Italia/Ue. Strumento imperialistico o «umanitario»? Il no di Calamandrei e lo stato dell’arte alla luce della vicenda ucraina
A che serve oggi l’Alleanza atlantica (Nato), nata nel 1949 —
mentre il Patto di Varsavia nascerà nel 1955, solo sei anni dopo?
È strumento imperialistico o «umanitario», e di pace? Nella
seduta della Camera dei deputati del 18 marzo 1949, parlando a nome
dei socialisti indipendenti, Piero Calamandrei dice «no» alla
Nato: perché costringe l’Italia «a una scelta» fra Usa e Urss, ed
espone al maggior rischio l’Italia, che non ha alcuna ragione
a contrapporsi all’Unione sovietica, e alla quale la libertà è venuta
non solo dalla lotta eroica della Gran Bretagna contro il nazismo
e dall’intervento in guerra degli Stati Uniti, ma anche dall’Unione
sovietica, dall’«eroico popolo russo», che «seppe compiere il
miracolo di Stalingrado». Calamandrei ha motivato il suo «no»,
testualmente, su tre ordini di motivi.
Primo: un patto militare, anche se
difensivo (…) trasforma gli Stati europei in satelliti di uno dei
blocchi che si fronteggiano, e dà al suolo europeo la funzione di
un trinceramento di prima linea di eserciti che stanno in riserva al
di là dell’Atlantico. (… Allontana la nascita dell’auspicata)
Federazione occidentale europea (…)indipendente (…) non alleata
nè ostile, ma mediatrice tra i due blocchi opposti (…) capace di
conciliare in una sua sintesi di democrazia socialista due
esigenze (…) ugualmente preziose e irrinunciabili, quella della
libertà democratica e parlamentare, e quella della giustizia
sociale.
Secondo: sotto l’aspetto della politica
interna, i socialisti federalisti temevano che l’adesione
dell’Italia al Patto atlantico fosse di ostacolo alla
«pacificazione interna». In Italia vi erano democristiani, ma
anche socialisti e comunisti. L’adesione avrebbe reso più aspra la
lotta interna fra i partiti e favorito la trasformazione
autoritaria dello Stato; inoltre, avrebbe ritardato l’applicazione
della Costituzione da poco entrata in vigore. Testuale: auguriamoci
che mentre la Costituzione repubblicana attende ancora il suo
compimento, la firma di questo Patto atlantico non sia il primo
colpo di piccone dato per smantellarla.
Terzo: se per tutti gli altri Stati
europei la firma del Patto è accompagnata da rischi e vantaggi, c’è
da temere che solo per l’Italia essa possa significare pericoli
senza corrispettivo. Infatti, diventare alleato militare di uno dei
due blocchi in conflitto significa assumere la posizione di nemico
potenziale dell’altro blocco.
Firmando il Patto atlantico gli
italiani si sarebbero condannati a non poter essere più amici degli
Stati orientali (Cina compresa).
Nel suo intervento Calamandrei finge
di credere che il Patto atlantico sia difensivo, ma, ovviamente, ben
sapeva che era figlio della «guerra fredda», scatenata da Winston
Churchill e da Harry S. Truman nel 1946 a Fulton: ben sapeva che era
uno strumento imperialistico dell’Occidente nel mondo. Secondo
Calamandrei la Federazione occidentale europea (doveva essere)
politicamente e militarmente unita e indipendente, non alleata nè
ostile, ma «mediatrice», capace di conciliare «in una sua sintesi»
la «democrazia socialista». Democrazia socialista, democrazia
e socialismo assieme: non Europa delle élites, delle
multinazionali e dei banchieri — quella poi costruita, partendo
dal «Piano Schuman».
Nel 1950, Calamandrei intravede lo
sviluppo poliziesco-scelbiano dei governi De Gasperi. La Costituzione
repubblicana, nata da poco, attendeva «il suo compimento».
Calamandrei non poteva prevedere il perdurare della Nato
successivo al crollo dell’Unione sovietica — la realtà spesso
sorprende.
