L'home page del blog di Dario Danti si apre con la scritta "Dario Danti guarda il mondo con i tuoi occhi".
Ma attenzione, se fai parte di Rebeldia,
del Municipio dei beni comuni, dell'Unione Inquilini, di un Ponte per o
delle ciclofficine, di Legambiente, dell'Arci Ragazzi; se sei
l'allenatore del Pisa Calcio, una cittadina straniera dei corsi di
italiano, uno studente o se sei uno dei tanti docenti universitari che
hanno dichiarato appoggio in questi giorni all'Ex Colorificio: Dario
Danti - Assessore alla cultura di Pisa - non guarda con i tuoi occhi.
Sabato mattina, i reparti di polizia al loro arrivo hanno trovato
all'interno dei cancelli di Via Montelungo a Pisa le tante donne e
uomini che svolgevano le attività e i corsi di ogni giorno.
La sorpresa e il rispetto suscitati dal ripetersi di questi semplici
atti quotidiani stava per cambiare le sorti dello spazio. Il Questore,
sensibile alla pacifica e creativa resistenza, si dichiarava disponibile
ad aprire un tavolo di contrattatazione per fermare lo sgombero.
Grande assente ingiustificato, oltre al Sindaco Marco Filippeschi, l'Assessore competente, Dario Danti.
Tutti all'Ex Colorificio conoscono Dario Danti: era "uno di noi",
occupante di Rebeldia nel 2003 e parte del movimento studentesco,
segretario provinciale di Sel, ex giornalista di Liberazione, e, ancora,
ex segretario di Rifondazione e bertinottiano doc.
Oltre che Assessore competente, Danti era naturale interlocutore
dell'Ex Colorificio, eppure ieri è stato atteso invano davanti ai
cancelli e invano è stato cercato al telefono.
Il Sindaco Pd Marco Filippeschi, al quale Danti sembra aver giurato
fedeltà assoluta, deve avergli intimato di non guardare con i nostri
occhi all'Ex Colorificio e di non provare a mettere in dubbio le
prerogative della proprietà privata, quand'anche a scapito
dell'interesse collettivo.
La posizione del Sindaco è che il Comune non debba avere alcun ruolo
politico di mediazione tra le forze dell'ordine e i cittadini occupanti.
Dario Danti e Sel a Pisa vanno a rimorchio del Pd, dimostrando di non
avere un'idea autonoma di governo della città. Così facendo perdono
l'occasione per promuovere territorialmente quell'attivismo sociale e
quelle nuove pratiche del diritto in difesa dei beni comuni a cui Sel
sembra guardare con interesse in linea teorica.
A dire il vero, qualche giorno fa, il parlamentare di Sel Nicola
Fratoianni aveva provato a invertire la rotta con una visita all'Ex
Colorificio, dichiarando di voler chiedere esplicitamente al questore di
Pisa di non procedere allo sgombero.
A meno di 24 ore dallo sgombero, un'assemblea partecipata si è conclusa con una seconda occupazione
simbolica, che servirà da media center per organizzare una grande
manifestazione nazionale per il 16 novembre. Il corteo servirà ad
affermare il primato del bene pubblico, della tutela dei diritti
collettivi e della politica davanti alla tracotanza degli interessi
privati.
Sel, con i suoi assessori e consiglieri, dovrebbe valutare bene da quale parte vuole stare e con quali occhi guardare.
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