Cipro chiama e Grillo pensa alle caramelle
Si
dirà che Cipro è ben poca cosa, si dirà che il voto del parlamento di
Cipro non mette in discusisone l'impianto delle politiche di austerity
in Europa. Diranno questo ed altro, e lo diranno sostanzialmente per
banalizzare il primo calcio nel culo alle banche della MErkel ed alla
BCE. Un calcio che arriva con il voto unanime di un parlamento sovrano.
Certo è che se Cipro fosse grande come la Spagna o come l'ITalia
qualcuno ai piani alti tremerebbe per davvero. Draghi sarebbe svenuto
se una cosa delgenere fosse successa da noi. E non sarebbe stao solo lui
ma anche i vertici del FMI e gran parte degli speculatori di mezzo
mondo. Nel voto del parlamento di Cipro, cosa che in pochi in questo
paese sanno, è stato determinante l'atteggiamento del Partito Comunista
cipriota che dall'opposizione e con il sentimento popolare di
indignazione dalla propria parte è ruscito a mettere in seria difficoltà
il partito di maggioranza che ha dovuto rimangiarsi il piano di
austerità e votare contro il piano del Governo. I nostri compagni hanno
giocato di tattica, hanno mediato, e hanno fatto una piccola grande
rivoluzione. Ora la palla passa di nuovo alla BCE che si trova a dover
fare una proposta di mediazione rispetto al piano di aiuti, e dovra
scegliere se far incancrenire la crisi oppure mediare con un popolo di
un piccolo grande paese che non è disposto a subire il ricatto
dell'austerity. Cosa concretamente accadrà comunque si vedrà nelle
prossime ore, certo è che i piani sono saltati. Sorprende che In Italia,
paese che più di tutti in Europa sarà costretto a massacrare il proprio
popolo in nome del Fiscal Compact nessuno commenti positivamente il
voto cipriota mettendolo al centro del dibattito politico. Il M5S che
potrebbe giocarsi una partita serissima chiedendo in queste ore a
Bersani and Company di discutere della disdetta unilaterale del Fiscal
Compact andando a vedere le carte dei progressisti resta in silenzio.
Invece di incalzare Bersani su questo, proponendo un governo di scopo
che si misuri su questo terreno Grillo preferisce concentrarsi in queste
ore sulle caramelle dei parlamentari facendo a gara sui costi della
politica. Una gara che paradossalmente Grillo sta perdendo dato che
Bersani ha capito benissimo che il miglior modo per disattivare i
Grillini è accogliere le loro proposte rispetto alla casta. Proposte,
sia chiaro, che reputo giuste, ma incredibilmente al ribasso rispetto
alla portata del voto che Grillo ed il suo movimento hanno avuto. Grillo
ha insomma una forza ed una potenza politica che potrebe innescare una
discussione dirompente in Italia ed in Europa, so benissimo che Bersani
difficilmente accetterà questo schema e non potrà mai formare un
Governo che abbia come primo punto la rottura del piano di austerity che
ha ratificato qualche mese fa, ma una proposta del genere metterebbe
il PDsel in seria difficoltà rispetto alla propria base. Se il M5s non
esercita adesso, sui punti seri che riguardano il futuro di questo paese
la propria forza è perchè non gli regge la pompa. E' perchè alla fine
preferisce stare dentro il meccanismo mediatico del sono tutti uguali
invece che mettere una chiave inglese negli ingranaggi dell'austerity.
Si lo so, Grillo deve rispettare il volere della rete, allora chieda
alla rete cosa ne pensa del Fiscal Compact, il treno per metterlo in
discussione in parlamento sta passando in queste ore, e non è detto che
ne ripassi un altro.
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