L'ex leader della Cgil, che ha lasciato il Partito Democratico dopo aver denunciato brogli alle primarie in Liguria traccia la strada: "Rodotà e Landini dicono: partiamo dalla società, dalle persone in carne ed ossa, dai loro bisogni". Parteciperà all’eventuale lista civica che si contrapponesse al Pd della Paita? "Da qui a maggio il tempo è infinito..."
Sergio Cofferati , rimpiange di essere uscito dal partito? I dissidenti protestano ma restano dentro a combattere il segretario-premier. E forse voteranno Mattarella al Colle.
“Gli esponenti della minoranza Pd sono molto condizionati dal loro ruolo di parlamentari. Io ero e sono in una posizione del tutto diversa. Avevo l’obbligo di denunciare l’inquinamento delle Primarie in Liguria e la cancellazione dei valori fondanti del Pd, avvenute nel più assordante silenzio. Non potevo restare inerte”.
Le hanno rimproverato di essere uscito dopo la sconfitta alle urne…
“Assurdo. Io ho lottato finché era possibile cambiare il corso del fiume. Ancora adesso sono sorpreso del silenzio tombale del Pd ligure sulle motivazioni della sentenza di condanna del cosiddetto processo La Svolta che ad Imperia ha condannato 27 persone a oltre 200 anni di carcere. I giudici hanno scritto dei rapporti espliciti, documentati dalle intercettazioni, di politici del centro destra con ambienti della malavita organizzata. Quei politici, Saso e Minasso, con i quali il gruppo dirigente del Pd intrattiene a sua volta regolari rapporti”.
Dopo la vittoria di Raffaella Paita alle Primarie i vertici liguri del Pd le hanno imposto lo stop ad alleanze a destra.
“Siamo al ridicolo. Hanno detto: non faremo alleanze con partiti che nella denominazione hanno la parola “destra”. Msi, An, Casa Pound non ce l’hanno… Minasso ha già deciso il nome della nuova formazione politica, si chiamerà Area Popolare. Dunque… Gli accordi col centrodestra sono già stati stretti”.
Spera ancora che la procura le cavi le castagne dal fuoco invalidando le Primarie?
“Alla procura chiederò semplicemente di valutare se l’annullamento dei voti nei 9 seggi decisi dalla commissione di garanzia configuri dei reati penali. A Lavagna una signora ha confessato di essere stata pagata per votare. E tutti i voti del seggio di Lavagna sono stati annullati. Si configura il voto di scambio o qualcosa del genere? La procura dovrà dirlo e indicare chi ha barato al gioco e con quali obiettivi. Dovrà pronunciarsi anche la Direzione Distrettuale Antimafia che ha già acceso un faro su alcune situazioni sospette”.
Nel frattempo lei resterà a guardare?
“Fonderò la mia Associazione che in campo nazionale parteciperà alla discussione fra le varie forze della sinistra. E terrà in rete chi mi ha sostenuto alle Primarie nel tentativo di scrivere un’altra storia per la Liguria. Il mio timore è che l’astensionismo diventi una valanga”.
La vittoria di Tsipras in Grecia ha cambiato il quadro politico della sinistra anche in Italia?
“Anzitutto cambierà la dialettica europea. Tsipras sfiderà le socialdemocrazie europee, Renzi e Hollande, ad uscire dal recinto dell’austerità. Si tratta di cambiare le regole d’ingaggio non solo rispetto al debito pubblico e di riscrivere il trattato delle regole costituenti dell’Unione. I socialisti si erano adeguati al rigore e hanno votato per Juncker e per la Commissione. Io ho votato contro”.
Effetto domino in vista?
“In Spagna Podemos ha le carte in regola per ripetere l’exploit di Siryza. In Francia i socialisti sono in calo verticale e la sinistra radicale sta riorganizzandosi”.
In Italia manca un leader. Non potrebbe essere lei? O Landini?
“Lo spazio c’è anche in Italia. Ma una sinistra di governo deve ribaltare il metodo: prima i valori, poi i programmi e solo alla fine la leadership. Altrimenti il partito nuovo non andrà da nessuna parte”.
Landini dice che la sinistra deve offrire una rappresentanza a chi non ne ha. Concorda?
“Rodotà e Landini dicono: partiamo dalla società, dalle persone in carne ed ossa, dai loro bisogni. E’ giusto. Faccio un esempio: Il Jobs Act è una legge regressiva che non dà nulla ai giovani e toglie i diritti a tutti: occorre tornare al documento Delors di Lisbona del 2000 che mise al centro il lavoro e la conoscenza. Un testo rimasto purtroppo inapplicato”.
Syriza è scesa in mezzo al popolo greco, ha sostenuto concretamente i suoi bisogni, offrendo sostegni economici a chi aveva perso il lavoro, assistenza ai malati. La sinistra italiana da decenni è richiusa nel suo bozzolo.
“E’ vero, la sinistra deve tornare fra la gente. Syriza ha replicato il sistema delle società di mutuo soccorso che nacquero a Genova nell’Ottocento”.
Parteciperà all’eventuale lista civica che si contrapponesse al Pd della Paita?
