martedì 21 agosto 2012

Il settimanale “Vita” parla del Bilancio Partecipativo di Capannori

DEMOCRAZIA PARTECIPATA. « COSÌ RIDIAMO FIDUCIA AGLI ELETTORI » E IL COMUNE
LUCCHESE DESTINA 400MILA EURO DEL BILANCIO SU INDICAZIONE DEI CITTADINI

Alessio Ciacci, assessore alla Partecipazione del Comune di Capannori in provincia di Lucca, non ha dubbi. I processi di partecipazione popolare alle decisioni pubbliche sono un antidoto innovativo ma soprattutto efficace contro le tentazioni
dell’antipolitica. A Capannori si accingono a replicare il processo avviato l’anno scorso, e da poco entrato nella fase
attuativa, attraverso il quale un nucleo di 80 cittadini (sorteggiati) rappresentativo della comunità ha elaborato, in
collaborazione con i tecnici comunali, dei progetti per l’investimento di 400mila euro del bilancio municipale.
La rosa delle proposte è stata poi sottoposta alla votazione dei cittadini, compresi i minori con più di 13 anni e gli immigrati, che hanno deciso di finanziare cinque progetti di sistemazione e di miglioramento delle scuole. Capannori
ha contato su un finanziamento di 40mila euro messi a disposizione dalla Regione per l’organizzazione dell’esperienza di consultazione deliberativa.
La Toscana è infatti la prima assemblea che cinque anni fa ha approvato una legge (69/2007) per promuovere e disciplinare la partecipazione dei cittadini all’elaborazione delle politiche regionali e locali. Seguita, al momento,
solo dall’Emilia Romagna (legge 3/2010). Le due norme sono abbastanza simili. Possono presentare progetti di democrazia partecipativa sugli atti di natura pianificatoria e programmatoria sia i cittadini sia i Comuni (se li presentano
i cittadini serve il consenso del Comune). La I progetti di democrazia partecipata avviati in Toscana fra il 2008 e il 2010
Regione valuta la proposta e finanzia il procedimento. I soggetti promotori decidono poi quale tecnica utilizzare
per la discussione partecipata (forum, giurie civiche, referendum). Il parere espresso dai cittadini, tuttavia, non è vincolante per le amministrazioni che, nel caso in cui non tengano conto del “suggerimento” popolare,
devono però motivare il perché. Secondo l’ultimo report toscano le richieste di finanziamento sono triplicate in tre anni, passando da 23 nel 2008 a 67 nel 2010. Nel triennio sono stati sostenuti in tuttok 68 progetti per un totale di 2,1 milioni di euro. Non mancano tuttavia gli ostacoli e le perplessità. La quasi totalità di richieste di avvio della procedura è venuta
infatti dalle amministrazioni anziché dalla società civile o dai cittadini .

Vita -Francesco Dente

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