Cinquanta manifestanti di Assemblea permanente no inceneritori hanno cercato di impedire l'accesso ai camion di rifiuti. Assenti sia l’associazione Gestione corretta rifiuti, che l'amministrazione 5 Stelle: "Si attaccano ai cavilli legali che non portano a niente: ma Grillo non disse in campagna elettorale che avrebbero dovuto passare sul corpo del sindaco?"
di Silvia Bia,Il Fatto Quotidiano
L’inceneritore di Parma ha cominciato a bruciare i primi rifiuti,
ma a Ugozzolo a combattere sembrano essere rimasti in pochi. Nel giorno
in cui era prevista l’accensione dell’impianto, una cinquantina di
attivisti riuniti nella neonata Assemblea permanente no inceneritori, ha
presidiato dall’alba i tre ingressi del Polo ambientale integrato con
l’obiettivo di impedire l’arrivo dei camion con i rifiuti. Con loro però
non c’erano i membri dell’associazione Gestione corretta rifiuti,
che da anni si oppongono all’inceneritore, né il sindaco Federico
Pizzarotti, che in campagna elettorale aveva promesso di bloccarlo.
“Dov’è
il sindaco? Dove sono i rappresentanti del comitato Gestione corretta
rifiuti?” hanno chiesto da dietro uno striscione con la scritta “no
inceneritore” i manifestanti, che già nei giorni scorsi avevano
organizzato una protesta a Ugozzolo. “Grillo in
campagna elettorale aveva detto che per accendere l’inceneritore
avrebbero dovuto passare sul corpo di Pizzarotti. Ma ora dov’è? – ha
detto Luigi Iasci – Vogliamo il suo corpo qui davanti,
perché mettere i nostri corpi qui è l’unico modo per chiudere
l’inceneritore. I cittadini hanno detto, votando Pizzarotti, che non
vogliono il forno. Accenderlo è una decisione che va contro la democrazia“.
A
nulla però è servita quest’ultima battaglia, perché i camion di rifiuti
a Ugozzolo ci erano già arrivati tra venerdì e sabato, come si è
scoperto in tarda mattinata. Una rivelazione che ha acceso ancora di più le polemiche verso Iren
e anche verso l’amministrazione Pizzarotti. “Questo fa capire come Iren
si comporti in merito alla trasparenza, visto che tiene nascoste le
cose anche ai cittadini – ha detto Iasci – Anche la politica però ha una
responsabilità forte, perché l’amministrazione non ha fatto nulla per
svelare il silenzio di Iren. Il Comune si affida ai cavilli legali e
alle carte, ma non si è espresso in nessun modo. Siamo noi la vera
espressione di democrazia dal basso”.
Pizzarotti da Ugozzolo non è passato, anche se i manifestanti lo aspettavano, ma dal Municipio l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli
ha promesso di chiedere spiegazioni a Iren sull’avvio dei test sui
rifiuti, di cui non era informato: “Non è giunta nessuna comunicazione
in tal senso alla data di venerdì 26 aprile né dalla Provincia né dal
gestore dell’impianto, così come non è stato inviato, seppure
sollecitato più volte, il verbale della Conferenza dei servizi di
mercoledì 24 aprile”. Per questo al Paip c’erano anche ambientale
funzionari del servizio Ambiente del Comune insieme alla polizia per
“verificare e verbalizzare le procedure connesse all’avvio temporaneo di
50 ore di incenerimento con rifiuti di cui lo stesso Comune ha appreso
notizia dalla stampa locale”.
Nei giorni scorsi a tentare di fermare il conto alla rovescia all’accensione
era stato anche l’avvocato no termo Arrigo Allegri, presente al
presidio. Il legale aveva presentato un esposto alla Procura e una
lettera alle istituzioni in cui denuncia le prescrizioni non rispettate da Iren, rilevate anche dai tecnici del Comune. Tra queste, la mancanza del certificato di agibilità
dell’impianto e il boschetto “mangia polveri”, che al momento non è
ancora cresciuto intorno al forno, oltre al permesso di costruzione che
sarebbe scaduto.
Tutte opposizioni che però non hanno intimidito la multiutility,
che per non perdere gli incentivi statali aveva come obiettivo
l’accensione dell’impianto entro il 30 aprile. La comunicazione
dell’esito positivo della messa a punto del sistema impiantistico a
caldo con la combustione dei primi rifiuti è arrivata da Iren nella
tarda mattinata di lunedì. L’entrata in funzione a tutti gli effetti è
prevista il 18 maggio, a quasi un anno esatto di distanza dall’elezione a
sindaco di Pizzarotti, che aveva promesso che a Ugozzolo il forno non
avrebbe mai cominciato a bruciare.
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