L’essere riusciti a schiodare il culo flaccido di Berlusconi dal seggio senatoriale è uno dei pochi ricordi positivi che il 2013 lascerà nella nostra memoria. In tasca non ci ha lasciato niente, e la nuova stagione fiscale è appena cominciata. Sono in arrivo la TRASI, tassa sulle entrate, non intese come finanziarie, ma come porte d’ingresso; la TREK, tassa quinquennale che arriva dove nessun’altra era mai giunta prima; e la cosiddetta tassa sul web, la TROLL.
Intanto il mercatone democristiano delle clientele continua via decreto: il Mille Proroghe sarà seguito dal Cento Vetrine.
Per combattere la disoccupazione, l’Articolo 18 sarà rimpiazzato da un Comma 22: solo i disoccupati non potranno essere licenziati. Beppe Grillo annuncia un’altra iniziativa rivoluzionaria diretta a risolvere i problemi concreti degli italiani: la notte di capodanno terrà un discorso parallelo a quello di Napolitano. Poi i due si scambieranno i testi, e ognuno leggerà quello dell’altro. Alla fine leggeranno insieme un testo dei Modà.
“I poveri non possono aspettare” ha detto papa Francesco, e il drappello di Forconi in Piazza S Pietro ha applaudito entusiasta.
Dopo però Bergoglio non ha aggiunto “quindi tutti i beni che non sono strettamente indispensabili alla Chiesa per la sua sopravvivenza verranno da noi interamente distribuiti ai più bisognosi”. E nemmeno un più semplice “quindi rinunciamo all’otto per mille, e alle esenzioni fiscali”.
E neanche un banale ”quindi ai prossimi che chiamo regalo una ricarica”.
Era proprio il “quindi” che mancava.
C’era invece un ”però”: “i poveri non possono aspettare. Però devono rinunciare alla violenza”.
Ci è stata venduta una scatola con scritto ”Democrazia”, e invece ci abbiamo trovato dentro un mattone, però dobbiamo rinunciare a usarlo per spaccare una centovetrina.
Anche questo è stato applaudito dai Forconi. La maggioranza di loro abitualmente è gente tranquilla, che vede gli sconttri di piazza solo alla tv.
E parteggia per la polizia.
Per quanto adesso siano incazzati, comunque non si oppongono al sistema in sé, che infatti non gli scatena contro i suoi anticorpi manganellanti, ma li blandisce per riassorbirli.
Non vogliono mica la luna, come diceva Fiordaliso prima della menopausa, né tanto meno la Rivoluzione. Vorrebbero solo un po’ meno tasse.
Invece ne avremo di più.
E’ il regalo di Natale del governo Letta, un regalo riciclato, l’agenda Letta non è che l’agenda Monti con una copertina diversa.
L’IMU non è stata affatto abolita, s’è moltiplicata come il virus Andromeda, indistruttibile perché capace di mutare a ogni generazione rimanendo comunque letale.
Così come la Democrazia Cristiana, oggi Renziana.
Renzi, Letta, Alfano, Salvini, l’Italia ha battuto un altro poco invidiabile record: abbiamo i quarantenni più vecchi del mondo. Schiodato un culo flaccido, ne arriva sempre un altro.
Intanto il mercatone democristiano delle clientele continua via decreto: il Mille Proroghe sarà seguito dal Cento Vetrine.
Per combattere la disoccupazione, l’Articolo 18 sarà rimpiazzato da un Comma 22: solo i disoccupati non potranno essere licenziati. Beppe Grillo annuncia un’altra iniziativa rivoluzionaria diretta a risolvere i problemi concreti degli italiani: la notte di capodanno terrà un discorso parallelo a quello di Napolitano. Poi i due si scambieranno i testi, e ognuno leggerà quello dell’altro. Alla fine leggeranno insieme un testo dei Modà.
“I poveri non possono aspettare” ha detto papa Francesco, e il drappello di Forconi in Piazza S Pietro ha applaudito entusiasta.
Dopo però Bergoglio non ha aggiunto “quindi tutti i beni che non sono strettamente indispensabili alla Chiesa per la sua sopravvivenza verranno da noi interamente distribuiti ai più bisognosi”. E nemmeno un più semplice “quindi rinunciamo all’otto per mille, e alle esenzioni fiscali”.
E neanche un banale ”quindi ai prossimi che chiamo regalo una ricarica”.
Era proprio il “quindi” che mancava.
C’era invece un ”però”: “i poveri non possono aspettare. Però devono rinunciare alla violenza”.
Ci è stata venduta una scatola con scritto ”Democrazia”, e invece ci abbiamo trovato dentro un mattone, però dobbiamo rinunciare a usarlo per spaccare una centovetrina.
Anche questo è stato applaudito dai Forconi. La maggioranza di loro abitualmente è gente tranquilla, che vede gli sconttri di piazza solo alla tv.
E parteggia per la polizia.
Per quanto adesso siano incazzati, comunque non si oppongono al sistema in sé, che infatti non gli scatena contro i suoi anticorpi manganellanti, ma li blandisce per riassorbirli.
Non vogliono mica la luna, come diceva Fiordaliso prima della menopausa, né tanto meno la Rivoluzione. Vorrebbero solo un po’ meno tasse.
Invece ne avremo di più.
E’ il regalo di Natale del governo Letta, un regalo riciclato, l’agenda Letta non è che l’agenda Monti con una copertina diversa.
L’IMU non è stata affatto abolita, s’è moltiplicata come il virus Andromeda, indistruttibile perché capace di mutare a ogni generazione rimanendo comunque letale.
Così come la Democrazia Cristiana, oggi Renziana.
Renzi, Letta, Alfano, Salvini, l’Italia ha battuto un altro poco invidiabile record: abbiamo i quarantenni più vecchi del mondo. Schiodato un culo flaccido, ne arriva sempre un altro.
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