La
visione tronca che il marxismo tradizionale aveva di questo contesto
sistemico (proprio del capitalismo) consisteva nella critica del
"plusvalore" in un senso puramente superficiale e sociologico, ossia nei
confronti della sua "appropriazione" da parte della "classe
capitalista". Non era affatto la forma del valore - che funziona in un
ciclo ed in una maniera feticistica - ad essere denunciata come
scandalosa, ma solamente la sua "distribuzione ineguale". E' proprio per
questo che, agli occhi dei rappresentanti della "critica fondamentale
del valore", questo "marxismo del lavoro" è rimasto prigioniero
dell'ideologia di una semplice "giustizia redistributiva". Il problema
risiede nel carattere assurdo del fine in sé della forma merce e della
forma denaro, totalitari, mentre la "distribuzione equa" all'interno di
una tale forma rimane assoggettata alle leggi del sistema e, attraverso
di esse, alle restrizioni imposte dal sistema, e quindi costituisce una
semplice illusione.
Una semplice redistribuzione all'interno della forma
merce, della forma valore e della forma denaro - quale che sia il modo
in cui viene applicata - non può evitare la crisi e neppure di finire
con la miseria globale generata dal capitalismo; il problema centrale
non è appropriarsi della ricchezza astratta, sotto la forma non abolita
del denaro, ma è proprio questa forma. In tal modo, il vecchio movimento
operaio, con la sua "critica" tronca del capitalismo, formulata dentro
le categorie non abolite del capitalismo, poteva ottenere solamente - e
solo in maniera transitoria - dei miglioramenti immanenti al sistema.
Oggi, nella crisi attraversata dal sistema delle merci, tali
miglioramenti vanno in pezzi, uno dopo l'altro. Nel corso di un simile
processo, il marxismo tradizionale, e più generalmente la sinistra
politica, ha assunto tutte le categorie fondamentali della
socializzazione capitalista, soprattutto il "lavoro astratto", il valore
in quanto principio generale che si pretende trans-storico e, di
conseguenza, anche la forma merce e la forma denaro in quanto forme
generali del rapporto sociale, così come il mercato universale anonimo
in quanto sfera della mediazione sociale feticistica, ecc.. Quanto alla
miseria ed all'alienazione, che vanno di pari passo con un simile
contesto sistemico categoriale, esse dovrebbero essere corrette per
mezzo dell'intervento politico esterno. Una tale illusione continua
ancora oggi ad essere riscaldata e ad essere offerta, condita con la
salsa keynesiana (di sinistra).
- Roswitha Scholz, « Le sexe du capitalisme » - p. 92-93.
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