L'associazione Umbrialeft ti invita, venerdì 7 febbraio alle ore
17:30, in via Campo di Marte 8/m al dibattito "Giusto o sbagliato non
può essere reato" - Per la cancellazione della legge Fini-Giovanardi
sulle droghe.
Partecipano
Andrea Ferroni (Coor. Prov. Giovani Comuniste/i Perugia)
Giorgio Mariotti (Circolo Arci Island)
Patrizia Cirino (Comit. Verità e Giustizia per Aldo Bianzino)
Matteo Pellegrini (Circolo Arci Alice)
Andrea Ferroni (Coor. Prov. Giovani Comuniste/i Perugia)
Giorgio Mariotti (Circolo Arci Island)
Patrizia Cirino (Comit. Verità e Giustizia per Aldo Bianzino)
Matteo Pellegrini (Circolo Arci Alice)
Coordina
L'associazione Umbrialeft
L'associazione Umbrialeft
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Illegale è la legge, il suo costo è reale...
II 15 dicembre a Roma, la Rete "Fine del Mondo Proibizionista" ha indetto una assemblea nazionale, in vista del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla Fini/Giovanardi, previsto il prossimo 11 febbraio, alla quale hanno aderito, animando attivamente l'incontro e il dibattito, un vasto ed eterogeneo numero di realtà, soggetti, gruppi, che spaziano dai CSOA agli operatori di riduzione del danno, ad associazioni, onlus e parti di organizzazioni istituzionali.
II 15 dicembre a Roma, la Rete "Fine del Mondo Proibizionista" ha indetto una assemblea nazionale, in vista del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla Fini/Giovanardi, previsto il prossimo 11 febbraio, alla quale hanno aderito, animando attivamente l'incontro e il dibattito, un vasto ed eterogeneo numero di realtà, soggetti, gruppi, che spaziano dai CSOA agli operatori di riduzione del danno, ad associazioni, onlus e parti di organizzazioni istituzionali.
Otto anni di Fini/Giovanardi hanno prodotto decine
di migliaia di arresti, millenni di galera per la somma delle condanne,
sovraffollamento delle carceri, costi esorbitanti per la macchina
repressiva e giudiziaria, crescita dei profitti delle narcomafie; tante,
troppe le persecuzioni e le vittime, troppe le morti che reclamano
verità.
Le due leggi sulle droghe e sull'immigrazione hanno provocato una serie di procedimenti che hanno fatto diventare la condizione carceraria Italiana un'emergenza, un caso nazionale, che ci pone fuori dagli standard europei.
Le due leggi sulle droghe e sull'immigrazione hanno provocato una serie di procedimenti che hanno fatto diventare la condizione carceraria Italiana un'emergenza, un caso nazionale, che ci pone fuori dagli standard europei.
Nessun altro paese europeo ha così tanti detenuti
per reati connessi alle sostanze illegali: la pesante criminalizzazione
dei consumatori stride di fatto con l'impunità riservata dal nostro
sistema giudiziario ad autori di reati di ben altra natura, i cui
effetti nuocciono alla salute della società intera, come se le categorie
da individuare e perseguire fossero pre-costruite a suon di stigma.
L'Europa, sulla situazione nei nostri istituti di pena ha già richiamato
l'Italia, che si appresta a presiedere il Consiglio della Comunità
Europea con delle pessime credenziali, rea di non rispettare alcuni
fondamentali diritti umani; tra poco scatteranno salatissime e meritate
multe!
Tutto questo avviene da anni con la copertura compiacente,
mistificante e costosa del Dipartimento Politiche Antidroga (DPA),
organo della Presidenza del Consiglio anzichè dei dicasteri più
direttamente competenti in materia (in particolare Salute, Giustizia,
Politiche sociali). Il DPA sostiene, contro ogni evidenza, che i
consumatori di sostanze non sono puniti ma curati; ostacola, anche nelle
sedi internazionali, le politiche di riduzione del danno; e promuove un
modello bio-medico-patologico dell'uso di droghe che assimila tutte le
sostanze e tutti gli stili di consumo. Dopo la caduta del governo di
centro-destra che ha imposto la Fini-Giovanardi nessuno dei successivi
governi ha mosso un dito per rimediare a tale drammatica situazione.
Oggi, finalmente, sembra muoversi qualcosa... sembra che si possa arrestare il sistema.
Oggi, finalmente, sembra muoversi qualcosa... sembra che si possa arrestare il sistema.