A questo punto ripropongo la domanda
iniziale: a che serve oggi la Nato? A contenere l’aggressività della
Russia, come afferma l’ Economist ? La Russia
è aggressiva? E fino a che punto lo è? La vicenda dell’Ucraina ci dice
che aggressivo è l’Occidente o che aggressiva è la Russia? Come molti
altri, anch’io non credo che la Russia sia aggressiva. Penso voglia
convivere pacificamente con gli Stati Uniti e con l’Unione
europea. Ha scritto Diana Johnstone: «A partire dal crollo
dell’Unione Sovietica, la Russia ha il più grande arsenale militare
dopo gli Stati Uniti e la Cina è in grande crescita economica, ma né
l’una né l’altra minacciano gli Stati Uniti o gli Stati europei. Al
contrario, entrambe desiderano ardentemente competere con gli
Stati occidentali pacificamente» . La Nato è «impegnata a
«circondare la Russia», a incoraggiarla a diventare una potenza
regionale subalterna agli Stati Uniti. Gli Usa vogliono essere ancora
e sempre on top of everything , e cercano di contrapporre l’India alla Cina, per contrastare il Brics. La domanda di fondo: in Western democracy
— e nell’Unione europea in particolare — c’è la forza di
smantellare la macchina da guerra costruita da Churchill e Truman
nel 1949, dopo aver costruito la «Guerra fredda»? Si tratta di due
costruzioni congiunte. Fino a quando?
* Il saggio, corredato da una
lunga nota storica e da riferimenti tematici e giornalistici,
uscirà sul prossimo numero di maggio della rivista «Il Ponte»
Effetto Stranamore
Come ci stanno convincendo ad accettare un'altra guerra mondiale
di John Pilger
L’altro giorno mi sono rivisto il Dr. Stranamore.
L'avrò visto forse una dozzina di volte, rende bene il concetto delle
notizie senza senso. Quando il maggiore Major T.J. “King” Kong va “in
punta di piedi con i Rooskies” e vola con il suo bombardiere nucleare
B-52 verso un obiettivo in Russia, lascia al Gen. "Buck" Turgidson il
compito di rassicurare il Presidente.
- “Dovremo essere i primi a sparare” - dice il generale - " e ne potremo ammazzare massimo 10- 20 milioni, non di più".
- Il Presidente Merkin Muffley : "Non mi farete passare alla storia come il più grande genocida dopo Adolf Hitler ."
- Generale Turgidson : "Forse potrebbe essere meglio, signor Presidente , se Lei fosse più interessato al bene del popolo americano che a come Lei sarà ricordato nei libri di storia "
- Il Presidente Merkin Muffley : "Non mi farete passare alla storia come il più grande genocida dopo Adolf Hitler ."
- Generale Turgidson : "Forse potrebbe essere meglio, signor Presidente , se Lei fosse più interessato al bene del popolo americano che a come Lei sarà ricordato nei libri di storia "
Il genio del film di Stanley
Kubrick è che ha rappresentato con precisione la follia e i pericoli
della guerra fredda. La maggior parte dei personaggi sono basati su
persone reali e maniaci veri. Oggi non c’è niente che equivalga a Stranamore,
perché la cultura popolare ormai guarda quasi esclusivamente dentro la
propria vita interiore, come se l'identità personale fosse lo spirito
della morale dominante e la satira, quella vera, supera la realtà; ma i
pericoli restano gli stessi.
L'orologio nucleare è rimasto fermo a cinque minuti a mezzanotte e
sventolano ancora le stesse "false flag" con gli stessi obiettivi dettati dallo stesso "governo invisibile", come spiegò Edward Bernays, l'inventore delle pubbliche relazioni, quando descriveva cos'è la propaganda moderna.
Nel 1964, l'anno di Stranamore, la "false flag" era il "missile gap".
Allora per poter produrre più armi, ancora più potenza nucleare e per
perseguire una politica di non-dichiarata supremazia, il Presidente
John Kennedy approvò la linea di propaganda proposta dalla C.I.A, che
convinse l’opinione pubblica che l'Unione Sovietica era molto avanti
nella produzione di missili balistici intercontinentali rispetto agli
USA. Questa notizia riempì le prime pagine e si inventò la "minaccia russa".
