme
- che almeno al Bundestag - non viene accettata dalla grande
maggioranza.
E ora la sua seconda domanda: all'interno della Linke naturalmente si
discute. E sorprendentemente c'è una discussione molto interessante e
profonda sulla strada da seguire. La questione cruciale è quale via di
uscita proponiamo per evitare lo smantellamento della democrazia, dello
stato sociale e dello stato di diritto, e fermare le ostilità fra i
popoli e impedire l'ascesa del fascismo. Per ora c'è solo la proposta,
che alcuni hanno fatto insieme a me, di reintrodurre un sistema
valutario flessibile al fine di rimuovere le tensioni dal sistema. Non
conosco nessun'altra proposta.
Deutschlandradio Kultur: Non è per contraddirla, ma lei si trova in
compagnia di Marine Le Pen che da destra in Francia propone un'uscita
dall'Euro.
Oskar Lafontaine: Questo non c'entra nulla. Marine Le Pen non si è
mai confrontata con i temi valutari. Non conosce il livello del
dibattito. Potrebbe invece parlare degli economisti americani e dei
premi Nobel che da tempo ripetono che non puo' affatto funzionare. E in
compagna dei premi Nobel americani mi potrei trovare anche bene.
Deutschlandradio Kultur: Herr Lafontaine, è possibile condurre una
discussione ragionevole sull'Euro? Non c'è il rischio che il populismo
prenda il sopravvento?
Oskar Lafontaine: L'accusa di populismo è cosi frequente, che di
solito torna indietro verso chi l'ha lanciata. Di solito arriva da
coloro che vogliono evitare di pensare, e che non accettano alcuna
argomentazione. Si puo' anche dire: non vogliamo un sistema monetario
flessibile per questo o quel motivo. Questo lo si puo' dire. Bisogna
pero' argomentare. E si puo' anche dire: l'attuale sistema è
meraviglioso. Ma per farlo bisogna essere ciechi alla realtà e non voler
proprio vedere quello che accade.
E percio' dico io: dobbiamo superare l'intransigenza e la testardaggine e avviare una vera discussione.
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