Quindi, succede questo: in tutta Italia, i circoli del Pd vengono pacificamente occupati
dagli iscritti – soprattutto i giovani. Qualcuno pensava che la cosa si
sarebbe fermata dopo la mancata elezione di Franco Marini, invece ora
sta dilagando, contro l’ipotesi di fare un governo con il Pdl.
A rigor di verifica scientifica, non si sa né si può sapere se gli
occupanti rappresentano – nella loro istanza di non abbracciare il
Caimano – la maggioranza dei militanti o dei votanti alle primarie o
semplicemente degli elettori.
Non si sa, a rigor di verifica scientifica, ma è abbastanza intuibile
da chi non abbia delle ciclopiche fette di salame sugli occhi, senza
nemmeno stare a scomodare le 500 mila mail o la protesta di massa sui
social network.
Non si sa, del resto, per il semplice fatto che in merito a una
decisione tanto importante il Pd non ha ritenuto di consultare la sua
base, in alcun modo, virtuale o fisico che sia: altrimenti avrebbe
scoperto che chi ha votato Pd lo ha fatto per mandare via Berlusconi,
non per spartirsi con lui il governo. Il che, peraltro, era quello che
il segretario e candidato premier Bersani aveva promesso in campagna
elettorale, con le sue note metafore. Quindi quello per cui, appunto,
era stato votato da chi l’ha fatto.
Non si sa, insomma, solo perché i vertici preferiscono fingere di non saperlo.
In compenso si sa benissimo non solo che i vertici del Pd si stanno
avviando verso questa scelta, ma anche che «se qualche parlamentare
deciderà di non assecondarla con il suo voto sarà fuori dal partito»,
come ha sancito Dario Franceschini.
In altre parole, vanno cacciati dal Pd i rappresentanti che esprimono
il pensiero e la volontà della base, non quelli che tale pensiero e
tale volontà tradiscono.
Bel rovesciamento del più elementare principio democratico, non c’è
che dire: specie per un partito che porta quell’aggettivo nel nome.
Insomma, inutile che stiamo qui a parlare tanto di scissione:
Franceschini e i suoi sodali la scissione l’hanno già fatta. Da chi li
ha eletti e da chi spende il suo tempo e le sue energie per il Pd.
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