Nella puntata dedicata all’economia alternativa il team della Gabanelli ci racconta idee realizzate da gente che vede il mondo da un altro punto di vista.
Qual è il primo problema dell’economia oggi?
Che non ci sono soldi, le banche non fanno credito e le aziende pagano con ritardi enormi. E migliaia di imprese falliscono. Ecco che in Francia, a Nantes, 290 mila abitanti, il comune con la banca municipale e Massimo Amato, docente della Bocconi, hanno creato un sistema di compensazione di crediti tra imprese. Cioè chi vende segna l’incasso su un conto virtuale nella banca municipale. E può immediatamente usarlo per pagare un’altra azienda. E’ una banca che non maneggia denaro ma organizza lo scambio di crediti.
E, aggiungo io, un sistema simile funziona in Svizzera dal 1934, il Wir, una moneta complementare, emessa da una banca vera, riconosciuta dallo Stato. Il Wir non dà interessi, non è trasformabile in franchi. Si usa per pagare forniture di 60 mila aziende che aderiscono al Wir. E queste imprese pagano una parte del salario ai dipendenti in Wir. E con questi soldi si possono comprare a prezzo scontato migliaia di prodotti che vengono offerti nelle fiere del Wir. Infine, ottenere un prestito in Wir è molto più facile. Il giro d’affari in Wir nel 2011 è stato di più di 3 miliardi di euro, con un utile netto distribuito agli azionisti di 9 milioni.
Poi ci sono aziende che mettono in bilancio una nuova voce: il Bene Pubblico.
Si tratta di imprenditori che hanno firmato un protocollo che prevede un impegno a migliorare le condizioni di vita sul territorio e a offrire ai dipendenti particolari condizioni di lavoro, con una distanza stabilita tra il salario minimo e quello massimo dei manager, che non può superare le 20 volte.
Una logica simile a quella del commercio etico. Ci sono ormai milioni di persone che vogliono acquistare prodotti che non contengono il veleno di condizioni di lavoro e di vita disumane.
L’idea è che sempre più persone, preferiranno merci che centengono Bene Pubblico. Una nuova strategia imprenditoriale che punta sull’immagine globale dell’azienda. Agnelli parlava di Qualità Totale. Poi non l’hanno fatto. Questi imprenditori stanno alzando l’asticella della Qualità Totale. E sono migliaia.
So già che qualcuno sta pensando: sono cose di nicchia, non funzionano sui grandi numeri.
La novità che ci racconta Report è proprio questa: Occupy Wall Street dice: visto che le banche hanno causato la crisi con la loro ingordigia noi non vogliamo più mettere i nostri soldi nelle mani di questa gente che poi li usa per speculare e distruggere l’economia.
Non è un discorso nuovo, lo ripetiamo da anni che voti ogni volta che fai la spesa.
La novità è che nel giro di poche settimane sono stati ritirati dalle banche speculative 46 miliardi di dollari!!! Soldi che sono stati trasferiti nelle banche etiche.
Quando metti insieme 46 miliardi di dollari non sei più un fenomeno di nicchia.
Una parte di queste aziende è nata dalla disperazione di lavoratori gettati sul lastrico. Report cita 250 aziende argentine che danno da vivere a 10 mila persone, con salari molto più alti della media, e investono nel quartiere dove sono situate, creando scuole, spazi culturali, azioni solidali. Casi del genere ce ne sono migliaia in tutto il mondo.
Ma la terza gamba di questo movimento è la nascita di sistemi energetici autogestiti.
Intere cittadine tedesche gestiscono direttamente le linee elettriche. Grazie a particolari contatori presenti in tutte le case segnalano ai cittadini quando il prezzo è più conveniente (e quindi usi la lavatrice).
Volkswagen sta realizzando un esperimento con 100 mila impianti domestici che usano il motore di una Polo alimentato a gas che produce calore e elettricità contemporaneamente. Si prevede di vendere milioni di queste caldaie nei prossimi anni. Volkswagen non ne avrebbe bisogno visto che le sue vendite di auto stanno andando a gonfie vele: più 10,5% nel primo trimestre 2012. Volkswagen paga gli operai il doppio di Fiat e va a gonfie vele! Ironia della sorte il generatore/caldaia Volkswagen discende da un’idea Fiat degli anni ’80, il Totem. Non l’hanno capita (Marchionne grande manager?).
Intanto in Germania stanno organizzandosi per la rivoluzione delle auto elettriche, un giro d’affari di 200 miliardi di euro. 10 milioni di auto che si ricaricano di notte quando l’energia costa meno e poi ti permettono di rivendere l’energia accumulata nelle batterie, nelle ore di punta dei consumi, dalle 11 alle 15, quando l’energia costa di più e tu sei al lavoro e quindi non stai usando l’auto.
Usciremo dalla crisi grazie a un movimento che nasce dal basso, dai consumatori che vogliono comprare un altro modello di sviluppo, da imprenditori che voglio produrre Bene Comune, dai lavoratori che decidono di autogestire le aziende, dai cittadini che si consorziano per produrre energia.
