Il segno di un governo si vede da certi dettagli. Dopo decenni di
rinnovi, motivati da ragioni umanitarie urgenti e ricorrenti, stavolta
dal solito decreto "milleproroghe" è sparita l'unica proroga di grande
importanza sociale: quella degli sfratti. Nel testo apparso sulla
Gazzetta Ufficiale manca.
Come sappiamo tutti, anche la proroga non avrebbe risolto il problema
di decine di migliaia di famiglie inseguite da uno "sfratto esecutivo"
(per una lunga lista di cause, dalla morosità in su). Ma il governo ha
deciso che era l'ora di "cambiare verso", aprendo le porte per buttare
fuori di casa chi finora ci aveva vissuto col cuore in gola.
Potreste pensare che, magari, la mancata proroga viene accompagnata
da una ripresa dell'edilizia popolare residenziale, costruendo quelle
abitazioni che mancano per dare un tetto alle famiglie bisognose...
Naturalmente non è vero.
Dal ministero delle infrastrutture spiegano che non è stata inserita
visto che nel decreto casa sono stati incrementi i fondi affitti e
morosità incolpevole. Due "fondi" che concedono spiccioli, con procedure
apparentemente pensate per ridurre al minimo la platea dei beneficiari,
assolutamente insufficienti a coprire - in media - la differenza tra
affitti di mercato e redditi familiari.
I due fondi in tutto prevedono uno stanziamento di 446 milioni di
euro, con cui sarebbe praticamente possibile costruire almeno diecimila
alloggi popolari. Invece saranno convogliati verso i proprietari di
casa delle famiglie che avranno la fortuna di ricevere il sussidio. Il
meccanismo è infatti semplice: i soldi che una famiglia riesce
miracolosamente ad avere dallo Stato (tramite Regione e Comune) vengono
seduta stante "girati" al proprietario al momento di pagare l'affitto.
La situazione di bisogno viene dunque proprogata, mai risolta; ma al
tempo stesso si riempiono le tasche dei proprietari con denaro pubblico.
Tutto in nome della "legalità", della "difesa della proprietà" e
addirittura della "solidarietà sociale". Il prossimo anno ci si ritroveà
esatttamente nelle stesse condizioni, e se magari mancheranno i soldi
per rimpinguare il fondo alle famiglie verrà indicata la porta d'uscita.
Il precedente Milleproroghe, per il 2014, aveva prorogato il blocco
degli sfratti per fine locazione fino al 31 dicembre 2014. Nei giorni
scorsi si erano fatte sentire le associazioni degli inquilini che
chiedevano un altro anno di stop. Le prime stime parlano di almeno
30.000 famiglie a rischio di sfratto nei prossimi mesi.
Nessun commento:
Posta un commento