martedì 16 dicembre 2014

Le tasse da pagare. Il governo è Robin Hood alla rovescia: rubare ai poveri per dare ai ricchi




  aumento_aliquote_imu
 Il 16 dicembre si annuncia il giorno più lungo per gli italiani che saranno chiamati a versare al Fisco circa 44 miliardi  tra cui il saldo dell’ultima rata Imu, la Tasi e per quelli ancor più sfortunati una rata della Tari.  La tassazione sugli immobili si conferma uno dei “fronti caldi”, il governo Renzi, dietro alle promesse e ai proclami, usa tutti i mezzi per nascondere di aver aumentato le tasse. 
 Il governo annunciò la riforma dei tributi comunali con l’introduzione della IUC – imposta unica comunale che tanto unica non è: nei fatti ha solo duplicato e parcellizzato le imposte generando confusione nei cittadini e complicando enormemente i calcoli per poter pagare le tasse.
Se i cittadini  riusciranno a confrontare le tasse sulla casa pagate nel 2013 e quelle che stanno per pagare si troveranno parecchie sorprese – in negativo. Infatti, i Comuni si sono trovati con minori trasferimenti statali e un ulteriore prelievo da parte del governo sul gettito IMU: lo Stato nel 2013 ha prelevato direttamente mediante l’Agenzia delle Entrate il 32% del gettito  di questa imposta che si chiama imposta municipale (?) e nel 2014 preleva il 38,22%.
I comuni, peraltro, hanno pensato bene di rivalersi sui cittadini stabilendo nella stragrande maggioranza dei casi l’aliquota della TASI al massimo (2,5 per mille), agevolati in questa decisione dal fatto che le elezioni si sono tenute in primavera quindi pensando di poter aumentare le tasse senza subire contraccolpi elettorali; così numerosi Comuni hanno spinto la nuova tassa sulla prima casa non solo al tetto massimo del 2,5 per mille, ma le hanno aggiunto anche la coda dello 0,8 di addizionale.
Di fatto, il governo Renzi e l’ANCI (l’associazione dei comuni capeggiata da Piero Fassino, esponente di primo piano (pelo) del PD renziano) hanno stretto un patto cinico e  diabolico  a carico dei contribuenti: lo stato ha tagliato i fondi ai comuni ma gli ha concesso di aumentare le tasse sulla casa.  Non solo, la Tasi  si distribuisce in modo diverso dalla IMU sulla prima casa: ora pagano tutti gli immobili, anche quelli con rendite catastali medio-basse, e anche le famiglie con figli: il meccanismo della Tasi è più «regressivo» rispetto a quelle dell’Imu, nel senso che favorisce i proprietari di immobili di alto valore fiscale e penalizza le case piccole, aumentando il gettito a favore dei Comuni.
E’ questo uno degli aspetti più abominevoli della politica del PD, partito che governa a Roma come in quasi tutti gli enti locali, ma non fa altro che fare come i ladri di Pisa, cioè rimpallarsi la responsabilità e prelevare di comune accordo dalle tasche degli italiani, ben inteso dagli italiani che lavorano, pagano le tasse e fanno sempre più fatica di arrivare alla fine del mese, perché rispetto alle lobby finanziarie, agli arricchiti di questo ventennio ed ai grandi evasori il PD è succube o complice.
Questi denari dei contribuenti non  vengono spesi per investimenti nè dal governo nè dagli enti locali, ma finiscono come una goccia nel mare a pagare gli interessi del debito pubblico che continua a crescere senza controllo. In questi 20 anni sono state fatte cose ignobili e in buona parte sono frutto del centrosinistra e della seconda repubblica, a partire dalla legge Bassanini che ha prodotto solo burocratizzazione e aumento incontrollato delle spese correnti a scapito degli investimenti (con la liberalizzazione dell’utilizzo degli oneri urbanizzazione), sottrazione ai comuni del cosiddetto settore industriale  (acqua e rifiuti in primis), con servizi meno efficienti di quando erano pubblici e aumenti smisurati dei costi (tanto pagano i cittadini) e gestiti oggi da società partecipate con amministratori in gran parte provenienti dalle file del PD.
Penso che il PD sia diventato una macchina per la gestione del potere e questo è un collante concreto e formidabile per sopire le conflittualità tra le varie correnti, aspetto a mio parere sottovalutato sulle analisi sul PD. 
