Un voto storico, deciso per alzata di mano. Il Parlamento cipriota ha respinto il provvedimento che avrebbe autorizzato il prelievo sui conti correnti per ottenere il prestito dall'Unione Europea da 10 miliardi di euro.
Il provvedimento non è passato con 39 voti contrari, quelli
dell'opposizione e del partito di minoranza di governo Diko, e 19
astensioni del partito Disy del presidente Nicos Anastasiades.
Uno schiaffo a Bruxelles e alla Germania dopo che Berlino oggi aveva
lanciato un monito chiaro e inequivocabile: "'Finché il parlamento non
avrà deciso, non ci sarà alcun programma di aiuto". Aiuto che a, questo
punto, è da considerarsi per il momento un miraggio.
Il voto dell'assemblea cipriota è arrivato in serata, intorno alle
19.30 italiane, dopo una giornata tesissima. Segnata anche dall'ipotesi
di dimissioni, negate poi dal diretto interessato, del ministero delle
Finanze di Nicosia. Anche il presidente del Parlamento, il socialista
Yannikis Omirou, aveva invitato i deputati a votare no contro quello che
aveva definito un "ricatto" e una "razzia dei depositi bancari".
Il provvedimento al vaglio del Parlamento prevedeva l'esenzione per i
depositi bancari fino a 20.000 euro, fissando al 6,75% la tassazione
per i conti tra 20.000 e 100.000 euro e mantienendo al 9,9% quella sui
depositi oltre i 100.000 euro.
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