Dopo
più di due anni di promesse e di prese in giro, di fondi tolti, rimessi
e ritolti da parte del troikume di governo, i malati di Sla tornano in
piazza e riformano un presidio davanti al ministero dell’economia per
chiedere che si apra il tavolo di trattativa promesso già l’anno scorso
sull’ aumento del fondo nazionale per le disabilità gravi e gravissime.
Questa volta nel tentativo di smuovere un governo determinato a
raccogliere qualsiasi spicciolo per fare bella figura in Europa, pagare
il fiscal compact e obbedire ai padroni che producono sempre nuovi
Masanielli, intendono fare lo sciopero della fame e della sete,
minacciano anche di non ricaricare le batterie che garantiscono la
ventilazione forzata: “ci faremo morire, ci autorottameremo”.
E’ davvero triste che si sia arrivati a questo punto punto di non
ritorno della grecizzazione del Paese, ma temo che questa protesta se
pure produrrà qualche effetto, l’ennesimo tavolo di discussione e di
confronto pronto a fornire ambigue soluzioni, vada in realtà incontro ai
segreti desideri dei manovali e capicantiere della politica di
osservanza finanziaria: ormai da qualche anno si susseguono gli allarmi
da parte dell’Fmi e dei potentati del denaro, sull’aumento della vita
media che renderebbe insostenibili i sistemi pensionistici e/o di
assistenza. Un invito nemmeno tanto velato a dismetterli o in
alternativa a riconsiderare l’opportunità di avere sistemi sanitari meno
attenti alla durata della vita o magari attenti, anche in via indiretta
a ridurli.
Potrebbe sembrare fantascienza oppure un’idea balzana, il morbido
materasso di chi non vuol vedere, ma purtroppo le parole della signora
Lagarde non lasciano troppo spazio ad altre i potesi: e del resto la
stretta continua sulle sanità pubbliche, la loro lenta, ma inesorabile
trasformazione in presidi privati accessibili nelle sue punte solo agli
“abbienti” e ai consenzienti del sistema, se non ai ricchi per gli
interventi più costosi, porterà di fatto a un’inversione di tendenza
riguardo alla durata della vita. E così tutto sarà finalmente
sostenibile e compatibile con i profitti stratosferici dello 0,1% della
popolazione e con tutto il pantheon di cazzate che è stato eretto negli
ultimi decenni.
Difficile chiedere alle persone teleguidate da questi poteri di
ricordare cos’è la civiltà e la dignità: in un certo senso la loro
scelta è già stata fatta. Così i malati, gli inermi sono costretti a
mettere in gioco la propria vita, come purtroppo è già accaduto, che
d’altronde è anche l’unico bene e l’unico potere di cui essi dispongono.
E questo mentre i quaquaraquà del recinto finanziario strepitano di La
Pira e Dossetti con grande gioia del santo centralinista Bergoglio che
raccoglie i frutti concreti di tutto questo. Sia fatta la volontà dei
Signori.
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