Cortina, mezzo Pdl difende gli evasori "Stato di polizia, dati manipolati"
Il sindaco Franceschi, insieme a Cicchitto, Santanchè e Paniz contro il "blitz da proscrizione"
Il direttore dell'Agenzia delle Entrate ironizza: "Un favore ai commercianti, ricavi su del 300%"
Il direttore dell'Agenzia delle Entrate ironizza: "Un favore ai commercianti, ricavi su del 300%"
I dati sui controlli?
"Manipolati". I risultati? "Una azione da stato di polizia". E' in
prima fila a difendere il buon nome della sua Cortina il sindaco Andrea
Franceschi. Una difesa d'ufficio completa che trova mandanti e colpe
alternative: “Dalle prime verifiche effettuate ascoltando direttamente
gli operatori controllati è emerso che i dati forniti dall'agenzia delle
Entrate sono stati palesemente manipolati per fare notizia e
giustificare un'azione da stato di polizia”. Ma Franceschi non è solo
nell'indignazione per quel San Silvestro rovinato dai controlli. Al suo
fianco alzano le barricate a favore dei (quasi) nullatenenti in supercar
numerosi esponenti del suo partito - da Cicchitto alla Santanchè - a
cui si aggiungono i sindaci di alcune amministrazioni sulle Dolomiti. Al
contrario, si moltiplicano le reazioni, dalla politica alle
associazioni dei consumatori, di chi ritiene imbarazzante che se
qualcuno interviene a stanare i ladri, i proprietari se la prendano per
il rumore, invece di ringraziare.
Che finisse così non ci
voleva un genio per capirlo. Bastava fare un giro per Cortina o per qualsiasi
altra località di villeggiatura. Eppure i dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate fanno lo
stesso effetto.
Nel corso del tanto contestato blitz di Capodanno degli ispettori del fisco, durante il quale i funzionari pubblici hanno controllato che 35 esercizi commerciali battessero lo scontrino, gli incassi dei ristoranti sono aumentati fino al 300 per cento rispetto allo stesso giorno di 12 mesi prima, quelli dei bar del 40, quelli dei negozi di lusso fino al 400 per cento.
Come dire: molti di quei commercianti sottoposti a verifica erano semplicemente dei ladri. Quasi quanto i 42 clienti trovati a bordo di auto di grossa cilindrata a loro intestate, sebbene alle imposte dichiarassero redditi inferiori ai 30mila euro l’anno.
È ovvio, il tema dell’evasione è complesso. Ci sono piccoli imprenditori e liberi professionisti che, tartassati come sono da balzelli e imposizioni di stampo medievale, se non evadessero qualcosa non riuscirebbero a mantenere la famiglia. Ma fatti i dovuti distinguo, una cosa bisogna dirla chiara: c’è un pezzo importante della popolazione italiana che semplicemente non paga per egoismo, mancanza di senso civico o, addirittura, per spirito criminale.
Si tratta di un vasto strato di cittadini che gode di precise protezioni politiche. Che non hanno mancato di farsi sentire subito dopo il blitz.
Fabrizio Cicchitto, il capogruppo del Pdl alla Camera, sconvolto per quanto era accaduto nella Perla delle Dolomiti, martedì 3 gennaio ha per esempio detto : “Coloro che sovrintendono alla lotta all’evasione fiscale e in primo luogo il dottor Attilio Befera (il direttore dell’Agenzia delle Entrate ndr) devono avere la consapevolezza che operazioni come quelle fatte a Cortina, con controlli a tappeto in tutta un’area solo perché presumibilmente popolata in queste vacanze da ricchi, sono del tutto inaccettabili e chiaramente ispirate ad una confezione ideologica del controllo fiscale”.
Pure a noi le ideologie piacciono poco. Eppure, anche se non sovrintendiamo a niente, abbiamo un’altra consapevolezza: o Cicchitto è un politico talmente poco intelligente da non riuscire a prevedere l’esito dei controlli, oppure ha un piano. Rinunciare all’elettorato onesto (che c’è anche nel centrodestra) e cementare invece lo zoccolo duro degli elettori-evasori offrendo al mondo una nuova lettura all’acronimo del suo movimento: d’ora in poi non più Popolo della Libertà, ma solo e semplicemente Partito dei Ladri.
Nel corso del tanto contestato blitz di Capodanno degli ispettori del fisco, durante il quale i funzionari pubblici hanno controllato che 35 esercizi commerciali battessero lo scontrino, gli incassi dei ristoranti sono aumentati fino al 300 per cento rispetto allo stesso giorno di 12 mesi prima, quelli dei bar del 40, quelli dei negozi di lusso fino al 400 per cento.
Come dire: molti di quei commercianti sottoposti a verifica erano semplicemente dei ladri. Quasi quanto i 42 clienti trovati a bordo di auto di grossa cilindrata a loro intestate, sebbene alle imposte dichiarassero redditi inferiori ai 30mila euro l’anno.
È ovvio, il tema dell’evasione è complesso. Ci sono piccoli imprenditori e liberi professionisti che, tartassati come sono da balzelli e imposizioni di stampo medievale, se non evadessero qualcosa non riuscirebbero a mantenere la famiglia. Ma fatti i dovuti distinguo, una cosa bisogna dirla chiara: c’è un pezzo importante della popolazione italiana che semplicemente non paga per egoismo, mancanza di senso civico o, addirittura, per spirito criminale.
Si tratta di un vasto strato di cittadini che gode di precise protezioni politiche. Che non hanno mancato di farsi sentire subito dopo il blitz.
Fabrizio Cicchitto, il capogruppo del Pdl alla Camera, sconvolto per quanto era accaduto nella Perla delle Dolomiti, martedì 3 gennaio ha per esempio detto : “Coloro che sovrintendono alla lotta all’evasione fiscale e in primo luogo il dottor Attilio Befera (il direttore dell’Agenzia delle Entrate ndr) devono avere la consapevolezza che operazioni come quelle fatte a Cortina, con controlli a tappeto in tutta un’area solo perché presumibilmente popolata in queste vacanze da ricchi, sono del tutto inaccettabili e chiaramente ispirate ad una confezione ideologica del controllo fiscale”.
Pure a noi le ideologie piacciono poco. Eppure, anche se non sovrintendiamo a niente, abbiamo un’altra consapevolezza: o Cicchitto è un politico talmente poco intelligente da non riuscire a prevedere l’esito dei controlli, oppure ha un piano. Rinunciare all’elettorato onesto (che c’è anche nel centrodestra) e cementare invece lo zoccolo duro degli elettori-evasori offrendo al mondo una nuova lettura all’acronimo del suo movimento: d’ora in poi non più Popolo della Libertà, ma solo e semplicemente Partito dei Ladri.
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