Per il rispetto dell’esito referendario, per una uscita alternativa dalla crisi
Il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano
ha votato per l’uscita dell’acqua dalle logiche di mercato, per la sua
affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una
gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico.
Un voto netto e chiaro, con il quale 27 milioni di donne e uomini,
per la prima volta dopo decenni, hanno ripreso fiducia nella
partecipazione attiva alla vita politica del nostro paese e hanno
indicato un’inversione di rotta rispetto all’idea del mercato come unico
regolatore sociale.
Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge
d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua continua a
giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli enti locali -
ad eccezione del Comune di Napoli - proseguono la gestione dei servizi
idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto i profitti dalla
tariffa.
Non solo. Con l’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale
Europea, il Governo ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra
estiva, una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici
locali, addirittura riproponendo il famigerato”Decreto Ronchi” abrogato
dal referendum.
Governo e Confindustria, poteri finanziari e lobbies territoriali, resisi conto che il popolo ha votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di abolire il popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di democrazia.
Governo e Confindustria, poteri finanziari e lobbies territoriali, resisi conto che il popolo ha votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di abolire il popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di democrazia.
IL RISULTATO REFERENDARIO DEVE ESSERE RISPETTATO
E TROVARE IMMEDIATA APPLICAZIONE
E TROVARE IMMEDIATA APPLICAZIONE
Per questo, il movimento per l’acqua si prepara a lanciare la
campagna nazionale “Obbedienza civile”, ovvero una campagna che,
obbedendo al mandato del popolo italiano, produrrà in tutti i territori e
con tutti i cittadini percorsi auto organizzati e collettivi di
riduzione delle tariffe dell’acqua, secondo quanto stabilito dal voto
referendario.
Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario
più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. Un sistema
insostenibile è giunto al capolinea. I poteri forti invece di prenderne
atto invertendo la rotta, ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la
continua restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità
imposte dalla riduzione del debito e dai patti di stabilità, la consegna
dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo
smantellamento dei diritti del lavoro anche attraverso l'art. 8 della
manovra estiva, la precarizzazione dell’intera società e la conseguente
riduzione degli spazi di democrazia.
Indietro non si torna. Dalla crisi non si esce se non cambiando
sistema, per vedere garantiti: il benessere sociale, la tutela dei beni
comuni e dell’ambiente, la fine della precarietà del lavoro e della vita
delle persone, un futuro dignitoso e cooperativo per le nuove
generazioni.
Un altro modello di società è necessario per l’intero pianeta.
Insieme proveremo a costruirlo anche nei prossimi appuntamenti
internazionali, come la conferenza sui cambiamenti climatici di Durban
di fine novembre e a Marsiglia nel Forum Alternativo Mondiale dell'acqua
a Marzo 2012.
Siamo vicini ai popoli che subiscono violenze, ingiustizie e vengono
privati del diritto all’acqua come in Palestina, di cui ricorre il 26
novembre la Giornata internazionale di solidarietà proclamata
dall’Assemblea della Nazioni Unite.
Per tutti questi motivi il popolo dell’acqua tornerà in piazza il
prossimo 26 novembre e invita tutte e tutti a costruire una grande e
partecipata manifestazione nazionale.
Vogliamo che sia il luogo di tutte e di tutti, da qui l’invito a
costruirlo insieme, come sempre è stata l’esperienza del movimento per
l’acqua. Un movimento che ha sempre praticato la radicalità nei
contenuti e la massima inclusione, con modalità condivise, allegre,
pacifiche e determinate nelle forme di mobilitazione, considerando le
une inseparabili dalle altre.
Per questo, nel prepararci a costruire l’appuntamento con la massima inclusione possibile, altrettanto francamente dichiariamo indesiderabile la presenza di chi non intenda rispettare il modo di esprimersi di questa ricchissima esperienza.
Per questo, nel prepararci a costruire l’appuntamento con la massima inclusione possibile, altrettanto francamente dichiariamo indesiderabile la presenza di chi non intenda rispettare il modo di esprimersi di questa ricchissima esperienza.
Vogliamo costruire una giornata in cui siano le donne e gli uomini di
questo paese a riprendersi la piazza e la democrazia, invitando ad
essere presenti tutte e tutti quelli che condividono questi contenuti e
le nostre forme di mobilitazione, portando le energie migliori di una
società in movimento, che, tra la Borsa e la Vita, ha scelto la Vita.
E un futuro diverso per tutte e tutti.
Promuove: Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Per info e adesioni scrivere a
segreteria@acquabenecomune.org
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