Al via la consultazione telematica per scegliere logo e denominazione
della lista per le europee. Ma non conterranno la parola 'sinistra'
di Checchino Antonini
Non chiamatela "sinistra", i promotori della lista Tsipras sono stati drastici ritenendo che sorvolando sulla caratterizzazione politica e con un nome neutro si possano attirare i voti anche fuori dai recinti della sinistra radicale. Per esempio recuperando punti dal bacino di quelli che sono stati sedotti da Grillo, dal voto utile o da altri incantatori di serpenti in servizio elettorale permanente. C'è da dire che in Italia le parole della politica sono state tutte stuprate dalla neo-lingua del pensiero unico: riformismo, libertà, società civile, movimenti, socialismo, gente, civismo, sicurezza e certo anche sinistra. Ma l'esclusione del termine "sinistra" rientra nel catalogo di decisioni inappellabili compiute dai "professori" (che non amano essere chiamati così). Uno di loro, Guido Viale, rivendica le sue origini di contestatore antiautoritario del potere baronale nelle assemblee per la costruzione della nuova complicata e poliedrica impresa politica per le europee. E, com'è accaduto pochi giorni fa a Roma, spiega che non sarà possibile che le candidature scaturiscano da assemblee locali e che la lista non nasce per rimettere insieme «quello che è stato separato». Lo stesso leader greco, nella sua recentissima visita, è sembrato più attento a ragionare da futuro premier greco che da leader di una Syriza europea che prova a costruire le sue gambe italiane.
E' oggettiva anche la constatazione che i tempi sono stretti ma in qualche modo il percorso per la costruzione dal basso di una lista «autonoma e della società civile» a sostegno di Alexis Tsipras è in marcia. Da Arci e comitati per l'acqua pubblica, che pur non figurano tra i promotori o tra gli aderenti, è stato annunciato l'impegno a raccogliere le firme nell'ambito di quella che i promotori della lista hanno giustamente definito la "sfida dell'autonomia". La ricostruzione della dimensione della rappresentanza e di una sinistra politica, insomma, è ridiventato un problema anche per alcuni settori che avevano provato a cercare spazio nell'alleanza Pd-Sel. Ci sarà davvero «qualcosa di nuovo a sinistra», come auspicano all'unisono le assemblee di base? Forse sì ma solo se ciò che nascerà da questa intrapresa avrà un ancoraggio di classe e dirà con nettezza chi sono i suoi nemici, se avrà una piattaforma credibile e se sarà attento alle modalità con cui si costruisce. Se non sarà ambiguo nei suoi rapporti col Pd, elitario nella forma e politicista nei contenuti, insomma.
Intanto è stata predisposta una piattaforma per le votazioni on line: si comincia a votare per decidere il simbolo e i loghi della lista, tra quattro diverse opzioni. In tutti i nomi proposti dai sette garanti della lista (Alexis Tsipras, Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Luciano Gallino, Marco Revelli e Guido Viale) si è voluto sottolineare l'ispirazione neo europeista di questa iniziativa politica.
Nei giorni immediatamente successivi alla scelta di nome e simbolo, la base dei firmatari verrà coinvolta nell'elaborazione delle proposte di candidature per le elezioni europee, secondo le modalità già indicate nel sito. Oggi l'esecutivo di Sel dovrebbe pronunciarsi con nettezza sulla partecipazione alla lista mentre alle 17, a Roma, ci sarà una riunione dei garanti con le organizzazioni politiche e le associazioni che hanno deciso di seguire il percorso.
Non chiamatela "sinistra", i promotori della lista Tsipras sono stati drastici ritenendo che sorvolando sulla caratterizzazione politica e con un nome neutro si possano attirare i voti anche fuori dai recinti della sinistra radicale. Per esempio recuperando punti dal bacino di quelli che sono stati sedotti da Grillo, dal voto utile o da altri incantatori di serpenti in servizio elettorale permanente. C'è da dire che in Italia le parole della politica sono state tutte stuprate dalla neo-lingua del pensiero unico: riformismo, libertà, società civile, movimenti, socialismo, gente, civismo, sicurezza e certo anche sinistra. Ma l'esclusione del termine "sinistra" rientra nel catalogo di decisioni inappellabili compiute dai "professori" (che non amano essere chiamati così). Uno di loro, Guido Viale, rivendica le sue origini di contestatore antiautoritario del potere baronale nelle assemblee per la costruzione della nuova complicata e poliedrica impresa politica per le europee. E, com'è accaduto pochi giorni fa a Roma, spiega che non sarà possibile che le candidature scaturiscano da assemblee locali e che la lista non nasce per rimettere insieme «quello che è stato separato». Lo stesso leader greco, nella sua recentissima visita, è sembrato più attento a ragionare da futuro premier greco che da leader di una Syriza europea che prova a costruire le sue gambe italiane.
E' oggettiva anche la constatazione che i tempi sono stretti ma in qualche modo il percorso per la costruzione dal basso di una lista «autonoma e della società civile» a sostegno di Alexis Tsipras è in marcia. Da Arci e comitati per l'acqua pubblica, che pur non figurano tra i promotori o tra gli aderenti, è stato annunciato l'impegno a raccogliere le firme nell'ambito di quella che i promotori della lista hanno giustamente definito la "sfida dell'autonomia". La ricostruzione della dimensione della rappresentanza e di una sinistra politica, insomma, è ridiventato un problema anche per alcuni settori che avevano provato a cercare spazio nell'alleanza Pd-Sel. Ci sarà davvero «qualcosa di nuovo a sinistra», come auspicano all'unisono le assemblee di base? Forse sì ma solo se ciò che nascerà da questa intrapresa avrà un ancoraggio di classe e dirà con nettezza chi sono i suoi nemici, se avrà una piattaforma credibile e se sarà attento alle modalità con cui si costruisce. Se non sarà ambiguo nei suoi rapporti col Pd, elitario nella forma e politicista nei contenuti, insomma.
Intanto è stata predisposta una piattaforma per le votazioni on line: si comincia a votare per decidere il simbolo e i loghi della lista, tra quattro diverse opzioni. In tutti i nomi proposti dai sette garanti della lista (Alexis Tsipras, Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Luciano Gallino, Marco Revelli e Guido Viale) si è voluto sottolineare l'ispirazione neo europeista di questa iniziativa politica.
Nei giorni immediatamente successivi alla scelta di nome e simbolo, la base dei firmatari verrà coinvolta nell'elaborazione delle proposte di candidature per le elezioni europee, secondo le modalità già indicate nel sito. Oggi l'esecutivo di Sel dovrebbe pronunciarsi con nettezza sulla partecipazione alla lista mentre alle 17, a Roma, ci sarà una riunione dei garanti con le organizzazioni politiche e le associazioni che hanno deciso di seguire il percorso.
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