Oggi
festeggiamo la liberazione dal nazifascismo e l’apertura della stagione
della democrazia nel nostro paese. Democrazia che oggi è fortemente in
crisi. Le ultime elezioni avevano posto una richiesta di cambiamento e
segnalato un enorme distacco tra il paese e le istituzioni. La
coalizione che ha rieletto Napolitano ha deciso di chiudere la porta in
faccia a questa domanda di cambiamento e di rinchiudersi nel fortino,
guardando al paese come ad una terra nemica, da cui doversi difendere.
E’ infatti evidente che la rielezione di Napolitano è propedeutica alla
ricostruzione di un governo di grande coalizione che prosegua l’azione
del governo Monti e in aggiunta faccia le riforme costituzionali. La
violazione dello spirito della Costituzione, avvenuta nella
contrattazione tra alcune forze politiche e il Presidente stesso,
rappresenta un vulnus democratico e una torsione di tipo
presidenzialista finalizzato alla realizzazione di un preciso progetto
politico: la manomissione della Costituzione e la subordinazione
dell’Italia ai diktat della UE.
Parallelamente, attorno alla proposta di Rodotà Presidente della Repubblica, abbiamo visto crescere una attenzione nella società – che andava oltre ai confini delle forze politiche proponenti – e che ha espresso una domanda di cambiamento generale: democratico, sociale, di pubblica moralità.
Noi riteniamo necessario dare una risposta a questa domanda e quindi proponiamo di dar vita ad un processo fondativo, democratico e partecipato, di una forza unitaria della sinistra. Occorre unire la sinistra per ridare un punto di riferimento a tutti coloro che oggi in Italia chiedono un cambiamento.
Occorre unire la sinistra che si oppone al costituendo governo di unità nazionale, per contrastare efficacemente le politiche neoliberiste imposte dell’Europa.
Occorre unire la sinistra per proporre una rifondazione democratica e morale della nostra repubblica contro le ipotesi presidenzialistiche. E’ necessario, nel rispetto dei principi della Costituzione, aprire la porta alla partecipazione popolare, prevedendo referendum propositivi, referendum abrogativi senza quorum minimo dei votanti ed un sistema elettorale proporzionale in cui ogni voto valga per uno.
PER USCIRE DALLA CRISI SERVE UN NUOVO 25 APRILE!Parallelamente, attorno alla proposta di Rodotà Presidente della Repubblica, abbiamo visto crescere una attenzione nella società – che andava oltre ai confini delle forze politiche proponenti – e che ha espresso una domanda di cambiamento generale: democratico, sociale, di pubblica moralità.
Noi riteniamo necessario dare una risposta a questa domanda e quindi proponiamo di dar vita ad un processo fondativo, democratico e partecipato, di una forza unitaria della sinistra. Occorre unire la sinistra per ridare un punto di riferimento a tutti coloro che oggi in Italia chiedono un cambiamento.
Occorre unire la sinistra che si oppone al costituendo governo di unità nazionale, per contrastare efficacemente le politiche neoliberiste imposte dell’Europa.
Occorre unire la sinistra per proporre una rifondazione democratica e morale della nostra repubblica contro le ipotesi presidenzialistiche. E’ necessario, nel rispetto dei principi della Costituzione, aprire la porta alla partecipazione popolare, prevedendo referendum propositivi, referendum abrogativi senza quorum minimo dei votanti ed un sistema elettorale proporzionale in cui ogni voto valga per uno.
Partito della Rifondazione Comunista
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