Cara minoranza Pd, anzi care minoranze Pd visto che siete diverse tra voi, beh, io ve lo dico, poi vedete voi se credermi o no:
1. A eccezione dei vostri cari, fuori dai palazzi l'interesse nei
vostri confronti - già scarsino all'inizio - ultimamente è calato
parecchio. Diciamo che al momento siete seguiti grosso modo come il
campionato di curling - ma non quello di serie A.
2. Dopo la riunione all'Acquario di Roma, in particolare, le vostre
gesta vengono recepite dalla stessa area del cervello che induce
talvolta a cliccare sulle dichiarazioni di Sara Tommasi o sui siti
sciichimisti. Credo che sia la zona dell'eccentrico-curioso-trash.
3. Ogni volta che parla D'Alema, da Palazzo Chigi parte un ordine di
Moët & Chandon; quando si aggiunge D'Attorre, arrivano anche le
tartine.
4. Le vostre reiterate minacce di scissione non vengono più quotate
nemmeno dai bookmaker più spregiudicati di Londra, quelli che pure
accettano scommesse sull'arrivo degli alieni entro la fine dell'anno.
5. Bersani che invita Renzi a "non decidere da solo" sembra il
cardinale Bagnasco quando invita i giovani a non fare sesso prima del
matrimonio: tuttavia ha molte meno probabilità di successo.
6. In linea generale, chi tra voi ha fatto per anni la corte all'Udc
di Casini (ma anche a Fini), poi ha votato tutte le riforme di Monti
(compresa quella costituzionale) e infine ha fatto il governo con
Berlusconi (magari entrandoci pure) quando rivendica di essere di
sinistra risulta credibile come Pacciani che parla di rispetto per le
donne.
7. Nulla di personale verso (quasi) nessuno di voi, ma ho la
sensazione che se voleste davvero servire le idee che oggi manifestate, e
a esse risultare utili, per la più parte di voi un dignitoso ritiro a
vita privata sarebbe la scelta migliore - e probabilmente gioverebbe
anche a voi, sul lungo, in termini reputazionali.
Senza acrimonia, anzi con umana solidarietà per la vostra attuale difficile condizione
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