E sono tutte cose che un partito italiano non realizzerà mai per te. Se le vuoi te le devi costruire.
Qual è il primo problema dell’economia oggi?
Che non ci sono soldi, le banche non fanno credito e le aziende pagano con ritardi enormi. E migliaia di imprese falliscono. Ecco che in Francia, a Nantes, 290 mila abitanti, il comune con la banca municipale e Massimo Amato, docente della Bocconi, hanno creato un sistema di compensazione di crediti tra imprese. Cioè chi vende segna l’incasso su un conto virtuale nella banca municipale. E può immediatamente usarlo per pagare un’altra azienda. E’ una banca che non maneggia denaro ma organizza lo scambio di crediti.
E, aggiungo io, un sistema simile funziona in Svizzera dal 1934, il Wir, una moneta complementare, emessa da una banca vera, riconosciuta dallo Stato. Il Wir non dà interessi, non è trasformabile in franchi. Si usa per pagare forniture di 60 mila aziende che aderiscono al Wir. E queste imprese pagano una parte del salario ai dipendenti in Wir. E con questi soldi si possono comprare a prezzo scontato migliaia di prodotti che vengono offerti nelle fiere del Wir. Infine, ottenere un prestito in Wir è molto più facile. Il giro d’affari in Wir nel 2011 è stato di più di 3 miliardi di euro, con un utile netto distribuito agli azionisti di 9 milioni.
Poi ci sono aziende che mettono in bilancio una nuova voce: il Bene Pubblico.
Si tratta di imprenditori che hanno firmato un protocollo che prevede un impegno a migliorare le condizioni di vita sul territorio e a offrire ai dipendenti particolari condizioni di lavoro, con una distanza stabilita tra il salario minimo e quello massimo dei manager, che non può superare le 20 volte.
Una logica simile a quella del commercio etico. Ci sono ormai milioni di persone che vogliono acquistare prodotti che non contengono il veleno di condizioni di lavoro e di vita disumane.
L’idea è che sempre più persone, preferiranno merci che centengono Bene Pubblico. Una nuova strategia imprenditoriale che punta sull’immagine globale dell’azienda. Agnelli parlava di Qualità Totale. Poi non l’hanno fatto. Questi imprenditori stanno alzando l’asticella della Qualità Totale. E sono migliaia.
So già che qualcuno sta pensando: sono cose di nicchia, non funzionano sui grandi numeri.
La novità che ci racconta Report è proprio questa: Occupy Wall Street dice: visto che le banche hanno causato la crisi con la loro ingordigia noi non vogliamo più mettere i nostri soldi nelle mani di questa gente che poi li usa per speculare e distruggere l’economia.
Non è un discorso nuovo, lo ripetiamo da anni che voti ogni volta che fai la spesa.
La novità è che nel giro di poche settimane sono stati ritirati dalle banche speculative 46 miliardi di dollari!!! Soldi che sono stati trasferiti nelle banche etiche.
Quando metti insieme 46 miliardi di dollari non sei più un fenomeno di nicchia.
Una parte di queste aziende è nata dalla disperazione di lavoratori gettati sul lastrico. Report cita 250 aziende argentine che danno da vivere a 10 mila persone, con salari molto più alti della media, e investono nel quartiere dove sono situate, creando scuole, spazi culturali, azioni solidali. Casi del genere ce ne sono migliaia in tutto il mondo.
Ma la terza gamba di questo movimento è la nascita di sistemi energetici autogestiti.
Intere cittadine tedesche gestiscono direttamente le linee elettriche. Grazie a particolari contatori presenti in tutte le case segnalano ai cittadini quando il prezzo è più conveniente (e quindi usi la lavatrice).
Volkswagen sta realizzando un esperimento con 100 mila impianti domestici che usano il motore di una Polo alimentato a gas che produce calore e elettricità contemporaneamente. Si prevede di vendere milioni di queste caldaie nei prossimi anni. Volkswagen non ne avrebbe bisogno visto che le sue vendite di auto stanno andando a gonfie vele: più 10,5% nel primo trimestre 2012. Volkswagen paga gli operai il doppio di Fiat e va a gonfie vele! Ironia della sorte il generatore/caldaia Volkswagen discende da un’idea Fiat degli anni ’80, il Totem. Non l’hanno capita (Marchionne grande manager?).
Intanto in Germania stanno organizzandosi per la rivoluzione delle auto elettriche, un giro d’affari di 200 miliardi di euro. 10 milioni di auto che si ricaricano di notte quando l’energia costa meno e poi ti permettono di rivendere l’energia accumulata nelle batterie, nelle ore di punta dei consumi, dalle 11 alle 15, quando l’energia costa di più e tu sei al lavoro e quindi non stai usando l’auto.
Usciremo dalla crisi grazie a un movimento che nasce dal basso, dai consumatori che vogliono comprare un altro modello di sviluppo, da imprenditori che voglio produrre Bene Comune, dai lavoratori che decidono di autogestire le aziende, dai cittadini che si consorziano per produrre energia.
E sono tutte cose che un partito italiano non realizzerà mai per te. Se le vuoi te le devi costruire.
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