Vuoi vedere che anche i rottamatori nel loro piccolo se li intascano.
Parliamo di euro, naturalmente. Antico vizio della politica jurassica
che sembra piacere anche al nuovo che avanza. Che se avanza qualcosa, me
lo pappo io.
Lusi, ex tesoriere della Margherita, dice di aver
consegnato 70 mila euro al sindaco Renzi su richiesta di quest’ultimo
che però nega. Anzi giura e spergiura sulla
testa dei Gormiti che quei soldi non li ha mai visti e, da eterno
giovane, si piomba alle due di notte su Facebook e Twitter a scrivere
indemoniato: “Pubblichino le fatture e tutto ciò che hanno finanziato.
Vediamo chi dice bugie”.
La parola di Lusi contro quella di Renzi,
dunque. Sembra uno di quei remake hollywoodiani, tipo Godzilla contro lo
Yeti. Gliel’ho dati, non gliel’ho dati, gliel’ho dati, non gliel’ho
dati… sfogliando la Margherita si arriverà, forse, ad una verità. Magari
alla solita verità. Quella che va tanto di moda oggi, quella della a mia insaputa. “Sì, ho visto che sul conto corrente c’erano qualche migliaia di euro in più, si vede che qualcuno a mia insaputa ce li ha messi”.
Ma non serve una laurea a Tirana per capire che Renzi, Rutelli e
compagnia margheritando, sono al centro di un pasticciaccio brutto che
va oltre l’aver allungato o meno la mano dentro le casse del partito che
fu. La domanda è sempre la solita. Banale banale: ma è possibile che
nessuno, dico nessuno, sapesse nulla di tutti quegli ammanchi? Che
nessuno, e dico nessuno, abbia mai sollevato un solo dubbio leggendo
tutti quei segni “meno” dai bilanci? Ma se alle prossime elezioni, a loro insaputa, li mandassimo tutti a casa?
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