mercoledì 13 luglio 2011

Super partes?

La manovra Napolitano-Tremonti

Dopo l'intervento del Capo dello Stato la finanziaria peggiora. Per lavoratori, precari e anziani un salasso sociale di prim'ordine. Con la benedizione del Pd

C'è voluto il Presidente della Repubblica per peggiorare la manovra. Con il suo appello alla "responsabilità" subito spalleggiato da Pd e dal prossimo presidente della Bce, Mario Draghi, Tremonti ha calmato i mercati internazionali inasprendo le misure contenute nella manovra finanziaria e scaraventando su lavoratori, anziani, precari e migranti una violenza di fuoco immediata. Aumento del ticket, taglio alle varie assistenze tramite agevolazioni fiscali, innalzamento dell'età pensionabile e poi un piano di "dismissioni del patrimonio dello Stato" che prelude a una nuova ondata di privatizzazioni in barba al risultato del referendum del 12 e 13 giugno.
L'unità nazionale, la responsabilità, l'allarme per i mercati sono tutti ingredienti che non fanno che peggiorare il saldo sociale degli interventi di riduzione del debito. Il governo "di salvezza nazionale" possiamo dire che è già nato e si chiama Napolitano-Tremonti spalleggiato da Draghi e guardato con dolcezza dal Pd. Che dice tutta la sinistra alternativa che proprio con questo Pd vorrebbe costruire un futuro diverso per l'Italia?

Le principali misure di inasprimento della manovra

Scatta da subito la reintroduzione del ticket sanitario da 10 euro sulla specialistica e 25 euro sui 'codici bianchi' del pronto soccorso. Già da lunedì prossimo dopo l'approvazione da parte del Parlamento, la firma di Napolitano e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Dismissione del patrimonio dello Stato in temi più rapidi: questa la misura allo studio in commissione Bilancio del Senato. Da quanto si apprende da fonti parlamentari, infatti, nel corso dell'esame degli emendamenti alla Manovra sembrerebbe che il relatore del testo, Gilberto Pichetto Fratin (Pdl), abbia presentato un emendamento per la velocizzazione della dismissione del patrimonio immobiliare pubblico. Si svende per fare cassa.

Scatta il taglio alle agevolazioni fiscali tra il 5 e 20 per cento. Lo prevede un emendamento del relatore alla manofra, Gilberto Pichetto Fratin. Gli effetti positivi ai fini dell'indebitamento netto sono attesi in 4 miliardi per il 2013 e 20 miliardi di euro annui a decorrere dal 2014. Il taglio non sarà attuato solo se entro settembre 2013 il Governo eserciterà la delega per la riforma fiscale. E' forse il cuore della manovra che consiste in un aumento significativo della tassazione soprattutto per le fasce più povere, quelle che godono del maggior numero di agevolazioni assistenziali.

Slittano le pensioni con 40 anni di contributi, a partire dal 2012. Il prossimo anno è previsto un posticipo di un mese, che diventa di due mesi nel 2013 e di 3 mesi a partire dal 2014. Lo prevede un emendamento alla manovra del relatore, Gilberto Pichetto Fratin.

da www.ilmegafonoquotidiano.it

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