Da gennaio a oggi numerosi tribunali, tra cui la
corte di Cassazione, hanno sospeso i processi e mandato la
FiniGiovanardi all'esame della Consulta per la sua evidente
incostituzionalità. E adesso sappiamo che la Corte Costituzionale
discuterà la questione l'11 febbraio prossimo.
Le principali contestazioni che saranno all'esame, riguardano l'iter della legge che, invece di essere discussa in parlamento, è stata approvata tramite un decreto che riguardava un altro argomento (le Olimpiadi invernali di Torino 2006) e senza che ce ne fosse motivo d'urgenza; inoltre l'equiparazione delle sanzioni per droghe pesanti e leggere, viola la normativa europea in proposito.
Abbiamo tutti/e ben chiaro che la possibilità che la Corte Costituzionale cancelli la Fini/Giovanardi è un'occasione irripetibile, che aprirebbe scenari completamente nuovi.
Le principali contestazioni che saranno all'esame, riguardano l'iter della legge che, invece di essere discussa in parlamento, è stata approvata tramite un decreto che riguardava un altro argomento (le Olimpiadi invernali di Torino 2006) e senza che ce ne fosse motivo d'urgenza; inoltre l'equiparazione delle sanzioni per droghe pesanti e leggere, viola la normativa europea in proposito.
Abbiamo tutti/e ben chiaro che la possibilità che la Corte Costituzionale cancelli la Fini/Giovanardi è un'occasione irripetibile, che aprirebbe scenari completamente nuovi.
Per questo riteniamo necessario riunire tutte le
forze, mobilitare soggetti, gruppi, attivisti, pazienti, strutture ed
organizzazioni, che da anni si battono per l'abrogazione di questa
infausta legge, in una grande manifestazione che si terrà a Roma l'8
febbraio 2014. Vogliamo costruire un percorso dal basso e condiviso che
focalizzi l'attenzione sui danni causati dalla Fini/Giovanardi e che sia
da propulsore alle decisioni della Corte Costituzionale.
Chiediamo a tutte e a tutti di aderire e far girare questo appello;
di organizzare la mobilitazione a partire dai territori informando e
promuovendo iniziative di raccolta fondi a sostegno della partecipazione
alla manifestazione, tantissimi punti segnati su una mappa dove, chi
vorrà, potrà trovare altri disposti a organizzare il viaggio collettivo
fino a Roma, mettendo a disposizione o affittando assieme i mezzi.
Non siamo più disposti a pagare con le nostre vite e con i nostri diritti il prezzo di leggi ideologiche e repressive finalizzate a rafforzare il miliardario monopolio del commercio delle narcomafie; non siamo più disposti a veder riempire le galere di consumatori, che diventano secondo il teorema criminal patogeno, tanto caro alla propaganda proibizionista, individui pericolosi per se e l'intera collettività, da punire e correggere, dei criminali malati di mente. Non siamo più disposti a vedere perseguitare perfino i pazienti che usano la cannabis a scopo terapeutico. Non siamo più disposti a lasciare morire persone nelle carceri, e' arrivato il momento di avanzare verso la completa depenalizzazione dell'uso personale di sostanze, iniziando dalla cannabis e dalla sua autoproduzione, come d'altronde sta già avvenendo in molti paesi del mondo.
Non siamo più disposti a pagare con le nostre vite e con i nostri diritti il prezzo di leggi ideologiche e repressive finalizzate a rafforzare il miliardario monopolio del commercio delle narcomafie; non siamo più disposti a veder riempire le galere di consumatori, che diventano secondo il teorema criminal patogeno, tanto caro alla propaganda proibizionista, individui pericolosi per se e l'intera collettività, da punire e correggere, dei criminali malati di mente. Non siamo più disposti a vedere perseguitare perfino i pazienti che usano la cannabis a scopo terapeutico. Non siamo più disposti a lasciare morire persone nelle carceri, e' arrivato il momento di avanzare verso la completa depenalizzazione dell'uso personale di sostanze, iniziando dalla cannabis e dalla sua autoproduzione, come d'altronde sta già avvenendo in molti paesi del mondo.
L'8 febbraio saremo in piazza perché
Giusto o sbagliato, non può essere reato!
Giusto o sbagliato, non può essere reato!
Per info ed adesioni scrivi a adesioni@leggeillegale.org
leggeillegale.org
leggeillegale.org
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