Con una lettera alla Presidenza della Camera,
Il Movimento 5 Stelle ha esortato Laura Boldrini a “riesaminare la
selezione del personale dei gruppi parlamentari secondo criteri di trasparenza e meritocrazia”. Un invito con cui è impossibile non essere d’accordo.
Eppure, appena qualche giorno fa ha suscitato non poche polemiche l’assunzione – finanziata col budget del gruppo parlamentare M5S – di Claudio Messora, meglio noto come Byoblu, in qualità di coordinatore della comunicazione dei senatori del Movimento. Per chi non lo sapesse, Messora è autore di un blog in cui si occupa, tra le altre cose, di fare opera di divulgazione sulle “nuove frontiere della ricerca indipendente”.
Che cosa vuol dire “indipendente”? Essenzialmente, significa “non riconosciuta” dalla comunità scientifica internazionale. Chiunque abbia qualche familiarità con la vita accademica sa che il confronto tra pari è un elemento imprescindibile del progresso scientifico. Non è solo per migliorare le prospettive di carriera che i ricercatori presentano i risultati del loro lavoro ai convegni e tentano poi di pubblicarli, sotto forma di saggi, sulle riviste internazionali. Il punto è che, nella grande maggioranza dei casi, nessuna ricerca che non sia stata sottoposta alla valutazione critica della comunità scientifica mondiale (quella condominiale non vale) può dirsi affidabile.
Che cosa vuol dire “indipendente”? Essenzialmente, significa “non riconosciuta” dalla comunità scientifica internazionale. Chiunque abbia qualche familiarità con la vita accademica sa che il confronto tra pari è un elemento imprescindibile del progresso scientifico. Non è solo per migliorare le prospettive di carriera che i ricercatori presentano i risultati del loro lavoro ai convegni e tentano poi di pubblicarli, sotto forma di saggi, sulle riviste internazionali. Il punto è che, nella grande maggioranza dei casi, nessuna ricerca che non sia stata sottoposta alla valutazione critica della comunità scientifica mondiale (quella condominiale non vale) può dirsi affidabile.
Queste cose Byoblu le sa bene, visto che, come dichiara nel suo blog,
ha “compiuto studi scientifici e ha una preparazione informatica
maturata alla Statale di Milano (per inciso, dall’autobiografia non è
chiaro se abbia conseguito un titolo di studio, e sarebbe forse utile
rendere pubblico un cv più dettagliato per rassicurare i cittadini
elettori sui criteri che i loro dipendenti in Parlamento seguono per
spenderne i soldi).
Ora, nel suo sforzo di dare voce alle frontiere della ricerca indipendente, Messora, si è occupato anche di Aids. In un post piuttosto noto agli appassionati del genere, dal titolo “La grande balla dell’Aids”, il blogger propone ai suoi lettori un “documentario” di medicina alternativa dal titolo La scienza del panico,
in cui si mette in discussione (“confuta”, secondo le parole
impropriamente usate da Byoblu) la relazione di causa ed effetto tra il virus Hiv e l’Aids.
Nel post, Messora traduce dallo spagnolo alcuni stralci del documentario. In estrema sintesi, secondo quanto viene riportato l’Hiv non è contagioso, e comunque non provoca l’Aids.
A causare la sindrome da immunodeficienza acquisita sono invece i
farmaci proditoriamente somministrati ai sieropositivi dai medici
succubi (o peggio complici) di un complotto internazionale ordito dalle
case farmaceutiche (con l’immancabile complicità del governo
statunitense). Le ragioni di una tale strage sono facili da immaginare:
per le imprese farmaceutiche le malattie sono fonte di profitto. Se non
ci sono abbastanza malattie, le si deve inventare. Per gli americani,
d’altro canto, l’Aids forniva un nuovo, comodo, nemico con cui
prendersela subito dopo il Vietnam: gli immigrati, i drogati e gli
omosessuali portatori del virus Hiv. E così è nata la “Grande balla
dell’Aids”.
In un paese meritocratico, un
divulgatore che prestasse orecchio a simili ciarlatanerie, e aiutasse
pure a diffonderle, sarebbe isolato da qualsiasi discorso pubblico. Non
tanto per i (gravi) danni che potrebbero produrre le specifiche bubbole
in oggetto, quanto perché una simile condotta sarebbe universalmente
considerata sintomo di scarsa competenza. Se il divulgatore non è dotato
delle categorie interpretative che servono per distinguere le balle blu
da tesi scientificamente fondate, non è idoneo a fare il divulgatore.
Tutto qui.
In questo paese, invece, un blogger che dà credito a
risibili teorie del complotto sull’Aids viene messo a capo della
comunicazione di un gruppo parlamentare, a carico dei fondi pubblici di
cui tale gruppo gode per l’esercizio delle sue funzioni. Con buona pace della meritocrazia, e una certa preoccupazione da parte nostra.
Per
questo l’iniziativa degli eletti a 5 Stelle è fonte di sollievo. Non
possiamo che apprezzare il ravvedimento e ci associamo volentieri alla
richiesta rivolta al Presidente della Camera dei Deputati di riesaminare
il metodo di selezione del personale dei gruppi parlamentari secondo
criteri di trasparenza e meritocrazia.
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