Regionali. Una parte di Sel e Cofferati lanciano la candidatura del sindaco civatiano di Bogliasco (che accetta) contrapponendosi frontalmente alla locale lista Tsipras
Le
trattative intercorse, e spifferate alla tv, tra alcuni settori
dell’Altra Liguria ed alcuni componenti di Rete a Sinistra, sulle
elezioni regionali, irritano l’altra parte della lista che si richiama
all’esperienza dell’Altra Europa con Tsipras. Al centro della polemica
Giorgio Pagano, sindaco diessino di Spezia dal ’97 al 2007, tessera Sel
dov’è confluito nel 2011. È stato l’ultimo segretario provinciale del
PCI e il primo del Pds. Paita, la candidata di Renzi alla corsa per la
Regione, è stata la sua capo di gabinetto a quei tempi. Per questo
sarebbe inviso a un pezzo di Sel, quello genovese che ha bloccato a
lungo il voto della sua base, e a Vendola, Civati e al deputato locale
Quaranta. Loro preferirebbero Luca Pastorino, sindaco di Bogliasco,
civatiano, lanciato nell’agone dall’endorsement di Cofferati e sostenuto
da Rete a Sinistra (maggioranza di Sel più dissidenti del Pd). Contro
di lui lo scetticismo dell’Altra Liguria perché, grazie al sindaco
Pastorino, c’è a Bogliasco del cemento dove prima c’era territorio non
cementificato. Non è il miglior biglietto da visita per l’astro nascente
della sinistra d’alternativa. Ma Pastorino ha sciolto i dubbi ieri sera
e ha annunciato di scendere in campo.
«Molti derubricano la questione come una
lotta di potere, con tanto di divulgazione di mail private – spiega a
Popoff, Antonio Bruno, capogruppo in comune per la Federazione della
sinistra – viene solo a me il sospetto che ci siano differenze
sostanziali su alternativa e rottura con centro sinistra, grandi opere,
privatizzazioni, fiscal compact o lotta alla poverta’, lotta alle
multinazionali o concertazione?». «Sono convinto che aggiungere oggi, a
poche settimane dalle elezioni, una candidatura a Presidente oltre a
quella già esistente di Giorgio Pagano, su cui converge la parte
maggioritaria della sinistra ligure, disorienterebbe sia l’elettorato
sia le persone che abbiamo la presunzione di voler rappresentare», dice
anche Marco Ravera, segretario regionale di Rifondazione.
Rete a Sinistra, in cui sono presenti
Comunità di San Benedetto, Lista Doria, alcuni Pd civatiani come lo
stesso a Pastorino, Arci, Rifondazione, pezzi di Cgil e movimenti e Sel,
non si è ancora pronunciata ufficialmente ma Gaggero, il coordinatore,
ritiene che la candidatura di Pastorino, che ha anche una valenza
nazionale, venga approvata. Oggi Rete a Sinistra incontrerà Altra
Liguria e il gruppo che fa capo a don Paolo Farinella, il parroco di San
Torpete, che ha lanciato il nome di Pagano. Riuscirà la sinistra
genovese a presentarsi unita e a mettere il bastone fra le ruote della
macchina da guerra del Pd?