 In ultimo, non resta che ricordare le infinite polemiche lo scorso anno sulla applicazione dell’IMU sulla prima casa, polemiche tra i partiti e paginate sui giornali che hanno giocato un ruolo importante sulla perdita di credibilità del governo Letta – Saccomanni. Quest’anno, al contrario, tutti zitti a cominciare dai mass media, quando è evidente che la TASI è di nuovo una tassa sulle abitazioni, comprese le prime case, e senza gli sgravi dell’IMU per le famiglie e con una quota pure a carico dell’affittuario. 
La TASI è solo un inganno in più a partire dalla definizione: il tributo sui «servizi indivisibili» dei Comuni; a che cosa vuol dire? e a che cosa si riferisce? si tratta forse dell’aria che respiriamo? Sono state fatte delle complicazioni e dette bugie per aggiungere una tassa in più e sulla prima casa. E come una beffa,  tutti i tributi comunali sono stati concentrati in questa stagione e riguardano in pratica tutti coloro che occupano un’abitazione. La Tasi, a carico del proprietario se la casa non è locata, altrimenti va suddivisa tra proprietario (che deve pagare tra il 70 e il 90%) e l’inquilino; la Tari (tassa sui rifiuti) dovuta da chi occupa l’immobile; l’Imu, sempre a carico del proprietario.
Non basta. I continui cambiamenti della normativa complicano enormemente gli accertamenti, quindi in sostanza si agevolano gli evasori; inoltre i comuni sempre più in difficoltà si rivolgono sempre più spesso a ditte private (altre lobby) che, a loro volta, vanno a infierire sul povero cittadino, gravandoli di sovrattasse e balzelli vari.
La razionalizzazione dei sistemi informatici consentirebbe di liberare risorse preziose, che potrebbero essere utilizzate per assumere giovani, ad esempio per aggiornare il catasto, operazione indispensabile per far sì che le tasse siano almeno eque.
 Se avete la pazienza di consultare sul sito del ministero dell’interno i dati dei trasferimenti e dei prelievi forzosi vedrete differenze abissali e incomprensibili tra i vari comuni. La spending review fatta in questo modo è fatta apposta per tagliare i servizi essenziali ai cittadini:a partire dai servizi per gli anziani e gli anziani non autosufficienti. Ma, lo sappiamo, non esistono le lobby degli anziani e ancor meno quelle degli anziani non autosufficienti. La stessa cosa accade per le scuole. In sostanza, il criterio è di tagliare i servizi: i comuni che non forniscono servizi non subiscono tagli.
È una logica perversa, invece di tagliare gli sprechi si tagliano le spese per i servizi.
Ma quello che ha fatto il governo Renzi/Padoan il 28 novembre è un vero accanimento contro i poveri cittadini ed i comuni più in difficoltà, una manovra retributiva alla rovescia, un governo Robin Hood, rubare ai poveri per dare ai ricchi. Complimentoni. Il provvedimento governativo introduce il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli retroattivamente a partire dal 1 gennaio 2014. La legge prevede che sono esenti solo i terreni agricoli dei comuni ubicati ad un altitudine superiore ai 600 metri, mentre per quelli ubicati tra 281 e i 600 metri si applica l’esenzione ai terreni concessi in comodato oppure in affitto ai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.
Imporre l‘Imu sui terreni agricoli nei Comuni montani è una decisione sbagliata che colpisce, di fatto,  cittadini e comuni territori marginali e disagiati. Le decisioni del governo non tengono conto che si tratta in gran parte di terreni che in concreto non sono suscettibili di produrre reddito agrario, dove i proprietari sono nella stragrande maggioranza persone anziane che devono affrontare il disagio di servizi spesso inadeguati e le difficoltà derivanti dallo spopolamento.  Il frutto di questa manovra è di 350 milioni di euro di gettito, importo inferiore a quello pagato per tangenti per varie “grandi opere” mai realizzate. Il pagamento deciso venerdì 28 novembre avrebbe dovuto avvenire il fatidico 16 dicembre se non che a seguito delle proteste di tutti i comuni interessati  è stato fatto slittare al 26 gennaio 2015. Una barzelletta! Francia e Germania continuano a lanciare progettualità e investimenti nelle Terre Alte, noi siamo qui a lottare contro l’IMU che penalizza le comunità che vivono nelle zone rurali. C’è qualcuno che vuole impegnarsi per bloccare questa drammatica spirale?

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