venerdì 10 agosto 2012

Terni, inceneritore chiuso? Un bluff. Il comitato "no inceneritori" lancia l'allarme. Tutto rimandato al 2015

A rischio anche la discarica di Orveito

Lu. Bi.
Qualcuno aveva esultato, forse troppo presto, per la chiusura dell'inceneritore a Terni, ma è il comtitato “No inceneritori” a riportare tutti a una realtà che potrebbe avere il sapore della beffa. Secondo il comitato infatti, l'incenerimento dei rifiuti non sarebbe stato cancellato, ma soltanto rinviato al 2015-2016: “Nel nuovo Piano d’Ambito l’incenerimento dei rifiuti a chiusura del ciclo nell'impianto di Maratta non è cancellato, ma semplicemente rinviato. L’appuntamento sarà nel 2015-2016, anno in cui andrà a verifica il funzionamento del Piano e non vorremmo che tale scadenza si incrociasse proprio con quella delle autorizzazioni di ex TerniENA, ora ARIA spa, e quindi favorire la possibilità di riceverne di nuove per la combustione dei rifiuti e non solo per il pulper” così dice la nota del  Comitato No Inceneritori - “Tant’è che viene indicato nel Piano l’uso di una parte dei rifiuti, quelli col maggior potere calorifico, per la produzione di Combustibile Solido Secondario (CSS), il nuovo nome del vecchio Combustibile Derivato da Rifiuto, da bruciare per ora o nel futuro inceneritore di Perugia, o ancora peggio, nei cementifici della regione, così come indicato proprio nel documento di Piano pubblicato”.
Il dito viene poi puntato sulla politica: “Viene da chiederci cosa ci sia da festeggiare, visto che questo nuovo Piano sembra più il risultato di un riequilibrio delle forze politiche interne alla attuale maggioranza politica a fini propangandistici, piuttosto che una cesura con un passato e un presente di incenerimento.

Sulla raccolta differenziata - “Il fallimento della Raccolta Differenziata – continua la nota - significherebbe di fatto la giustificazione alla ripresa dell’incenerimento, in particolare quando vediamo che il Piano si struttura sul raggiungimento del 65% ,previsto come soglia minima dall’Unione Europea, ma non punta a percentuali più alte come quelle già raggiunte nel centro storico di Terni”


Viene inoltre sottolineato dal Comitato il fatto che questo Piano d’Ambito mette in serio scacco la tenuta della discarica di Orvieto visto che l’intero ciclo graverà su questo impianto fin quando non andrà a regime la Raccolta Differenziata; il pericolo che ne venga di nuovo messo all’ordine del giorno l’ampliamento diventa reale: “Pensiamo che questo Piano d’ambito continui a mettere territori in conflitto tra loro, poiché portatore di soluzioni di cortissimo respiro, senza prospettive davvero orientate alla soluzione del problema rifiuti, non in grado di rappresentare l’elemento di sintesi delle tante indicazioni che da più parti in Italia raccontano di sistemi virtuosi possibili”.
Gestione regionale dei rifiuti - “Come Comitato No Inceneritori di Terni abbiamo costruito con il Coordinamento Regionale Rifiuti Zero una piattaforma politica e tecnica, presentata in Regione, in cui indichiamo le linee guida per una gestione regionale, e non su base di ambiti, quindi complessiva, e che articola la Strategia Rifiuti Zero sull’intero territorio: uno dei pochi in Italia ad avere la possibilità reale di essere la prima regione Rifiuti Zero. Perché in Regione non hanno accolto queste istanze?"
"Siamo fermamente convinti che fin quando esisteranno inceneritori, e fin quando non si darà il via davvero al ciclo Differenziata-Riciclo-Riuso-Riduzione, continueranno ad esistere discariche e quindi un incremento continuo di produzione di rifiuti. È arrivato il momento di soluzioni complessive, valide per tutti i territori dell’Umbria insieme, e non continuare a rinfocolare localismi e conflitti campanilistici. Chi non ha il coraggio di affrontare la questione da questo punto di vista è chi è legato troppo a interessi di parte o economici".

fonte : http://tuttoggi.info

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