«La candidatura di Giorgio Pagano –
aveva scritto L’Altra Liguria – maturata nell’ambito ristretto di un
gruppo di persone facenti riferimento a Don Farinella, non è stata
“calata”, né, tantomeno, imposta da L’Altra Liguria. Dopo la proposta
emersa in quell’ambito ristretto, e dopo aver ascoltato il comitato
territoriale di La Spezia, abbiamo organizzato tre incontri per
consentire ai nostri soci e simpatizzanti di conoscere Giorgio Pagano
prima dell’inizio della procedura di votazione online, votazione che lo
ha poi indicato come candidato preferito dai nostri soci e dai firmatari
del nostro appello. Oltre che da noi Giorgio Pagano è sostenuto dai
Verdi, da una Rete di Liste Civiche, da Rifondazione Comunista, dal
Partito Comunista d’Italia, da Sinistra e Lavoro, da un gruppo
eterogeneo di persone della cosiddetta società civile e da una parte di
SEL. Nel corso di una riunione che si è tenuta mercoledì scorso è
risultato chiaro che contrari alla candidatura sono solo il gruppo di
civatiani ed una parte di SEL, rendendo dunque del tutto incomprensibile
la richiesta di trovare altri candidati in quanto Pagano sarebbe
“divisivo”. La realtà dunque è totalmente ribaltata rispetto a quanto
dichiarato da Stefano Gaggero in un’intervista a PrimoCanale: non è
L’Altra Liguria ad aver rifiutato la proposta, ma è stata una parte
minoritaria di Rete a Sinistra a non voler sostenere Pagano che, lo
ripetiamo, non è il nostro candidato ma è sostenuto da una varietà ben
più ampia di soggetti che comprendono partiti e società civile. Questo
per noi rappresenta correttamente lo spirito con cui è nata L’Altra
Europa con Tsipras di cui L’Altra Liguria è la continuazione».
CHECCHINO ANTONINI
da Popoffquotidiano
Regionali. Democrack a Genova, è un civatiano il candidato della sinistra, dem nel caos. Dopo le primarie inquinate, associazioni, civici e partiti tutti d’accordo (o quasi). Lui: «Serve una strada unitaria». E stavolta Civati deve scegliere
Colpo di scena nelle regionali ligure,
e per una volta, non è una cattiva notizia per la sinistra in cerca
di un candidato. Proprio quando la situazione sembrava
disperatamente incartata, e la burlandian-renziana — eletta con
primarie inquinate che avevano provocato l’addio polemico al Pd
di Sergio Cofferati — cominciava a dormire sonni tranquilli, ieri
Luca Pastorino, deputato Pd di area civatiana, ha annunciato di
essere «pronto a lasciare il Pd» per «mettersi a disposizione per
un’alternativa alla proposta di governo regionale di Raffaella
Paita».
Pastorino, genovese, classe ’71, ex
sindaco di Bogliasco (Genova), è l’unico civatiano a Montecitorio
oltre a Civati. Ormai da mesi vota contro i provvedimenti del
governo Renzi. Da mesi l’addio è nell’aria. La sua scelta arriva il
giorno dopo dell’endorsement-appello che gli ha rivolto Sergio
Cofferati sul genovese Primocanale (ripreso dal manifesto). Dopo
decine di riunioni a vuoto, negli ultimi giorni la situazione della
sinistra ligure stava toccando vette disperanti. Il parecchio attivo
don Paolo Farinella aveva riunito le associazioni nella
parrocchia di San Torpete e poi con un gruppetto di cittadini
e associazioni — fra cui l’Altra Liguria ma anche esponenti di Prc,
Pcdi e Sel — aveva lanciato la candidatura dell’ex sindaco di La
Spezia Giorgio Pagano. Una scelta che però non aveva convinto molti,
(anche in Sel e Prc). Che poi era stata seppellita dagli sghignazzi
a causa della pubblicazione di una lettera del ’don’, inviata per
errore a destinatari sbagliati, zeppa di giudizi ben poco pii sugli
’alleati’: ce n’è per tutti, dai civatiani «che si venderanno alla
Paita» ai «pericolosi cretini» della Rete a sinistra. Prima che il
vaudeville esploda, lunedì arriva la mossa — decisiva — di
Cofferati, che scarta Pagano e indica Pastorino. Ieri la
disponibilità del deputato, una lunga riunione della Rete
a sinistra — in cui sono presenti Comunità di San Benedetto al
Porto, Lista Doria, civatiani, Arci, Prc, pezzi di Cgil e Sel — della
quale ora si aspetta il via libera ufficiale ad ore. In serata
l’assemblea regionale di Sel si orienta sul nuovo nome. «L’uscita di
Pastorino dal Pd produce un fatto nazionale, ed era quello che
chiedevamo per la Liguria», certifica il deputato Stefano
Quaranta, comapgno di battaglie parlamentari di Pastorino.
