Solo 308 voti per il Governo. Bersani attacca: "Esecutivo impotente".
Comunicato del Colle dopo il faccia a faccia Berlusconi-Napolitano: via
dopo l'ok alla legge di stabilità.
BRINDATE ORA SE POTETE
Il
massimo della crisi istituzionale con il massimo della crisi economica.
Il nostro Paese si è trovato con un “Governo incredibile” nel centro
dell'attacco speculativo più consistente che l'Europa abbia mai visto da
quando è scoppiata la crisi. Sia chiaro pertanto che Berlusconi viene
cacciato da destra e non dalle pressioni popolari. Quelle sono state
fatte sparire alla svelta con i blindati lanciati a tutta birra a Piazza
San Giovanni il 15 ottobre. Siamo in Italia del resto, sarebbe stato
troppo, vedere per i mercati il popolo italiano fermarsi in una piazza e
cacciare un governo nel mentre contestava la BCE. Meglio ritornare al
vecchio schema allora, anzi, superarlo da destra. Dalla logica
dell'alternanza bipolare si passa direttamente alla continuità liberista
sotto commissariamento, con un bel governo tecnico appoggiato da tutti.
Non è detto che ci si riesca, certo è che ci si proverà. Napolitano ora
prenderà in mano la situazione, statene certi. La Marcegaglia poi già
oggi è stata chiara, non importa chi ma importa che si facciano le
riforme, mica possiamo – ha detto – andare avanti con il differenziale
dello spread a 500 punti. Possiamo abbracciarci e gioire del fatto che
Berlusconi viene cacciato, ma dobbiamo essere preoccupati che lo ha
fatto la speculazione lasciata libera di azzannare il nostro paese. La
complicità della BCE in questo gioco è enorme, ha tollerato la
speculazione fino a farla arrivare al punto di rottura, vicino a quel 7%
dei rendimenti sui titoli di stato che segna il punto limite, oltre il
quale tutto potrebbe succedere. Eppure sarebbe bastato acquistare i
titoli di stato nel mercato primario, come fanno le altre banche
centrali per fermare la speculazione. Peccato che nessun parlamentare,
né della maggioranza né dell'opposizione abbia detto una parola su
questo. Senza ritegno inoltre quel che resta della nostra borghesia
nazionale. Incapace di concepirsi come classe guida di questo paese,
prima lo ha azzannato irresponsabilmente per decenni, poi lo consegna ai
mercati internazionali per lanciarlo nel mondo grande e terribile della
competizione liberista. Oggi l'Italia è terra di conquista, stretta tra
i vincoli di bilancio esterni e i ricatti della speculazione sul debito
sovrano. Non è importante chi verrà dopo Berlusconi, la scena è già
pronta da un pezzo per il grande debutto del suo successore. Una persona
che incarni la responsabilità nazionale, un tecnico con il quale far
credere alla gran parte del paese che occorre fare i sacrifici perchè la
crisi lo impone. Perchè il FMI lo impone. Perchè la commissione europea
lo impone. Perchè la BCE lo impone. Perchè il semestre europeo lo
impone. Perchè il Six Pack lo impone. Dobbiamo attirare capitali che
fluttuano, e per far questo dobbiamo facilitare i licenziamenti,
abbassare i salari ed i diritti dei lavoratori.
