Naturalmente l’unico al comando, l’unico in segreteria, l’unico
partito, e-si spera- ben presto un unico sindacato (giallo?) e a scuola
per utilità e velocità un unico “pensiero”, naturalmente tutto
democratico, abolendo prima qualche doppione e finalmente arrivando al
trionfo dell’Unico Matteo (L’altro verrà messo presto fuori legge
dall’unico parlamento nominato dall’unico Renzo giusto).
Non
é né prepotenza né arroganza, nè autoritarismo, è direttamente
fascismo, ma sostenuto dalle ragioni analitiche di un grande politologo
germanico, Niklas Luhmann, che forse Renzi non ha nemmeno letto, ma che
certo ha in corpo.
Nella
sua opera Die komplexe Gesellschaft, La società complessa, Luhmann
scopre che le forme della politica vigenti non servono più, perchè non
corrispondono più, fino a non poterla ”rappresentare”, alla società che
Luhmann definisce complessa, nella quale spesso una persona non può
essere definita con un solo nome (é un lavoratore/trice o un
consumatore/trice?), sicché non si può per l’appunto rappresentare
questa società con strumenti semplici. Tutto è doppio ambiguo sfuggente
liquido.
Conclusione: la società complessa pone problemi di governabilità.
Ma
per governare una società complessa ci vuole un governo “decisionista”.
Eccolo lì, si chiama Renzi, poco importa a favore di chi decide, basta
che decida, o deleghi a qualche potere che gli piace, di decidere. Ad
esempio, il sindacato dei datori di lavoro gli piace di più dei
sindacati e sindacatini del movimento operaio, che non gli garbano
affatto. Perciò decide di fare la legge sul lavoro come gli dice la
Confindustria: vedi i padroni quanto sono moderni? dove c’è da prendere,
semplificano, e danno buonissimi consigli per fare le leggi, a che
serve un parlamento costosissimo? non è meglio l’Ufficio studi e
consulenze della Confindustria?
La parola d’ordine è “semplifichiamo e avanti tutta”.
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