Cremaschi: "siamo
in un sistema più simile all'antica monarchia elettiva polacca che a
quello delineato dalla nostra Costituzione... Le prossime lotte saranno
anche contro Napolitano"
Quando
un Presidente della Repubblica che dura sette anni viene rieletto per
altri sette, siamo in un sistema più simile all'antica monarchia
elettiva polacca che a quello delineato dalla nostra Costituzione.
Quando
questo stesso Presidente ha di fatto governato per quasi un anno e
mezzo attraverso un Presidente del Consiglio da lui nominato senatore a
vita, che ha ricevuto la fiducia delle Camere sotto la pressione
incostituzionale dello spread; siamo in un sistema più simile alle
repubbliche presidenziali che a quella parlamentare costituzionale.
Quando
questo Presidente nomina una commissione di saggi che prepara un
programma che probabilmente sarà adottato dal nuovo governo di
emanazione presidenziale, al cui sostegno nessuna delle forze che lo
hanno rieletto potrà ovviamente sottrarsi, questo somiglia ad una
repubblica presidenziale senza neanche il voto del popolo
Quando
tutto questo avviene nel quadro di un accordo, frutto della
disperazione ma non per questo meno sostanziale, tra i partiti che si
sono alternati a governare in questi venti anni, usare la parola regime
non è certo un errore. Inciucio è solo la sua definizione gergale.
Quando
questo regime a sua volta è espressione di una sovranità totalmente
limitata dal pareggio di bilancio costituzionale, dal fiscal compact,
dalla Troika e da tutti i trattati liberisti europei, per cui gran parte
delle decisioni economiche vanno in automatico, come ha affermato
Draghi, tutto questo con una vera democrazia ha ben pochi rapporti. La
forma della nostra democrazia è forse salva, ma la sostanza no.
E
che la democrazia costituzionale sia oramai un simulacro lo dimostrerà
ancora di più il futuro. Infatti quando il prossimo governo di
emanazione presidenziale continuerà le politiche di austerità ,
l'opposizione ad esso sarà inevitabilmente e oggettivamente opposizione
al Presidente della Repubblica.
D'altra
parte questo è ciò che hanno voluto, non solo subìto, PD e PDL. Che al
momento buono hanno deciso ancora una volta di stare assieme. Come hanno
fatto quando hanno portato la pensione a settanta anni, cancellato
l'articolo 18, imposto l'Imu.
PD e PDL sono oramai parte integrante della oligarchia politico economica del paese, oligarchia che al monumento buono decide e basta.
Poche
storie, sono usciti dalla Costituzione Repubblicana e bisogna prenderne
atto. Le prossime lotte contro le politiche di austerità e contro il
massacro sociale saranno anche contro il Presidente Giorgio Napolitano. Non facciano gli ipocriti, è questo ciò che hanno voluto e fatto.
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