La gerarchizzazione tra Europa centrale e periferica necessita che
uno dei più grandi paesi scenda di livello in poco tempo a ritmi
impressionanti con finanziarie di decine di miliardi ogni anno a
ripetizione. L'Italia deve diventare definitivamente il Messico
dell'Europa e non c'è di meglio che lo spauracchio della crisi per
raggiungere l'obbiettivo. Ben venga allora il governo tecnico, di scopo,
che rassicura tutti ed allontana le elezioni. Quelle non servono quando
c'è la crisi, tra l'altro sono anche costose. Perchè portare il popolo
alle urne, si rischia di far irritare i mercati, com'è successo in
Grecia con la proposta di referendum. Alla fine, se uno ci pensa bene,
sono loro ad aver cacciato Berlusconi mica Di Pietro. Un Governo tecnico
invece, quello si che sa fare di conto, quello si che sa fare le
riforme, del resto basta seguire l'agenda europea, li c'è tutto scritto,
obbiettivi, direzione, tempi e modi per raggiungerli. I Commissari
della commissione europea arriveranno questa settimana per visionare il
nostro bilancio, lavoreranno in parallelo a quelli del FMI e
indicheranno la strada. Ci diranno ogni tanto che così non va bene, ci
diranno che serviranno prestiti per uscire dalla crisi, e che per
ottenere questi prestiti dovremo fare i sacrifici. Prima abbiamo fatto i
sacrifici per entrare in Europa, ora li facciamo per restarci fino a
quando la Germania non ci sbatterà fuori. Il futuro premier da buon
tecnico prenderà nota, e tecnicamente con il massimo dell'efficienza
imposterà le misure necessarie per il pareggio del bilancio. Adesso però
tenete in fresco lo spumante. La prossima settimana si dimette
Berlusconi. Quando un personaggio del genere esce di scena occorre
brindare. Godetevi questi momenti di “liberazione” e godeteveli
intensamente, per molto tempo a venire non avremo di che festeggiare.
VELTRONI CON "MONTI" E PADRONI
Questa
mattina Valter Veltroni illustra la propria strategia in una intervista
a Repubblica. No al voto anticipato ma via libera «subito» a un governo
di transizione guidato da Mario Monti, «personalità che non può essere
considerata ostile dal centrodestra visto che fu nominato commissario
europeo proprio da Berlusconi». Veltroni si appella alla responsabilità
della politica e chiede una «forza riformista nuova» per «evitare il
tracollo del Paese». «Il pericolo per l'Italia è un presidente del
Consiglio che si ostina a non volere riconoscere la realtà. Il Cavaliere
ora è solo contro tutti e oscilla tra infantilismi e l'idea di
trascinarci alle urne in un finale da 'Il Caimanò ». Per Veltroni ora
«occorre un segno di discontinuità profonda e al tempo stesso nulla che
appaia un ribaltone». Candidiamo Monti allora perchè una persona «più è
lontana dagli schieramenti più ha autorevolezza in Europa, più si è
tenuta fuori dal conflitto politico delgi ultimi tempi, meglio è ». Per
Veltroni «ci sono momenti nella storia del Paese in cui le forze
politiche devono dimostrare di avere sintonia con lo stato d'animo
dell'opinione pubblica». E «ora la responsabilità di una grande forza
riformista consiste nell'evitare il tracollo. Il resto viene dopo. Ma
sono convinto che proprio questo sia il momento del Pd». Ed «è giusto
ascoltare la preoccupazione di Prodi sulla difficoltà a raccogliere fino
in fondo il consenso» visto che adesso il Pd «ha di fronte a sè un
immenso spazio». Già, un immenso spazio che distruggerà in pochi mesi
di governo di scopo sotto dettatura del FMI, BCE e Commissione Europea.
Un Governo che dovrà fare il lavoro sporco che ci chiedono banche e
padroni, l'Europa ed il g 20. La classe dirigente del PD che rifiuta e
nega al popolo italiano la possibilità di cacciare Berlusconi con le
urne, consegnando il paese in mano alla tecnocrazia di cui personaggi
come Monti sono l'espressione più alta, è enorme. Del resto il PD è
vittima del suo stesso interclassismo in una fase in cui la lotta di
classe dei padroni e di una ferocia senza precedenti rispetto ai
lavoratori. Mario Monti sarà ben lieto infatti di dare seguito alla
lettera di Draghi, e ospiterà ben volentieri i commissari della
Commissione Europea e del FMI che ispezioneranno l'Italia e ci
obbligheranno a fare la fine della Grecia. Chi meglio di un tecnico può
eseguire gli ordini di altri?
Veltroni, il PD, l'IDV, e persino Vendola che ha aperto al governo di transizione si stanno mettendo dall'altra parte della barricata. Se così sarà, vorrà dire che avremo altri avversari politici contro cui lottare. Il tempo della chiarezza è arrivato per tutti.
Veltroni, il PD, l'IDV, e persino Vendola che ha aperto al governo di transizione si stanno mettendo dall'altra parte della barricata. Se così sarà, vorrà dire che avremo altri avversari politici contro cui lottare. Il tempo della chiarezza è arrivato per tutti.
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