A proposito della lista Tsipras per le elezioni europee mi pare
necessario guardare dietro al fumo per capire cosa succede all'arrosto.
1) I professori hanno messo in piedi un appello che ha un buon indirizzo politico (l'opposizione ai socialisti e la scelta del Gruppo Unitario della Sinistra) e - dietro alla paura per i partiti - una idea ademocratica di costruzione della lista stessa. i professori si sa, sono bonapartisti per definizione e pensano di poter dare i voti, non di doverli prendere.
2) SEL ha detto nel suo congresso che vuole la lista unitaria ma non vuole andare nel GUE, bensì per continuare a inseguire Renzi e Schulz e poi vuole candidare Vendola (cosa impedita dai vincoli posti dai professori). Per questo SEL prega e lavora perché la lista dei professori salti per aria in modo da potersi fare tranquillamente la propria lista di partito - allargata ovviamente a tutta la sinistra, trovando orecchie attente in alcune personalità dell'associazionismo e nella sinistra per il lavoro (PdCI, Salvi, Patta, Grassi, etc). L'obiettivo di SEL è quello di continuare nella propria linea di fare la sinistra a parole per stare dietro al PD e ai socialisti nei fatti.
SEL ha il tempo che lavora dalla sua. Infatti SEL avendo il gruppo parlamentare, non ha bisogno di raccogliere le firme per fare la lista. Basta che aspetti che non si faccia la lista dei professori per proporre la sua come la vera lista unitaria. Infatti in questi giorni c'è una grande attività di uomini e donne di movimento che scrivono sul manifesto contro il carattere settario della scelta del GUE e vi è un grande lavorio di qualche autorevole compagna per convincere Syriza a sostenere in Italia una lista che non scelga il GUE ma lasci libertà di scelta ai singoli candidati su quale gruppo europeo scegliere se eletti.
3) Nelle aree di movimento e nella base di rifondazione cresce il nervosismo contro i professori, considerati antidemocratici e quindi in nome della democrazia e della partecipazione si attaccano i professori senza accorgersi che i principali beneficiari di questa offensiva sono quelli di SEL che la lista non la vogliono fare nemmeno morti.
Ci troviamo quindi di fronte a tre posizioni che non portano a fare una lista di sinistra che sostenga Tsipras e che possa unificare i movimenti in Italia: una posizione - i professori - sostanzialmente giusta politicamente ma che ha metodi professorali e quindi non democratici. Una seconda posizione - SEL - che attacca in vari modi i professori per far saltare l'operazione e farsi tranquillamente la propria lista che non rompa con il PD. Una terza posizione - ingenua - che in nome della sinistra e della democrazia, attacca in primo luogo i professori, senza capire c he in questo modo favorisce l'operazione di SEL.
Verrebbe da dire cosa si può fare? Si potrebbe discutere, senza far troppo casino, con Syriza e con i professori, per salvaguardare la sostanza della proposta dei professori - la scelta dell'alternatività ai socialisti - rendendola maggiormente democratica, finalizzata a costruire un vero spazio pubblico della sinistra. Voglio pensare che in questi giorni, chi sta parlando poco, stia facendo questo lavoro, perché è l'unica strada per riuscire a costruire una vera lista unitaria della sinistra in Italia.
Mauro Calvise
1) I professori hanno messo in piedi un appello che ha un buon indirizzo politico (l'opposizione ai socialisti e la scelta del Gruppo Unitario della Sinistra) e - dietro alla paura per i partiti - una idea ademocratica di costruzione della lista stessa. i professori si sa, sono bonapartisti per definizione e pensano di poter dare i voti, non di doverli prendere.
2) SEL ha detto nel suo congresso che vuole la lista unitaria ma non vuole andare nel GUE, bensì per continuare a inseguire Renzi e Schulz e poi vuole candidare Vendola (cosa impedita dai vincoli posti dai professori). Per questo SEL prega e lavora perché la lista dei professori salti per aria in modo da potersi fare tranquillamente la propria lista di partito - allargata ovviamente a tutta la sinistra, trovando orecchie attente in alcune personalità dell'associazionismo e nella sinistra per il lavoro (PdCI, Salvi, Patta, Grassi, etc). L'obiettivo di SEL è quello di continuare nella propria linea di fare la sinistra a parole per stare dietro al PD e ai socialisti nei fatti.
SEL ha il tempo che lavora dalla sua. Infatti SEL avendo il gruppo parlamentare, non ha bisogno di raccogliere le firme per fare la lista. Basta che aspetti che non si faccia la lista dei professori per proporre la sua come la vera lista unitaria. Infatti in questi giorni c'è una grande attività di uomini e donne di movimento che scrivono sul manifesto contro il carattere settario della scelta del GUE e vi è un grande lavorio di qualche autorevole compagna per convincere Syriza a sostenere in Italia una lista che non scelga il GUE ma lasci libertà di scelta ai singoli candidati su quale gruppo europeo scegliere se eletti.
3) Nelle aree di movimento e nella base di rifondazione cresce il nervosismo contro i professori, considerati antidemocratici e quindi in nome della democrazia e della partecipazione si attaccano i professori senza accorgersi che i principali beneficiari di questa offensiva sono quelli di SEL che la lista non la vogliono fare nemmeno morti.
Ci troviamo quindi di fronte a tre posizioni che non portano a fare una lista di sinistra che sostenga Tsipras e che possa unificare i movimenti in Italia: una posizione - i professori - sostanzialmente giusta politicamente ma che ha metodi professorali e quindi non democratici. Una seconda posizione - SEL - che attacca in vari modi i professori per far saltare l'operazione e farsi tranquillamente la propria lista che non rompa con il PD. Una terza posizione - ingenua - che in nome della sinistra e della democrazia, attacca in primo luogo i professori, senza capire c he in questo modo favorisce l'operazione di SEL.
Verrebbe da dire cosa si può fare? Si potrebbe discutere, senza far troppo casino, con Syriza e con i professori, per salvaguardare la sostanza della proposta dei professori - la scelta dell'alternatività ai socialisti - rendendola maggiormente democratica, finalizzata a costruire un vero spazio pubblico della sinistra. Voglio pensare che in questi giorni, chi sta parlando poco, stia facendo questo lavoro, perché è l'unica strada per riuscire a costruire una vera lista unitaria della sinistra in Italia.
Mauro Calvise
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