Quattordici firme. Di altrettanti parlamentari del MoVimento Cinque Stelle. Per una proposta di legge che rischia di passare alla storia come un "epic fail" della politica. Oggetto: la difesa dei prodotti agro-alimentari italiani dalla contraffazione. Perché - e questo si legge nel disegno di legge n° 1407 presentato lo scorso luglio alla Camera dei Deputati - "un terzo della pasta venduta in Italia è prodotto con grano saraceno". E qui se non ci fosse da ridere ci sarebbe da piangere. Perché - evidentemente - per i 14 deputati grillini il grano in questione è quello prodotto dai saraceni, il popolo nomade fondatore dell'Islam. Dal Movimento, una rettifica. Trattasi di refuso: "Volevamo dire grano straniero. E abbiamo chiesto più volte di cambiare il testo presentato alla Camera".
Ma come è facile immaginare, nelle ultime ore, in rete, non si twitta d'altro: l'invasione del grano saraceno. Sotto accusa la parte finale del secondo capoverso del disegno di legge in questione. Il tono è solenne. E l'obiettivo è difendere i consumatori "che si illudono di consumare prodotti made in Italy ignorando l'effettivo contenuto e la reale provenienza di tali prodotti. Un esempio per tutti: la pasta venduta in Italia e? prodotta per un terzo con grano saraceno". Andrea Castelluccia, su Twitter, sintetizza la questione: "Bene, allora mettiamo i dazi contro la Saracenia".
Andrea Pesenti propone di ampliare la strategia grillina per la difesa del Made in Italy: "Ora mi aspetto dal MoVimento una moratoria sui bagni pubblici. Una roba tipo: Basta con le turche!". Seguito da Stefano Mucillo: "E perché non boicottiamo il fico d'India per sostenere i nostri Marò?". Hubert Halles è allarmato: "E adesso cosa ne sarà della zuppa inglese? E dell'Insalata catalana?". Anna Lanzotti chiede: "Non è che qualcuno di voi si è svegliato con un saraceno nella dispensa?". E Francesca Carissi affronta il nodo politico della questione: "In questo caso, restituire mezzo stipendio è troppo poco...".
E tra i primi a rilanciare il fail grillino, il blog "Duro di Sicilia". Il cui autore commenta: "Maledetti saraceni hanno infestato le coste siciliane con razzie e saccheggi per secoli ed oggi continuano esportando il loro perfido grano". Che aggiunge: "E poi, non sta scritto da nessuna parte che la pasta italiana sia fatta da un terzo di grano saraceno...". E in rete non manca chi cerca di difendere i parlamentari grillini, dando per buona la loro versione ufficiale. Con "straniero" sostituito da "saraceno" nel testo presentato alla Camera. Ma ormai non si torna indietro. Ed è sicuro che nei prossimi giorni, si parlerà un bel po' della favolosa Saracenia.
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