In realtà, gli americani erano tanto avanti nella produzione di
missili balistici intercontinentali che i russi non avrebbero mai
potuto raggiungerli. La guerra fredda si fondò in gran parte su questa bugia.
Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, gli USA hanno circondato la
Russia con basi militari, aerei da guerra nucleari e missili, come parte
del "progetto di allargamento NATO". Rinnegando la promessa
USA fatta al Presidente dell'Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov, nel
1990 che la Nato non si sarebbe più estesa nemmeno "di un pollice verso
est", la Nato però ha fatto di tutto per riprendersi l'Europa
orientale. Nel Caucaso sovietico sono presenti le forze militari della
NATO più massicce dalla seconda guerra mondiale.
Lo scorso mese di febbraio, gli USA hanno messo a punto uno dei loro
favolosi "colpi per procura" contro il governo dell'Ucraina,
regolarmente eletto; le truppe d'assalto però, stavolta, erano fasciste.
Per la prima volta dal 1945 un partito nazista, apertamente antisemita
ha preso il controllo delle aree chiave del potere statale in una
capitale europea. Non c'è stato un solo leader
dell'Europa occidentale che abbia condannato questa rinascita del
fascismo sui confini della Russia. Trenta milioni di russi morirono
quando i nazisti di Hitler invasero il loro paese e questi erano
appoggiati dall'esercito ribelle ucraino, l'UPA, che si rese
responsabile di tanti massacri di ebrei e polacchi. L'UPA era il braccio
armato che ispira oggi il partito Svoboda.
Dal putsch di Washington a Kiev - e la risposta inevitabile di Mosca
nella Crimea russa, per proteggere la sua Flotta del Mar Nero - la
provocazione e l'isolamento della Russia hanno sostituito nelle notizie
la "minaccia russa" ( del 1964).
E' una propaganda fossilizzata (sempre la stessa, ma
funziona). Il Generale Breedlove, dell’ US Air Force che gestisce la
NATO in Europa – per non essere da meno - ha dichiarato di essere in
possesso di immagini che mostrano truppe russe di 40.000 uomini che sono
"ammassate" sul confine con l'Ucraina. La stessa affermazione che fece
Colin Powell, quando disse di avere delle fotografie di armi di
distruzione di massa in Iraq. Quello che è certo è che quegli avvoltoi
che girano intorno a Obama, quelli che hanno provocato lo sconsiderato
colpo di Stato in Ucraina e che hanno fatto scoppiare una guerra civile,
hanno attirato Vladimir Putin in una trappola.
Ancora nella scia di una furia che continua da 13 anni, quella furia
che cominciò in Afghanistan, ben dopo che Osama Bin Laden era fuggito,
quella che poi sempre con una "false flag" ha distrutto l'Iraq, quella
che ha inventato la "canaglia nucleare" dell'Iran, quella che ha
consegnato la Libia ad una forma di anarchia hobbesiana e che ha
sostenuto gli jihadisti in Siria , gli Stati Uniti hanno trovato
finalmente una nuova guerra fredda per concludere la loro campagna
mondiale di omicidi e terrore, fatta adesso con l'uso dei drone.
Un Piano d'azione per l'adesione alla NATO (MAP) – orchestrato
direttamente dalla stanza della guerra di Stranamore - è stato un regalo
del generale Breedlove alla nuova dittatura in Ucraina. Un "Attacco a
Tridente" porterà le truppe USA sul confine russo dell'Ucraina e una "
Brezza di Mare" metterà navi da guerra americane a vista nei porti
russi. Allo stesso tempo, i giochi di guerra della NATO in tutta
l'Europa orientale serviranno ad intimidire la Russia.
Non è difficile immaginare quale sarebbe stata la reazione se questa follia fosse avvenuta a ruoli invertiti!
Se tutto questo fosse successo sui confini dell'America. Potrebbe essere una battuta del Gen. "Buc" Turgidson.
