Nuovi guai a Parma
per il sindaco Pizzarotti e la sua giunta, già alle prese nei mesi
scorsi prima con la vicenda dell’inceneritore e poi con un duro
conflitto con i dipendenti comunali. La rivoluzione annunciata al
momento della vittoria del primo sindaco pentastellato d’Italia sembra
un lontanissimo ricordo e la giunta della cittadina emiliana non sembra
avere nulla di rivoluzionario.
L’ultimo incidente di percorso per il sindaco Pizzarotti è stato
provocato da una delibera presentata dal governo della città che darebbe
il via libera alla realizzazione di un intero nuovo quartiere su via
Piacenza, un progetto perorato in particolare dall’assessore ai Lavori
Pubblici Michele Allinovi. Il progetto prevede di cementificazione di
una città che non sembra affatto aver bisogno di nuovi palazzi prevede
la realizzazione di numerosi edifici residenziali ed anche di un centro
islamico, senza che però sia previsto un solo metro quadrato di verde.
Ma non era la ‘lotta alla cementificazione’ uno dei punti chiave del
programma che ha portato Pizzarotti a vincere le scorse elezioni
comunali? Anche il ‘no’ all’inceneritore lo era, ma poi…
Anche se la giunta ha presentato il progetto come di ‘riqualificazione’ appare evidente ai più che si tratta di un ennesimo piano di speculazione edilizia a tutto vantaggio di alcune lobby private – che in città fanno da sempre il bello e il cattivo tempo – e non certo della città e dei suoi abitanti. Che si aggiunge ad altri progetti di cementificazione ereditati dalla precedente amministrazione - 9mila metri quadrati per il Decathlon, un nuovo quartiere residenziale di 11mila in via Budellungo, un polo sanitario al posto degli ultimi campi di grano e un centro commerciale di 40mila metri quadrati a Ugozzolo, in zona inceneritore – che l’attuale giunta si è limitata ad approvare con l’argomento che nulla poteva essere fatto per bloccarli.
Le polemiche sul progetto della giunta sono sfociate l’altro ieri sera in un serio incidente di percorso: alla votazione della delibera in Consiglio Comunale molti consiglieri dell’opposizione sono usciti dall’aula, ed anche alcuni esponenti della maggioranza non si sono presentati o si sono astenuti invece di votare a favore. Col risultato che il provvedimento non è passato per mancanza del numero legale e dovrà quindi tornare in commissione per essere discussa di nuovo.
Il sindaco Pizzarotti ha tentato di minimizzare l’accaduto e di scaricare la colpa sull’opposizione, dimenticando forse che il ruolo di chi non sta al governo dovrebbe essere proprio quello di contrastare decisioni sbagliate e di svolgere una seria funzione di controllo. Ha spiegato il sindaco che “Quattro consiglieri di maggioranza erano assenti per problemi lavorativi. (…) Ancora una volta la minoranza ritiene che fare opposizione significhi non votare per far saltare il numero legale invece che assumersi la responsabilità di fare una scelta, anche contraria, ruolo per il quale sono stati eletti”.
Ma è pensabile che un numero così alto di consiglieri di maggioranza abbiano da fare proprio nel giorno in cui il consiglio vota su una delibera così contestata e così importante? La città è piccola, e la gente mormora… Che dentro ai Cinque Stelle a Parma il problema sia non solo la colata di cemento in arrivo sulla zona di via Piacenza, ma anche il via libera ad un centro islamico. Come hanno scritto Grillo e Casaleggio in merito alla legge che criminalizza gli immigrati irregolari, non bisogna perdere il consenso degli elettori di destra.
Anche se la giunta ha presentato il progetto come di ‘riqualificazione’ appare evidente ai più che si tratta di un ennesimo piano di speculazione edilizia a tutto vantaggio di alcune lobby private – che in città fanno da sempre il bello e il cattivo tempo – e non certo della città e dei suoi abitanti. Che si aggiunge ad altri progetti di cementificazione ereditati dalla precedente amministrazione - 9mila metri quadrati per il Decathlon, un nuovo quartiere residenziale di 11mila in via Budellungo, un polo sanitario al posto degli ultimi campi di grano e un centro commerciale di 40mila metri quadrati a Ugozzolo, in zona inceneritore – che l’attuale giunta si è limitata ad approvare con l’argomento che nulla poteva essere fatto per bloccarli.
Le polemiche sul progetto della giunta sono sfociate l’altro ieri sera in un serio incidente di percorso: alla votazione della delibera in Consiglio Comunale molti consiglieri dell’opposizione sono usciti dall’aula, ed anche alcuni esponenti della maggioranza non si sono presentati o si sono astenuti invece di votare a favore. Col risultato che il provvedimento non è passato per mancanza del numero legale e dovrà quindi tornare in commissione per essere discussa di nuovo.
Il sindaco Pizzarotti ha tentato di minimizzare l’accaduto e di scaricare la colpa sull’opposizione, dimenticando forse che il ruolo di chi non sta al governo dovrebbe essere proprio quello di contrastare decisioni sbagliate e di svolgere una seria funzione di controllo. Ha spiegato il sindaco che “Quattro consiglieri di maggioranza erano assenti per problemi lavorativi. (…) Ancora una volta la minoranza ritiene che fare opposizione significhi non votare per far saltare il numero legale invece che assumersi la responsabilità di fare una scelta, anche contraria, ruolo per il quale sono stati eletti”.
Ma è pensabile che un numero così alto di consiglieri di maggioranza abbiano da fare proprio nel giorno in cui il consiglio vota su una delibera così contestata e così importante? La città è piccola, e la gente mormora… Che dentro ai Cinque Stelle a Parma il problema sia non solo la colata di cemento in arrivo sulla zona di via Piacenza, ma anche il via libera ad un centro islamico. Come hanno scritto Grillo e Casaleggio in merito alla legge che criminalizza gli immigrati irregolari, non bisogna perdere il consenso degli elettori di destra.
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