domenica 8 gennaio 2012

Evasione record, grandi aziende pagano meno tasse

Società di capitali e grandi imprese sono quelle che evadono di più. Se si esclude economia sommersa e criminale. Lo rivela una ricerca commissionata dall'Asscoaizione contribuenti italiani. Lombardia e Veneto le regioni dove l'evasione è cresciuta di più

di AGNESE ANANASSO

società di capitali italiane (800 mila) dichiara redditi negativi o meno di 10 mila euro l'anno o non versa le imposte. Molte di queste imprese chiudono nel giro di cinque anni per evitare accertamenti fiscali. Oppure utilizzano "teste di legno" tra i soci o amministratori. Queste aziende "evitano" di pagare circa 22,4 miliardi di euro l'anno.

Le big company. E qui arriva la vergogna: un terzo delle grandi aziende italiane ha chiuso il bilancio 2011 in perdita e non ha pagato le tasse. Inoltre il 94 per cento di esse abusa del "transfer pricing" per spostare costi e ricavi tra le società del gruppo, trasferendo fittiziamente la tassazione nei paesi dove non vi sono controlli fiscali. Con questo giochetto sottraggono al Fisco italiano quasi 38 miliardi di euro l'anno. Solo nel 2011, le 100 big company italiane hanno pagato il 14,2 per cento in meno delle imposte dovute.

Lavoratori autonomi e piccole imprese.  L'evasione stimata in questo caso ammonta a 8,2 miliardi di euro l'anno: mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture fiscali sono i principali metodi adottati.

La geografia. Lombardia e Veneto sono le regioni dove l'evasione è aumentata di più nel 2011 (+15 per cento circa), l'Umbria quella dove l'incremento è stato più basso (7 per cento). Tra le categorie più "furbette" industriali (33,2 per cento), bancari e assicurativi (30,7 per cento), seguiti a lunga distanza da commercianti (11,8 per cento), artigiani (9,4 per cento), professionisti (7,5 per cento) e lavoratori dipendenti (7,4 per cento).

Per Vittorio Carlomagno, presidente dell'Associazione Contribuenti Italiani "bisogna riformare il fisco italiano introducendo la tax compliance, come avviene nei principali paesi europei che hanno ridotto le aliquote fiscali, migliorato la qualità dei servizi pubblici ed eliminato gli sprechi della pubblica amministrazione", sottolinenado come l'accertamento con adesione rischi di diventare "un vero e proprio condono permanente. E si premieranno sempre i grandi evasori fiscali, che preferiscono pagare le tasse a forfait e con il massimo sconto".

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