martedì 21 agosto 2012

Più austerità e più debito pubblico di Keynesblog



“Non c’è possibilità di equilibrare il bilancio eccetto che con l’aumentare il reddito nazionale” – J.M.Keynes, “I mezzi per raggiungere la prosperità”, 1933

Abbiamo più volte sottolineato l’inefficacia delle politiche di austerità come antidoto alla crescita del debito pubblico. Una conferma delle previsioni keynesiane viene dal dipartimento economico delle Nazioni Unite che, in un breve policy brief pubblicato nei giorni scorsi, mette in evidenza una possibile correlazione tra politiche restrittive e aumento del debito pubblico nelle economie mature.


L’ufficio economico dell’ONU sottolinea che i deficit dei paesi avanzati sono stati causati dalla crisi e non viceversa. Il conseguente debito pubblico accumulato non si sta riducendo attraverso le politiche di rigore ma al contrario continua a crescere. Una osservazione che vale per l’Italia, dove i “sacrifici” non portano frutti in termini di riduzione del debito, così come per la Grecia.
Il motivo è semplice: l’austerità – spiegano gli economisti dell’ONU – indebolisce la crescita e quindi peggiora il rapporto debito/PIL, il che rende più difficile ripagare i titoli di stato alla scadenza. Servirebbe, al contrario, maggiore stimolo fiscale per uscire dalla crisi.

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