Re
Giorgio Napolitano ha vinto per la seconda volta la sfida con Bersani -
che resta congelato- e commissaria nuovamente il PD. Il Presidente
della Repubblica vinse per la prima volta circa 14 mesi fa, costruendo
le premesse per il Governo Monti dopo la caduta di Berlusconi. Una mossa
che evitò al Paese le elezioni che tutti avrebbero voluto e che
consegnò l'Italia su un piatto d'argento ai poteri forti di Berlino.
Dopo 14 mesi, passate le elezioni, siamo tornati ai nastri di partenza,
il Paese però non è più lo stesso. Chi pensava di poter forzare la mano
di Napolitano proponendo "Bersani o morte" si ritrova spiazziato. Dentro
il PD del resto in molti si stanno leccando i baffi e non vedono l'ora
di cucinare Bersani non appena questo verrà tirato fuori dal
congelatore. 'Repubblica.it' in queste ore già mette Renzi come unico
avversario possibile per battere Berlusconi che è dato in crescita e
sopra il centro sinistra. Intanto il segretario del PD, mentre sono in
corso le consultazioni, se n'è andato da Roma, e se questo non è un
segno di resa poco ci manca. La fronda che si sta rafforzando nel PD
intanto vede di buon occhio la proposta politica di un "Governo delle
larghe intese" che proprio oggi Berlusconi ha rilanciato a Napolitano.
Sel non ci starebbe, ma il suo giudizio è del tutto ininfluente. Il PDL
intanto sembra aver ripreso il pallino in mano, loro vorrebbero un
Governo politico, anche per mettere in difficoltà il PD, altrimenti
subito al voto. Un bluff perchè ben sanno che il voto subito non ci
sarà, almeno nel breve periodo, dato che Re Giorgio non può sciogliere
le Camere. Ciò vuol dire che per almeno qualche mese, se le cose
rimnagono così, avremo il pilota automatico di Draghi. Responsabilità
quindi e continuità, ma verso Berlino che aspetta di affondare il colpo
se qualcuno sgarra. Moody's intanto molto probabilmente proprio oggi
degraderà il nostro debito sovrano e darà maggior forza al partitone
della salvezza nazionale. Finite le vacanze pasquali probabilmente lo
spread inizierà a saltellare verso l'alto. E Grillo? Il M5s proprio oggi
fa sapere che scartato il nome di Bersani si può ragionare su un
Governo a 5 stelle, ma nessuna fiducia ad un Governo "pseudo tecnico" o
politico. Per il resto insulti ai giornalisti e proposte utili per
aumentare il consenso poiché una p l'esatto contrario di quella
precedente, ma cosa importa, tanto non si avrà modo di applicarle! Lo
Tsunami Grillino ha rotto il bipolarismo e messo in crisi la Governance,
ma ora rischia di essere solo in campagna elettorale permanente senza
modificare nulla. Certo, non si può dare a Grillo e al M5s colpe che
non ha, non sono stati certo loro a mettere il Paese in queste
condizioni. Altrettanto verò però è che in queste settimane hanno scelto
di consegnare cinicamente l'Italia ad altri mesi di austerity senza
provare a forzare la situazione rispetto ai trattati internazionali come
il Fiscal Compact, un tema questo completamente oscurato dal dibattito
politico in parlamento. Senza far saltare questo patto il nostro paese è
condannato alla miseria, ed è bene che la parte più attenta del M5s
cominci a balbettare qualcosa al riguardo. Con il 25% dei consensi il
M5s avrebbe potuto fare molto di più, proporre ad esempio un Governo di
scopo che assumesse questo elemento come punto centrale per uscire dalla
crisi. Non averlo fatto è un grave errore. Ora tutto torna come prima,
centrato in pieno l'iceberg della crisi l'orchestra del Titanic Italia
continua a suonare il walzer, ed in parlamento si balla come se nulla
stesse accadendo.
Nessun commento:
Posta un commento