Questo grafico viene da Bloomberg finanza. La linea viola
indica il debito pubblico, quella verde l'andamento del Pil, quella
bianca i tassi di interesse dei Btp italiani.
Come potete notare, a partire dal
periodo Monti-Napolitano (quello della "austerità e rigore per salvare
il paese"), il debito pubblico è schizzato e il Pil è precipitato. A
voler essere maligni, la divaricazione tra debito e Pil si fa minore
nell'ultimo mese in cui il governo Letta di fatto governa (dicembre
2013). Poi arriva il gelataio di Rignano (Renzi) e l'Italia riparte,
certamente, ma verso l'abisso. La divaricazione tra Pil e debito, e se
non produci ricchezza il debito non lo sgonfi, si allarga plasticamente
durante tutto il governo Renzi.
La linea bianca indica l'andamento dei
Btp. Ovviamente se il tasso di interesse dei Btp tenesse conto
dell'andamento dell'economia reale, e del rapporto debito-Pil, l'Italia
sarebbe già fallita. Con tassi di interesse, e debito pubblico, degni
della Weimar del 1923.
Il tasso di interesse Btp è ovviamente
determinato dall'immissione di liquidità nei mercati finanziari sia
dalla Bce sia dalle altre banche centrali. Siccome la liquidità, nella
finanza globale, è tanta, allora i Btp stanno bassi. Eppure la forbice
debito-Pil si è allargata lo stesso, segno di squilibri sistemici
dell'economia nazionale.
Se le banche centrali, con la loro politica di immissione di liquidità, rischiano però di creare una grossa bolla finanziaria (e a nostro avviso il rischio c'è)
allora si capisce una cosa. L'Italia è tenuta, economicamente parlando,
in vita artificiale dentro una bolla finanziaria. Finché dura, ma
forse, come dice il Presidente del Consiglio, è la volta buona. Sì, che
l'Italia esplode.
da http://www.senzasoste.it
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