domenica 27 novembre 2011

«Non sono proprio praticante ma allo Spread ci credo»

A mensa. «Che poi non è vero che tutte le aziende sono in crisi. Prendi YouPorn: nell’ultimo mese è cresciuto del 40%». 
«È che Berlusconi ha un sacco di tempo libero». 
«E se vai a Via Condotti, dove ci sono i negozi di lusso, ti accorgi che c’è la fila». 
«Ho visto, arriva fino a Palazzo Chigi». 
«Ma no, quella è la fila che parte da Palazzo Chigi. Sono i sottosegretari tecnici proposti dai partiti». «Ah». 
«Comunque, qui il problema è lo Spread».
«Infatti...». 
«Oggi come sta?». 
«È sceso, mi pare». 
«Ah. Pensavo salito». 
«Giusto, è salito». 
«Di quanto?». 
«Boh, però è quasi al limite». 
«Ah. Quant’è il limite?». 
«Non lo so». 
«Però ci credi?». 
«Allo Spred? Sì, certo, che domande. Perché, tu no?». «Pure io, sì. Ma tu non hai mai dei dubbi? Cioè... tu lo hai mai visto?». 
«Mica si manifesta così». 
«Però i poveracci come noi dovrebbero vederlo, no?». «Non è mica la Madonna. È la Madonna che si mostra solo ai poveri». 
«Lo Spred no?». 
«No, lo spread solo ai ricchi». 
«Ah, ecco perché. Ma esattamente...» 
«È il differenziale tra il rendimento dei titoli di stato italiani, i Bot e quelli tedeschi, i Bund». 
«Tu hai molti Bot?». 
«Nessuno». 
«Nemmeno io». 
«Però siamo nelle mani dello Spread». 
«Quindi se scende...». 
«Se scende va bene». 
«Tipo che ci aumentano lo stipendio?». 
«No, dicevo in generale». 
«Ho letto che nel ’66 l’Ad della Fiat guadagnava 60 volte lo stipendio di un suo operaio. Marchionne guadagna 400 volte lo stipendio di un suo operaio». «Orca!». 
«E nell’83 mio padre ha comprato casa per 70 milioni. Settantacinque stipendi di un impiegato di classe media. Oggi quella casa vale 450mila euro. Per comprarla servono 346 stipendi di un impiegato di classe media. Mi sembra che il differenziale che ci sta fregando a noialtri sia questo qui». 
«Ma no, ti pare. Tutti dicono lo Spread. Io ci credo. Non sono praticante, ma ci credo».

Nessun commento: