mercoledì 19 febbraio 2014

Panicale, gli escamotage della Caproni per raggiungere la poltrona di sindaco

di Renato Casaioli, Umbrialeft.it
PANICALE - In Val Nestore quando i cittadini pensano alla degenerazione partitocratica, nella loro mente si affaccia una immagine che più di ogni altra raffigura questa condizione: Francesca Caproni. La signorina che da anni tenta, attraverso mille escamotage, di raggiungere l’agognata poltrona da primo cittadino in Palazzo Landi, questa volta se ne è inventata un’altra. Complice ovviamente, a quanto se ne sa la segreteria provinciale del PD, o, almeno, qualche scellerato dirigente, che l’avrebbe iscritta al partito d’ufficio.
La Caproni, è passata dall’essere capo gruppo consiliare di opposizione, ad iscritta al PD in una notte. C’è da sottolineare che la passionaria signorina, non è nuova a questi intrighi, ancora poche righe e lo ricorderò. Ora quindi si ritrova ad avere il diritto di correre per le primarie del 2 marzo, quando i cittadini del comune sono chiamati a scegliere il candidato da designare per la lista del Centrosinistra.
E infatti, ha già presentato tutta la documentazione occorrente prima dello scadere dei termini di lunedì 17. Inutile dire che il fatto ha già messo in agitazione tutto il partito di Panicale, con il conseguente arroventamento delle linee telefoniche. L’immediata protesta dei dirigenti e militanti locali, ha fatto sobbalzare il segretario provinciale Andrea Rossi, che ora così si vocifera, cerca di correre ai ripari, ma non sa come raccapezzarsi. La frittata è fatta, qualcuno ha dato la tessera del partito ad una persona che ha un curriculum politico davvero imbarazzante.
Questa intraprendente signorina va ricordato, fu capace di passare in una notte da presidente del Gal, nomina politica quindi ballerina, attraverso le proprie dimissioni rassegnate prima di mezzanotte e subito dopo farsi nominare direttore del Gal, dal suo vicepresidente. Era il lontano 2004, l’incarico era per cinque anni. Tutto in regola sia chiaro, ma in quel momento nelle stanze della politica di decideva se era il caso di riconfermarla a quella presidenza. E siccome l’intraprendente ragazza ha delle buone entrature nel mondo politico perugino la nomina, ben retribuita per altro, le è stata rinnovata dal 2009 fino a tutto il 2015. Non solo questo. La Caproni questa l’altra motivazione, contava a quel tempo di essere sindaco di lì a poco e la presidenza del Gal sarebbe saltata per legge. Gli andò male, il partito fece un’altra scelta candidando Luciana Bianco. Anche il quel frangente lei non si perse d’animo, aveva già preparato con tutta la destra locale una lista.
Perse le elezioni, ma non si dette per vinta. Infatti le successive amministrative si presentò con una nuova lista civica, ma fortemente caratterizzata anche questa volta da personaggi della destra locale. Perse di nuovo, ma non indietreggiò di un metro. Instancabile, testarda (il miraggio del potere si sa da una buona adrenalina), finì per prendere contatti da ultimo prese contatti anche con il M5s. Solo che anche lì, dentro quel canestro dove c’è di tutto, in molti si accorsero delle sue reali intenzioni e senza tanti complimenti la cacciarono insieme ai suoi seguaci. Il padrone in quel coacervo di personaggi, lo fa uno solo Grillo. Infine, da pochi mesi, ha dato vita al comitato pro Renzi. L’investitura ufficiale in una affollata assemblea alla presenza del presidente della Provincia di Perugia Vinicio Guasticchi. La Caproni in quell’occasione era tutta raggiante alla presidenza e tenne il discorso di apertura.
Fu una riunione piuttosto movimentata, perché diversi interventi denunciarono il tentativo di riciclaggio che alcuni personaggi lei per primo, stavano mettendo in atto. Figure politiche logore, screditate, che tentando di salire sul carro di Renzi, provavano ancora una volta a rientrare in gioco. Così è ridotta la politica, ad un grande mercato, dove ognuno cerca di comprare al miglior prezzo, la propria carriera, appagare i propri appetiti egoistici e edonistici.
Un tempio pieno di mercanti che hanno un solo obbiettivo: fare soldi, accrescere a dismisura il proprio potere. Valori, rigore morale, spirito di servizio, roba vecchia, altri tempi. Berlinguer oramai non c’è più da tempo. Oggi, parafrasando Pirandello si potrebbe dire, “Così è se vi pare la politica”. Ipocriti quei dirigenti politici, che si meravigliano del perché un numero sempre più crescente di cittadini non va più a votare e le sezioni si sono oramai trasformate in vuote stanze museali.

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