E poi c'è la Cina. Il 24 aprile, il Presidente Obama inizierà un tour in Asia per promuovere il suo "Pivot in Cina" . L'obiettivo è quello di convincere i suoi "alleati" nella regione, principalmente il Giappone, a riarmarsi e a prepararsi per una eventuale possibilità di guerra con la Cina . Entro il 2020, quasi i due terzi di tutte le forze navali statunitensi in tutto il mondo saranno trasferite nella zona Asia-Pacifico. Dopo la seconda guerra mondiale, questa è la più grande concentrazione militare in quella vasta regione.
In un arco che si estende dall'Australia al Giappone, la Cina dovrà affrontare i missili e bombardieri nucleari USA. Una base navale strategica è in costruzione sull'isola coreana di Jeju a meno di 400 km dalla metropoli cinese di Shanghai, il cuore industriale dell'unico paese il cui potere economico sta per superare quello degli Stati Uniti. Il "Pivot" di Obama è stato progettato per minare l'influenza della Cina nella regione. È come se fosse cominciata un’altra guerra mondiale, ma con altri mezzi.
Ma questa non è una fantasia di Stranamore. Il Segretario alla difesa di Obama, Charles "Chuck" Hagel , è stato a Pechino la scorsa settimana per consegnare un avvertimento minaccioso: la Cina, come la Russia, potrebbero trovarsi isolate e in pericolo di guerra se non si piegheranno alle richieste degli Stati Uniti. Si è fatto un paragone tra l'annessione della Crimea con la ben più complessa disputa territoriale che ha in atto la Cina con il Giappone su delle isolette disabitate nel Mar Cinese Orientale.
E poi c'è la Cina. Il 24 aprile, il Presidente Obama inizierà un tour in Asia per promuovere il suo "Pivot in Cina" . L'obiettivo è quello di convincere i suoi "alleati" nella regione, principalmente il Giappone, a riarmarsi e a prepararsi per una eventuale possibilità di guerra con la Cina . Entro il 2020, quasi i due terzi di tutte le forze navali statunitensi in tutto il mondo saranno trasferite nella zona Asia-Pacifico. Dopo la seconda guerra mondiale, questa è la più grande concentrazione militare in quella vasta regione.
In un arco che si estende dall'Australia al Giappone, la Cina dovrà affrontare i missili e bombardieri nucleari USA. Una base navale strategica è in costruzione sull'isola coreana di Jeju a meno di 400 km dalla metropoli cinese di Shanghai, il cuore industriale dell'unico paese il cui potere economico sta per superare quello degli Stati Uniti. Il "Pivot" di Obama è stato progettato per minare l'influenza della Cina nella regione. È come se fosse cominciata un’altra guerra mondiale, ma con altri mezzi.
Ma questa non è una fantasia di Stranamore. Il Segretario alla difesa di Obama, Charles "Chuck" Hagel , è stato a Pechino la scorsa settimana per consegnare un avvertimento minaccioso: la Cina, come la Russia, potrebbero trovarsi isolate e in pericolo di guerra se non si piegheranno alle richieste degli Stati Uniti. Si è fatto un paragone tra l'annessione della Crimea con la ben più complessa disputa territoriale che ha in atto la Cina con il Giappone su delle isolette disabitate nel Mar Cinese Orientale.
"Non puoi andare in giro per il mondo” - ha detto Hagel con la faccia seria - "violando la sovranità delle nazioni con la forza, la coercizione o l’intimidazione". Come
se tutto quel massiccio movimento di forze navali e di armi nucleari
americane in Asia, fossero "un segno di assistenza umanitaria che
l'esercito statunitense si sta preparando ad elargire".
Obama adesso è alla ricerca di un buco nel budget che permetta di
arrivare a possegere ancora più armi nucleari del massimo storico
raggiunto durante la guerra fredda: appunto l'era di Stranamore
. Gli Stati Uniti proseguono con la loro eterna ambizione di dominare
il continente eurasiatico, quella terra che si estende dalla Cina
all'Europa: è un "destino scintillante" che bisognerà realizzare con la forza.
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