domenica 2 febbraio 2014

Paolo Ferrero: “Uniamoci per sostenere Tsipras”

Di Tommaso Cinquemani
europa@affaritaliani.it

"Abbiamo scelto di sostenere Alexis Tsipras perché è il simbolo della lotta degli europei contro le politiche di austerità". Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, con una intervista ad Affaritaliani.it lancia un appello a Vendola perché sostenga il candidato del Gue alla presidenza della Commissione europea. "Spero che Sel superi le resistenze e le incertezze e che prenda con nettezza questa strada". Poi spiega: "Il mio auspicio è che si crei una forza unitaria della sinistra, autonoma dal Centrosinistra".
Segretario Ferrero, perché avete deciso di sostenere la candidatura di Alexis Tsipras alla presidenza della Commissione europea?
"Siamo stati noi i primi a proporre la sua candidatura all'interno del Partito della sinistra europea, di cui fanno parte la Linke, il Front de Gauche, Syriza e tanti altri. Nella riunione dell'esecutivo dell'estate scorsa ad Atene io proposi di candidare Alexis, cosa che poi è stata accettata da tutti e confermata a dicembre al congresso di Madrid".
Perché proprio lui?
"Alexis è il simbolo della lotta degli europei contro le politiche di austerità. Il fatto che sia greco rafforza la sua carica di cambiamento, poiché il suo popolo è stato quello più bastonato da queste assurde politiche".
Al congresso di Sel dello scorso week-end è uscita una posizione vaga sul sostegno a Tsipras. Lei che cosa auspica che avvenga nelle prossime settimane?
"Ho salutato positivamente questa apertura a Tsipras, soprattutto visto che negli ultimi anni Sel ha sostanzialmente inseguito il Pd e l'Internazionale socialista. Nei prossimi giorni ci sarà un confronto e spero che Sel possa essere della partita e si possa definire assieme una proposta di sinistra vera, come nel resto d'Europa".
Partendo dallo stato di frammentazione della sinistra italiana, crede che queste elezioni europee potrebbero essere la scintilla che porterà ad un riavvicinamento e alla creazione di una forza unitaria?
"Questo è il mio auspicio. L'elemento su cui mi sono battuto in tutti questi anni è la creazione di una forza unitaria della sinistra, autonoma da quel Centrosinistra che drammaticamente ha condiviso le politiche di austerità di Monti e Letta. Dobbiamo avere un nostro progetto politico contro l'austerità e per la costruzione di una Europa diversa da quella delineata dal Fiscal Compact e dal trattato di Maastricht. Spero che Sel superi le resistenze e le incertezze e che prenda con nettezza questa strada".
Crede che si possa riuscire a mettere assieme forze politiche così diverse, che nella loro storia hanno preso strade separate?
"Per riuscire in questo progetto bisogna essere ambiziosi e allo stesso tempo realistici. La discussione non è se fare un nuovo partito, ma riuscire a fare una lista che sostenga la candidatura di Tsipras e che si riconosca in un programma. Non bisogna mettere insieme gli iscritti di Rifondazione e Sel, ma creare un percorso condiviso che parli alle persone e che metta assieme le forze politiche e sociali di sinistra".
Sareste disponibili a rinunciare al simbolo della falce e martello?
"Ovviamente in una logica così definita il simbolo non è un vincolo. In Francia il Partito comunista si presenta alle elezioni senza la falce e il martello, anche se questo elemento fa parte della loro storia. La stessa cosa vale per il partito comunista spagnolo. Idem per Syriza. Il punto è la sostanza del contenuto, non la forma. Noi comunisti siamo per lavorare con le altre forze di sinistra per creare una alternativa alle politiche liberiste".
Oltre a Sel, quali altri soggetti o personaggi politici vedrebbe bene in questa lista?
"Noi vogliamo parlare ai militanti sindacali, ai dirigenti dell'associazionismo  e ai membri della società civile, come Spinelli e Camilleri. In Italia c'è un tessuto molto robusto di società civile che non ha alcuna tessera di partito. Il mio auspicio è che questa lista possa aggregare tutte queste forze".

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