«Questa scelta produce una novità a sinistra in tutto il paese, dà
una rotta, una bussola a una navigazione fin qui al buio», spiega
Domenico ’Megu’ Chionetti della Comunità fondata da don Gallo. «Ci
abbiamo creduto con pazienza. Le riunioni della Rete si sono tenute
sin dal principio da noi. Da qui rinasce una speranza per i liguri
e per tutti. Certo, è sui contenuti che voteremo Luca. Ma Luca dà
garanzie su tre temi-spartiacque: la riforma costituzionale, a cui
ha votato no, il lavoro, e anche qui ha votato no al jobs act, e la
sanità».
Intanto Pastorino, saggiamente, cerca
di sminarsi il campo dagli ormai proverbiali conflitti a sinistra:
«Dobbiamo essere tutti uniti per creare un modello Genova. C’è tempo,
ma non troppo. Nelle prossime ore parlerò con Giorgio Pagano per
trovare una soluzione», annuncia. Il Prc è pronto a lavorare per un
candidato unitario: «La divisione sarebbe folle e immotivata»,
spiega il segretario nazionale Paolo Ferrero, «ora serve un
processo largo. Tutti diano un contributo in quella direzione». Ma
al puzzle ancora manca qualche tessera. Quello dell’Altra Liguria,
per esempio. Fin qui convintamente schierata con Pagano e comunque
«molto scettica» sul civatiano sia per la provenienza piddina,
come spiega Simonetta Astigiano, che per l’imprimatur
’cofferatiano’. Ma anche in questa famiglia c’è baruffa: l’Altra
Europa per Tsipras, cioè la casa-madre, è più che favorevole
a Pastorino. Le riunioni di oggi dovrebbero chiarire la situazione.
Ma quella più a rischio resta la
famiglia dem: un altro che sbatte la porta, altri seguiranno. Sarà
Civati? Lui per ora se la cava con le battute: «Luca Pastorino è il
mio migliore amico alla camera dei deputati». La scelta del «suo
migliore amico» provocherà conseguenze a catena fra i dem. Forse
anche espulsioni. Forse anche per Civati sarà «la volta buona» per
decidere definitivamente della sua appartenza al Pd. Si schiererà
al fianco di Pastorino? «Io non sono ligure», risponde. È solo
un’altra battuta, e poi un’altra più amara: «La diaspora prosegue,
ma al Pd non sembra interessare».
DANIELA PREZIOSI
da il manifesto
Chi lavora per il re di Prussia?
Cofferati
boccia Pagano e lancia da Bruxelles la candidatura del civatiano
Pastorino, deputato in carica del Partito democratico.
L’attualità del suicidio politico la si evince tutta nella propensione di Sel e dei civatiani di definire non innovativo un candidato come Pagano alla carica di presidende della Regione Liguria senza darne una motivazione nemmeno meramente minimale, una qualche piccola, banale giustificazione.
La favola della volpe e dell’uva è sempre nelle pagine di Esopo. Basta andarsela a rileggere…
Speravo di poter smentire alcune compagne e compagni che tre mesi fa mi dissero: “Vedrai che Sel troverà il modo di appoggiare la Paita”.
Ci sono molti modi per appoggiare anche indirettamente ciò che si dice di voler contrastare.
Sembra quasi, davvero, una mossa per scompaginare la Rete a Sinistra e dare una mano a Raffaella Paita… Ma a pensar male si fa peccato, si sa…
(m.s.)L’attualità del suicidio politico la si evince tutta nella propensione di Sel e dei civatiani di definire non innovativo un candidato come Pagano alla carica di presidende della Regione Liguria senza darne una motivazione nemmeno meramente minimale, una qualche piccola, banale giustificazione.
La favola della volpe e dell’uva è sempre nelle pagine di Esopo. Basta andarsela a rileggere…
Speravo di poter smentire alcune compagne e compagni che tre mesi fa mi dissero: “Vedrai che Sel troverà il modo di appoggiare la Paita”.
Ci sono molti modi per appoggiare anche indirettamente ciò che si dice di voler contrastare.
Sembra quasi, davvero, una mossa per scompaginare la Rete a Sinistra e dare una mano a Raffaella Paita… Ma a pensar male si fa peccato, si sa…
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