Sul quotidiano inglese Guardian è uscito il 27 novembre un articolo
del presidente di Syriza Alexis Tsipras che spiega le ragioni della sua
candidatura alla presidenza della Commissione Europea per il Partito
della Sinistra Europea.
L’austerità sta scatenando il caos, ma la sinistra può unirsi per costruire un’Europa migliore
Zeloti del neoliberismo hanno creato una tragedia umanitaria in tutto il continente.
Più
di 1.000 giovani al giorno si stanno aggiungendo alle fila dei
disoccupati in Europa. Negli ultimi quattro anni l’esercito di
disoccupati in tutto il continente è cresciuto di oltre 10 milioni.
In
Grecia, nonostante l’affermazione del governo che l’austerità è stata
un successo, il bilancio 2014 impone nuovi tagli alla spesa pubblica e
maggiori perdite occupazionali. La catastrofe economica e umanitaria è
senza precedenti in tempo di pace: il 27% di disoccupazione,
disoccupazione giovanile al 60%, una contrazione del 25% del PIL,
riduzione del 40% del reddito familiare. E, anche dopo dolore
implacabile, il rapporto debito-PIL è quasi il 180%. Era solo del 120%
nel 2010, quando sono state istituite le prime misure di austerità.
Ma
la tragedia umana non è limitata alla Grecia. I salari di tutta Europa
sono stati ridotti e il welfare state ridimensionato a una velocità
senza precedenti nel dopoguerra. Milioni di persone stanno lottando per
pagare i loro mutui, bollette di energia elettrica o debiti medici e
studenteschi. La crisi umanitaria dell’Europa è diversa da qualsiasi
cosa sperimentata in 60 anni, con 120 milioni di persone che sopportano
condizioni di estrema difficoltà, secondo la Croce Rossa. Questo non è
un fenomeno naturale, ma è, per usare le parole di Nelson Mandela,
povertà “artificiale” (manmade nel testo originale ndt).
Gli
Zeloti del neoliberismo hanno rovesciato la vita della gente comune a
testa in giù. Le loro politiche di aggiustamento strutturale servono un
modello di governance economica che trasferisce il rischio sulle spalle
di lavoratori comuni e giovani. Ma la risposta della UE e dei leader
nazionali è senza speranza. La principale iniziativa politica dell’UE
sulla disoccupazione giovanile (”garanzia per i giovani”) ammonta, ad
esempio, a soli € 6 miliardi o 0,6% del bilancio UE per il periodo
2014-2020.
Austerità, precarietà del lavoro e le dinamiche dei mercati minano la
capacità dei lavoratori a basso e medio reddito di vivere decentemente.
L’indebitamento delle famiglie è estremamente elevato nei Paesi Bassi e
Malta (quasi il 220% del PIL), mentre in Portogallo, Spagna e Italia
molte aziende sono intrappolate in una spirale di debito.
Quei leader europei che sostengono che la medicina attuale è un
“successo” sono ipocriti. Per milioni di persone, il sogno europeo si è
trasformato in un incubo. I sondaggi di Eurobarometro indicano la
crescente crisi di fiducia nell’Unione europea e l’aumento catastrofico
della popolarità dei partiti di estrema destra. Quello che dovrebbe
darci la speranza è l’emergere di nuovi gruppi di solidarietà e
movimenti basati sulla comunità. Essi possono e potranno portare ad una
maggiore partecipazione e controllo democratico.
Le
elezioni europee del prossimo maggio ci forniscono anche un’opportunità
per avviare un vero dialogo con i cittadini – specialmente quelli che
ritengono che nessuno si prende cura di loro – su una nuova base per una
democrazia significativa e la dignità umana. È tempo per l’Europa di
fermare la violazione scioccante dei diritti umani col rimodellare lo
Stato, ripristinare la crescita e creare posti di lavoro di alta
qualità, stabili con le protezioni che hanno storicamente contribuito al
modello sociale europeo.
L’Europa
ha bisogno di un fronte anti-austerità e anti-recessione , un movimento
di solidarietà per i suoi lavoratori, del nord e del sud. Questo
potrebbe lanciare un patto per la democrazia, lo sviluppo e la giustizia
sociale. Dobbiamo ricostruire la solidarietà tra i giovani, i
lavoratori, i pensionati ed i disoccupati per abbattere la nuova linea
di divisione tra ricchi e poveri dell’Europa, il “mur d’argent”, per
usare una frase storica che è diventata di attualità.
Mi presenterò per la presidenza della Commissione europea, a nome del
Partito della Sinistra Europea, e tale decisione è motivata dal nostro
desiderio di riunificare l’Europa e ricostruirla su una base democratica
e progressista. C’è un’alternativa alla crisi attuale, ed è nostro
dovere e destino di combattere.
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