sabato 30 marzo 2013

Marco Travaglio critica Grillo ed il M5S per il no a qualsiasi governo



Ieri il “Fatto Quotidiano” aveva pubblicato un editoriale di Paolo Flores D’Arcais nel quale si chiedeva a Grillo ed al MoVimento 5 Stelle di indicare una rosa di nomi per formare un governo “senza partiti” appoggiato da Pd e dallo stesso M5S. Questa ipotesi è stata rifiutata da Beppe Grillo, e la decisione è stata aspramente criticata dal vice direttore del “Fatto”, Marco Travaglio. “ É vero, come sospettavano i complottisti (che spesso ci azzeccano) che Napolitano e parte del Pd sono già d’accordo col Pdl per l’inciucio: ma, a maggior ragione, la proposta di un governo Settis o Zagrebelsky li avrebbe messi tutti con le spalle al muro. E li avrebbe costretti alla ritirata, non foss’altro che per non assumersi la responsabilità di aver bocciato il miglior governo degli ultimi 15 anni (almeno sulla carta).” Travaglio rimarca come il fallimento di questa prospettiva, che avrebbe portato benefici all’Italia, bruci quasi tutte le novità positive introdotte dal MoVimento 5 Stelle: la messa all’angolo del Pdl con l’annuncio del sì all’ineleggibilità, costringendo il Pd a seguirlo, l’elezione di nuove personalità per le presidenze delle Camere come Grasso e Boldrini invece che leader dal profilo consumato come Franceschini e Finocchiaro, con immediato taglio degli emolumenti, la messa in discussione dei dogmi “piddini” su Tav e rimborsi elettorali. Il vice direttore del “Fatto” sottolinea  come, “pur avendo vinto solo moralmente le elezioni, 5Stelle era diventato in pochi giorni il dominus della politica italiana. Se Grillo avesse chiesto a Bersani le chiavi di casa e della macchina, quello gliele avrebbe consegnate senza fiatare e con tante scuse per il ritardo. Insomma, da oggi un movimento nato appena tre anni fa avrebbe avuto l’ultima parola sul nuovo governo e sul nuovo presidente della Repubblica. Con notevoli benefici per gli italiani, visto che alcuni punti del programma pentastelluto, al netto delle follie e delle utopie, sono buoni e giusti e realizzabili in poco tempo.” Con Berlusconi nell’angolo ed i partiti messi in estrema difficoltà, con un Bersani rimasto fermo sull’alleanza col M5S, al MoVimento sarebbe bastato proporre un paio di nomi autorevoli per un governo politico guidato e composto da personalità estranee ai partiti (parrà strano, ma ne esistono parecchie, anche fuori dalla Bocconi, dalle gran logge, dai caveau delle banche e dalle sagrestie vaticane). ” Una simile mossa sarebbe stata per Marco Travaglio lo scacco matto al re.” Invece lo scacco i grilli se lo son dato da soli. Col rischio di perdere un treno che potrebbe non ripassare più; di accreditare le peggiori leggende nere sul loro conto; e di gettare le basi per drammatiche spaccature.” In questo modo l’alternativa che rimane al ritorno alle urne, paventato da tutti ma in realtà voluto da nessuno, rimane solo un governissimo tra Pd e Pdl, che il vice direttore del “Fatto” rimarca come sia l’ipotesi peggiore per il paese, ed anche per lo stesso MoVimento 5 Stelle. ” Ora invece l’unica alternativa alle urne, che tutti invocano ma tutti temono, sarà un inciucissimo con B., più o meno mascherato. Che magari era nella testa di Napolitano e dei partiti fin dal primo giorno. Ma che ora ricadrà sulla testa dei 5 Stelle. E naturalmente degli italiani. Bel risultato, complimenti a tutti.”

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