Ci sono 3,3 milioni di creditori verso la P.A.: sono le
lavoratrici ed i lavoratori pubblici, che da 5 anni non vedono il
rinnovo del contratto. Una perdita pro-capite media di circa 6.500 Euro,
senza contare gli effetti sulle pensioni e sul Trattamento di Fine
Servizio.
In difesa dei diritti e dei servizi erogati dalla P.A., da oggi l’USB
Pubblico Impiego lancia la petizione SIAMO TUTTI CREDITORI DELLO STATO,
che verrà diffusa in tutti i luoghi di lavoro e potrà essere sottoscritta on-line, in cui si chiede l’ inserimento dei lavoratori pubblici nell' elenco dei creditori della Pubblica Amministrazione.
Le firme verranno recapitate al Presidente del Consiglio Renzi, al
Ministro della P.A. Madia, al Ministro dell’Economia Padoan e al
MEF-Ragioneria Generale dello Stato, organo tecnico che detiene il
registro dei creditori della P.A., per ora aperto solo alle imprese.
In questi cinque anni l’USB Pubblico Impiego ha attuato decine di
manifestazioni, scioperi ed iniziative per reclamare un diritto
fondamentale previsto dalla Costituzione, rifiutando l’assioma che gli
80 euro di Renzi potessero sostituire il rinnovo contrattuale.
Cinque anni che hanno visto la totale assenza di Cgil Cisl Uil, che
hanno sposato la politica dei sacrifici imposta dal Governo; che non
hanno battuto ciglio neanche nella primavera scorsa, quando hanno
toccato con mano che nel Def non c’erano risorse stanziate per il
rinnovo dei contratti e che ora, in odore di RSU, proclamano inutili
scioperi “a babbo morto”.
Anche con l’iniziativa della petizione l’USB P.I. ribadisce l’urgenza
dell’immediato rinnovo economico dei contratti, il cui blocco è
funzionale allo smantellamento dello Stato sociale in favore del
profitto privato, passando attraverso il peggioramento dei servizi, la
messa in mobilità, e poi il licenziamento dei lavoratori e delle
lavoratrici del pubblico impiego.
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