di Monica Sgherri -
Firenze 25 marzo. Le battaglie storiche contro le grandi opere devastatrici come quella del sottoattraversamento di Firenze dell’alta velocità non trovano ancora sbocco politico nelle istituzioni – nonostante chi, come noi, ne aveva sempre sottolineato le lampanti criticità – ma giustizia nei tribunali, così come grandi vittorie come quella del referendum sull’acqua relativa alla cancellazione della remunerazione per legge del capitale investito fino ad oggi sono generalmente inapplicate, ma non dai tribunali amministrativi. Quello della Toscana ha infatti annullato pochi giorni orsono le scelte dell’Autorità Idrica di congelamento delle tariffe. Nuovamente, potremmo dire, giustizia è fatta dai tribunali!
Firenze 25 marzo. Le battaglie storiche contro le grandi opere devastatrici come quella del sottoattraversamento di Firenze dell’alta velocità non trovano ancora sbocco politico nelle istituzioni – nonostante chi, come noi, ne aveva sempre sottolineato le lampanti criticità – ma giustizia nei tribunali, così come grandi vittorie come quella del referendum sull’acqua relativa alla cancellazione della remunerazione per legge del capitale investito fino ad oggi sono generalmente inapplicate, ma non dai tribunali amministrativi. Quello della Toscana ha infatti annullato pochi giorni orsono le scelte dell’Autorità Idrica di congelamento delle tariffe. Nuovamente, potremmo dire, giustizia è fatta dai tribunali!
Per quanto riguarda l’Alta Velocità. all’epoca vennero riconosciuti i
gravissimi danni ambientali prodotti dallo scavo nel Mugello (fonti
d’acqua e pozzi seccati) ma i risarcimenti venivano annullati per
scadenza dei termini. Come dire dopo il danno la beffa. Fortunatamente
la sentenza della Corte di Cassazione cancella –ad oggi- questa
vergogna.
Di questi giorni la sentenza del Tar Toscana che annulla la decisione
dell’Autorità Idrica dando così ragione al ricorso presentato dal Forum
Toscano dei Movimenti per l’acqua contro le tariffe praticate dai
gestori che, alla faccia del chiarissimo risultato referendario,
continuavano a prevedere “la remunerazione del capitale investito”.
Nuovamente in Toscana la pagina di giustizia è scritta da un tribunale.
L’autorità idrica Toscana, l’organo dei sindaci che dal 2012 aveva
sostituito i vecchi Ato, aveva infatti deciso di soprassedere
all’applicazione dell’esito referendario, e di soprassedere anche a
quanto indicato dall’autorità per l’energia elettrica ed il gas nel
metodo tariffario transitorio che preveda un fondo finalizzato alle
detrazioni in bolletta, come se l’applicazione del referendum fosse un
optional aleatorio. Addirittura il direttore generale dell’Autorità
idrica invitata i cittadini a star tranquilli, garantendo come punto di
vanto che non ci sarebbe stato alcun aumento nelle tariffe rispetto a
quanto deliberato nel 2011. Come dire, nessuna diminuzione (leggasi
cancellazione della remunerazione del capitale investito) ma in cambio
nessun aumento!
Per il rispetto della volontà referendaria si era espresso anche il
Consiglio Regionale approvando una risoluzione, di cui eravamo i
firmatari. Ma gli uffici della Giunta, nella nota di attuazione della
risoluzione, confermano la sostanziale mancanza di ruolo e di competenza
della Regione nella definizione delle tariffe, in capo esclusivamente
all’autorità idrica, e sul piano politico ribadiva invece il ruolo
essenziale che avrebbe potuto svolgere il costituendo comitato per la
qualità del servizio idrico integrato, voluto dal nostro Gruppo, proprio
per seguire queste vertenze. Dunque in materia la Regione non ha potuto
nulla!
Il presidente dell’autorità idrica toscana, il sindaco di Livorno
Alessandro Cosimi il quale è anche presidente dell’Anci Toscana
asseriva, come possiamo leggere sulle cronache locali “ In una
condizione ideale, con una rete idrica all’avanguardia potremmo sì
pensare di destinare tale somma a nuovi sgravi in bolletta: questa non è
però la condizione della Toscana che ha 5 mila chilometri di rete
idrica che necessitano di continui e maggiori investimenti” Insomma il
sindaco con questa motivazione ignorava completamente l’esito
referendario, ma fortunatamente non il Tar!
Contro la decisione di congelamento della tariffa idrica prendeva
posizione anche il presidente di Federconsumatori denunciando di far
rientrare dalla finestra quanto uscito dalla porta e questo in un
periodo di grave recessione economica dove tutti i giorni i gestori
minacciano di chiudere l’acqua ad interi condomini, per l’insolvenza di
qualche famiglia in seria difficoltà economica che non paga le bollette!
La sentenza del Tar è una sentenza storica, dichiarare illegittime le
tariffe praticate dai gestori significa rispettare prima di tutto
l’esito referendario, che era applicabile fin da subito, e soprattutto
significa riaprire concretamente la strada della ripubblicizzazione del
servizio idrico. Una pagina importante che difenderà tutti quei
cittadini che, aderendo alla campagna di Obbedienza Civile promossa dal
Forum dell’acqua, si sono autoridotti le bollette “obbedendo” agli esiti
referendari. Dunque ridiventa attuale l’imperativo di rimborsate quanto
dovuto.
E al presidente dell’autorità idrica, nonché presidente dell’Anci
toscana diciamo: la rete idrica invecchia, lo sappiamo, le perdite di
rete oggi al 39% sono destinate a salire fino al 50% proprio perché le
risorse non bastano. Ma la risposta sta nel riportare i grandi
investimenti plurigenerazionali nella fiscalità generale, come si fa per
ospedali e scuole, liberando così la tariffa da spese insostenibili.
Solo così si potrà far fronte alla manutenzione ordinaria, altro che
disapplicare i referendum! “Cari sindaci avete toppato” scrive un
comunicato territoriale del forum dell’acqua. E’ vero. Ora cari sindaci,
adoperatevi per rispettare il referendum!
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