Su 210 proposte di legge al
Senato presentate dai nuovi parlamentari, nessuna è stata presentata dal
Movimento 5 Stelle.
I camerati 5 Stelle sono molto organizzati in parlamento. Uno ha portato l'apriscatole, uno la scatoletta di tonno, uno la telecamera per riprendersi, uno lo zaino, uno la bottiglia di acqua pubblica, uno ha portato la bici, uno fotografa gli scontrini, uno controlla che la carta igienica del parlamento non sia candeggiata con la diossina, uno c'ha la bio palla per la lavatrice, uno lo striscione "siete la kasta", uno il Bignami con le risposte per le Iene, una fa le supercazzole alla Bindi... poi tra di loro si alza un grido all'unisono: "OH CAZZO, MA QUELLO CHE DOVEVA PORTARE LE LEGGI CHI E'?" Non sanno da dove cominciare. I camerati 5 Stelle su Facebook si giustificano dicendo che ancora stanno attendendo l'arrivo di tutti i curriculum dei "consulenti" che dovranno assumere per farsi scrivere le proposte di legge. Insomma, ammettono che non sanno dove mettere le mani e che dovranno assumere degli "esperti" per farsi scrivere le leggi. "Esperti" che ovviamente pagheremo noi. Scrive il camerata 5 Stelle Alberto Airola: "Rispondo a coloro che chiedono come mai sembriamo poco attivi nel depositare leggi rispetto ad altri gruppi parlamentari. Attualmente stiamo completando la formazione dello staff di collaboratori che servono per visionare, correggere e rendere formalmente presentabili leggi ed emendamenti, ci sono arrivati migliaia di curriculum che sono ancora al vaglio di un nostro gruppo di selezione." CINQUE STELLE ZERO PROPOSTE DI LEGGE Al deputato a Cinque Stelle, Adriano Zaccagnini scappa di bocca la verità: "Non c'è nessuno che sa fare un ddl, ecco perché non facciamo nulla in aula. Non abbiamo personale adeguato per l'attività parlamentare". Tradotto: non presentiamo le leggi perchè non sappiamo come si fa. La rivoluzione è solo a parole. Sui 211 presentati 98 sono stati presentati dal centrosinistra, 68 dal centrodestra, 32 dalla Svp, 9 dai centristi di Monti, 3 di iniziativa popolare. Dunque tra le fila dei Cinque Stelle non c'è nessuno che sia in grado di stilare un disegno di legge, né qualcuno che abbia competenze giuridiche adatte ai lavori parlamentari. Lo scenario svelato da Zaccagnini non è da sottovalutare. In pratica i grillini sono arrivati in parlamento e ora sono immobili. Non sanno come fare a portare avanti le loro idee. Consulenti a Cinque Stelle - Quella dei grillini sembra però una questione di principio. Loro hanno raccolto i curricula su internet per portare in parlamento figure professionali che li possano aiutare durante la legislatura. Di quelle selezioni non si è saputo nulla. O meglio, i grillini vogliono inserire nuovi nomi ma le liste già scoppiano di precari e stabilizzati che sono pagati appunto per assistere i parlamentari. Persone che comunque hanno lavorato e che non vogliono restare senza un posto. Così il Movimento Cinque Stelle accusa gli altri partiti di aver portato in parlamento "amici" e parenti. Peccato che in questo caso le chiacchere stanno a zero. Parenti, amici o no, Pd, Pdl, Lega in parlamento lavorano e presentano disegni di legge. Loro sono ancora fermi al palo. Il tempo passa. Ma la rivoluzione grillina finora è un flop.
