PERUGIA - La sconfitta di Boccali al ballottaggio di
Perugia rappresenta un fatto politico drammatico ed inappellabile. Il
dato del centro-sinistra e di Boccali poteva e doveva consolidarsi. Così
non è stato. Il voto dei perugini che si sono recati alle urne è
pesantissimo e nella sua drammaticità, per la storia di Perugia,
assolutamente chiaro.
Rifondazione ha partecipato alla ricostruzione della
coalizione su basi programmatiche e ha lavorato con ostinazione alla
definizione di una lista unitaria della sinistra. Anche su questo
aspetto, nonostante il risultato positivo de L’Altra Europa, la sinistra
perugina ha perso un’occasione importante presentandosi divisa e non
riuscendo così ad entrare in consiglio comunale. Una sconfitta di cui ci
sentiamo tutto il peso.
Detto questo, le responsabilità del Partito
Democratico rispetto alla sconfitta finale, a partire dalle primarie
farsa e dalla rinuncia sistematica ad una cabina regionale sulle
elezioni, sono enormi. Soprattutto aver alimentato sul sindaco del
capoluogo di regione e di primo mandato un dibattito infinito sulle
primarie come strumento salvifico ha espulso la politica dalla
discussione e dalle priorità vere per Perugia.
In altri termini risulta evidente che le primarie
scisse dalla politica e, a questo punto, i ballottaggi sono il terreno
vero dello scontro politico in atto nel Pd Umbro. Nessuno può tirarsi
indietro e giocare allo scarica barile. Il tutto fatto sulle spalle dei
perugini e della coalizione. Per questo, per quanto sia cocente la
sconfitta, serve da parte di Boccali una forte opposizione politica e
sociale. Per quanto ci riguarda pensiamo che occorra da subito ripartire
per la riscossa ed avere tutti il coraggio di metterci a disposizione
di un progetto più ampio che costruisca un soggetto unitario della
sinistra umbra.
Enrico Flamini, Segretario Provinciale Prc Perugia
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