“Prendo atto intanto che Sel ha dichiarato che non entrerà nell’alleanza offerta da Paita. L’alternativa elettorale a questo Pd in Liguria è scontata”.
Non ha risposto…
“Io sono un cinese. E per me il tempo ha un altro valore. Da qui a maggio il tempo è infinito…”.
“Gli esponenti della minoranza Pd sono molto condizionati dal loro ruolo di parlamentari. Io ero e sono in una posizione del tutto diversa. Avevo l’obbligo di denunciare l’inquinamento delle Primarie in Liguria e la cancellazione dei valori fondanti del Pd, avvenute nel più assordante silenzio. Non potevo restare inerte”.
Le hanno rimproverato di essere uscito dopo la sconfitta alle urne…
“Assurdo. Io ho lottato finché era possibile cambiare il corso del fiume. Ancora adesso sono sorpreso del silenzio tombale del Pd ligure sulle motivazioni della sentenza di condanna del cosiddetto processo La Svolta che ad Imperia ha condannato 27 persone a oltre 200 anni di carcere. I giudici hanno scritto dei rapporti espliciti, documentati dalle intercettazioni, di politici del centro destra con ambienti della malavita organizzata. Quei politici, Saso e Minasso, con i quali il gruppo dirigente del Pd intrattiene a sua volta regolari rapporti”.
Dopo la vittoria di Raffaella Paita alle Primarie i vertici liguri del Pd le hanno imposto lo stop ad alleanze a destra.
“Siamo al ridicolo. Hanno detto: non faremo alleanze con partiti che nella denominazione hanno la parola “destra”. Msi, An, Casa Pound non ce l’hanno… Minasso ha già deciso il nome della nuova formazione politica, si chiamerà Area Popolare. Dunque… Gli accordi col centrodestra sono già stati stretti”.
Spera ancora che la procura le cavi le castagne dal fuoco invalidando le Primarie?
“Alla procura chiederò semplicemente di valutare se l’annullamento dei voti nei 9 seggi decisi dalla commissione di garanzia configuri dei reati penali. A Lavagna una signora ha confessato di essere stata pagata per votare. E tutti i voti del seggio di Lavagna sono stati annullati. Si configura il voto di scambio o qualcosa del genere? La procura dovrà dirlo e indicare chi ha barato al gioco e con quali obiettivi. Dovrà pronunciarsi anche la Direzione Distrettuale Antimafia che ha già acceso un faro su alcune situazioni sospette”.
Nel frattempo lei resterà a guardare?
“Fonderò la mia Associazione che in campo nazionale parteciperà alla discussione fra le varie forze della sinistra. E terrà in rete chi mi ha sostenuto alle Primarie nel tentativo di scrivere un’altra storia per la Liguria. Il mio timore è che l’astensionismo diventi una valanga”.
La vittoria di Tsipras in Grecia ha cambiato il quadro politico della sinistra anche in Italia?
“Anzitutto cambierà la dialettica europea. Tsipras sfiderà le socialdemocrazie europee, Renzi e Hollande, ad uscire dal recinto dell’austerità. Si tratta di cambiare le regole d’ingaggio non solo rispetto al debito pubblico e di riscrivere il trattato delle regole costituenti dell’Unione. I socialisti si erano adeguati al rigore e hanno votato per Juncker e per la Commissione. Io ho votato contro”.
Effetto domino in vista?
“In Spagna Podemos ha le carte in regola per ripetere l’exploit di Siryza. In Francia i socialisti sono in calo verticale e la sinistra radicale sta riorganizzandosi”.
In Italia manca un leader. Non potrebbe essere lei? O Landini?
“Lo spazio c’è anche in Italia. Ma una sinistra di governo deve ribaltare il metodo: prima i valori, poi i programmi e solo alla fine la leadership. Altrimenti il partito nuovo non andrà da nessuna parte”.
Landini dice che la sinistra deve offrire una rappresentanza a chi non ne ha. Concorda?
“Rodotà e Landini dicono: partiamo dalla società, dalle persone in carne ed ossa, dai loro bisogni. E’ giusto. Faccio un esempio: Il Jobs Act è una legge regressiva che non dà nulla ai giovani e toglie i diritti a tutti: occorre tornare al documento Delors di Lisbona del 2000 che mise al centro il lavoro e la conoscenza. Un testo rimasto purtroppo inapplicato”.
Syriza è scesa in mezzo al popolo greco, ha sostenuto concretamente i suoi bisogni, offrendo sostegni economici a chi aveva perso il lavoro, assistenza ai malati. La sinistra italiana da decenni è richiusa nel suo bozzolo.
“E’ vero, la sinistra deve tornare fra la gente. Syriza ha replicato il sistema delle società di mutuo soccorso che nacquero a Genova nell’Ottocento”.
Parteciperà all’eventuale lista civica che si contrapponesse al Pd della Paita?
“Prendo atto intanto che Sel ha dichiarato che non entrerà nell’alleanza offerta da Paita. L’alternativa elettorale a questo Pd in Liguria è scontata”.
Non ha risposto…
“Io sono un cinese. E per me il tempo ha un altro valore. Da qui a maggio il tempo è infinito…”.
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