mercoledì 2 maggio 2012

Occupy occupa Manhattan, Martino Mazzonis, L'Unità


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Se qualcuno si chiedeva se Occupy Wall Street fosse un fenomeno del passato, ieri ha avuto una risposta. Non sappiamo come finirà, ma per certo lungo Broadway ieri ha sfilato tanta gente. Più di quanta se ne veda a una manifestazione X negli Usa, in un giorno lavorativo qualsiasi. Come è il primo maggio qui. C’erano i sindacati, i partitini di sinistra, associazioni, reduci del Vietnam, organizzazioni omosessuali e c’era Occupy Wall Street. Ovvero un sacco di gente venuta per conto suo, con un suo striscione, una cosa da dire, una battuta sulle banche da rendere pubblica.  La gente intorno, nei negozi, i clienti, i commessi, eccetera, guardavano, sorridevano, fotografavano. OWS è un marchio che piace e non fa nessuna paura (nonostante la polizia, un esercito impiegato male). Inutile fare una cronaca in un post. Qualche nota:

1. Una delle presenze organizzate e non più significative era quella degli immigrati. Latinos, ma anche asiatici, uno striscione di filippini, studenti stranieri provenienti da Paesi di immigrazione. Tanti e con una richiesta: una riforma della legge sull’immigrazione complessiva, che la smetta di deportare gente che lavora qui da anni. E la fine delle leggi anti stranieri di alcuni Stati. Sulla seconda cosa Obama c’è, sulla prima è timido. I latinos mostrano sempre voglia di esserci e di partecipare. Lo fecero a milioni nel 2006. E’ ora che qualcuno, se vuole quei voti, li stia a sentire.
2. Come in Italia mancava la generazione di mezzo. C’erano i reduci dei ’60 e ’70, cerano tanti dai 35-40 anni in giù. Mancavano i 40-50enni. Quelli forse lavorano a Wall street.
3. Mille anime nel corteo, anarchici e persone con la spilla di Obama. Lavoratori sindacalizzati che vogliono più sindacato nei posti di lavoro e la Sanità e giovani che se potessero farebbero saltare i computer della casa Bianca. A parte qualche inutile tensione con la polizia, roba da niente, trenta arresti dovuti alla disabitudine del NYPD di avere a che fare con una grande manifestazione, non è volata una mosca. Eppure si passava davanti a decine di sedi di banche. Aperte. Anche per questo OWS è un marchio che tira, nonostante sia radicale. Quando si imparerà in Italia? A Los Angeles, Oakland e Seattle è finita peggio. In alcuni casi c’è stato l’assalto degli alle vetrine, in altri, pare di capire, la rigidità un po’ ottusa della polizia nel gestire la piazza.                        
4. La riforma del sistema economico è il motivo per cui questa gente è scesa in piazza. Chi vuole radere al suolo il capitalismo e chi vorrebbe tornare a un sogno americano equo e rivisto. Capace di dare servizi di base, lavoro, casa e dignità a tutti. E’ più difficile che inpassato e per questo chi lo chiede appare come più radicale. Ma il fatto che un movimento che contiene al suo interno anche istanze di estrema radicalità sia popolare nel suo complesso, nel Paese del capitalismo per eccellenza, è un segnale che dovrebbe far riflettere. Serve qualche idea per restituire slancio a un sistema economico e istituzionale incapace di dare delle risposte buone per la maggioranza.

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