I camerati 5 Stelle sono molto organizzati in parlamento. Uno ha portato l'apriscatole, uno la scatoletta di tonno, uno la telecamera per riprendersi, uno lo zaino, uno la bottiglia di acqua pubblica, uno ha portato la bici, uno fotografa gli scontrini, uno controlla che la carta igienica del parlamento non sia candeggiata con la diossina, uno c'ha la bio palla per la lavatrice, uno lo striscione "siete la kasta", uno il Bignami con le risposte per le Iene, una fa le supercazzole alla Bindi... poi tra di loro si alza un grido all'unisono: "OH CAZZO, MA QUELLO CHE DOVEVA PORTARE LE LEGGI CHI E'?" Non sanno da dove cominciare. I camerati 5 Stelle su Facebook si giustificano dicendo che ancora stanno attendendo l'arrivo di tutti i curriculum dei "consulenti" che dovranno assumere per farsi scrivere le proposte di legge. Insomma, ammettono che non sanno dove mettere le mani e che dovranno assumere degli "esperti" per farsi scrivere le leggi. "Esperti" che ovviamente pagheremo noi. Scrive il camerata 5 Stelle Alberto Airola: "Rispondo a coloro che chiedono come mai sembriamo poco attivi nel depositare leggi rispetto ad altri gruppi parlamentari. Attualmente stiamo completando la formazione dello staff di collaboratori che servono per visionare, correggere e rendere formalmente presentabili leggi ed emendamenti, ci sono arrivati migliaia di curriculum che sono ancora al vaglio di un nostro gruppo di selezione." CINQUE STELLE ZERO PROPOSTE DI LEGGE Al deputato a Cinque Stelle, Adriano Zaccagnini scappa di bocca la verità: "Non c'è nessuno che sa fare un ddl, ecco perché non facciamo nulla in aula. Non abbiamo personale adeguato per l'attività parlamentare". Tradotto: non presentiamo le leggi perchè non sappiamo come si fa. La rivoluzione è solo a parole. Sui 211 presentati 98 sono stati presentati dal centrosinistra, 68 dal centrodestra, 32 dalla Svp, 9 dai centristi di Monti, 3 di iniziativa popolare. Dunque tra le fila dei Cinque Stelle non c'è nessuno che sia in grado di stilare un disegno di legge, né qualcuno che abbia competenze giuridiche adatte ai lavori parlamentari. Lo scenario svelato da Zaccagnini non è da sottovalutare. In pratica i grillini sono arrivati in parlamento e ora sono immobili. Non sanno come fare a portare avanti le loro idee. Consulenti a Cinque Stelle - Quella dei grillini sembra però una questione di principio. Loro hanno raccolto i curricula su internet per portare in parlamento figure professionali che li possano aiutare durante la legislatura. Di quelle selezioni non si è saputo nulla. O meglio, i grillini vogliono inserire nuovi nomi ma le liste già scoppiano di precari e stabilizzati che sono pagati appunto per assistere i parlamentari. Persone che comunque hanno lavorato e che non vogliono restare senza un posto. Così il Movimento Cinque Stelle accusa gli altri partiti di aver portato in parlamento "amici" e parenti. Peccato che in questo caso le chiacchere stanno a zero. Parenti, amici o no, Pd, Pdl, Lega in parlamento lavorano e presentano disegni di legge. Loro sono ancora fermi al palo. Il tempo passa. Ma la rivoluzione grillina finora è un flop.
Calma, non c'è fretta. Nonostante, i proclami e gli appelli a fare presto e a lavorare, il Movimento 5 Stelle è in stallo.
Fermo, bloccato. Una prova? Sui circa 200 disegni di legge presentati al Senato, nemmeno uno proviene dal gruppo di Grillo.
E pensare che il capogruppo a Palazzo Madama, Vito
Crimi, il 13 marzo scorso aveva lanciato una sfida a Pd e Pdl: "Visto che
tutti sostenete di voler fare solo gli interessi del popolo, che sostenete la
necessità di avere un governo perché si possa dare risposta alla crisi che sta
attraversando questo paese... Non perdiamo tempo, non perdiamoci in
chiacchiere, e anche con le consultazioni in corso costituiamo e facciamo
iniziare a lavorare le commissioni. Non subordiniamo la attività parlamentare
alla fiducia al governo, al più è il contrario in quanto l'inizio dell'attività
governativa dipende dal parlamento, subito al lavoro per realizzare tutti insieme
i veri tagli ai costi della politica e utilizzare quelle prime risorse liberate
per intervenire in tutte quelle situazioni di disagio economico, penso agli
esodati, ai disabili ecc ecc....".
Ecco, peccato però che a pensare agli interessi del
popolo e a lavorare il M5S non ci abbia ancora pensato. Su 210 ddl presentati
in Senato, 98 sono del centrosinistra, 68 del centrodestra, 32 della Svp, 9 dei
centristi, 3 di iniziativa popolare e zero del M5S. A quanto pare, il movimento
non ha ancora ricevuto dettami da Grillo oppure è rimasto impantanato nella
diatriba sulla votazione di Piero Grasso. Inoltre, come se tutto ciò non
bastasse, a proporre la riduzione del numero dei parlamentari (cavallo di
battaglia dei grillini) sono stati il Pd, col senatore democratico Luigi Zanda,
la Lega con Roberto Calderoli e la montiana Linda Lanzillotta. Insomma, i
grillini non hanno cominciato a lavorare. O forse non sanno da dove iniziare.
Nico Di Giuseppe, Lun 18/03/2013
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