Negli ultimi 10 anni le tariffe dei servizi essenziali sono aumentate del doppio rispetto all’inflazione: +37% a fronte di un’inflazione al 18,1%.
E la nuova Legge di Stabilità rischia di portare ulteriori aumenti. E’ quanto denuncia Federconsumatori dopo aver aggiornato la consueta analisi sull’evoluzione delle tariffe dei servizi. Dall’indagine, elaborata dal Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione, emerge anche l’aumento spropositato di alcune tariffe, come quelle dell’acqua, che sono aumentate di oltre il 90%.
La crescita più marcata dal 2005 al 2015 è stata quella delle tariffe dell’acqua (+90,4%), dei rifiuti (+57,2%), dei pedaggi autostradali (+44,6%), dei trasporti ferroviari (+42,7%), dell’energia elettrica (+40,3%), dei trasporti urbani (+32,9%), del gas (+24,6%). L’unico dato in controtendenza riguarda le tariffe di servizi di telefonia che sono scesi del 25,8%.Una seconda analisi suddivide l’andamento di tali tariffe in due fasi: una precedente alla crisi dal 2002 al 2008, l’altra in piena crisi dal 2008 al 2015. E ne risulta che, nonostante la crisi ed il pesante calo del potere di acquisto delle famiglie, alcune tariffe (acqua, rifiuti, pedaggi autostradali, trasporti e servizi postali) sono aumentate in maniera decisamente più pesante rispetto alla fase pre-crisi.
“Questo denota come la concorrenza in alcuni servizi non ha funzionato o non è mai decollata, la mancata vigilanza, il peso sempre più forte della pressione fiscale e, in alcuni casi, vere e proprie speculazioni hanno portato ad un aumento insostenibile delle tariffe, contribuendo cosi al grave impoverimento delle famiglie a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni – denuncia Federconsumatori – Proprio a causa dell’aumento dei costi relativi a tali servizi si registra, inoltre, un grave aumento della morosità e delle richieste di sospensione delle forniture per i servizi a domanda individuale”.
“Quel che è peggio è che le minori entrate per gli enti locali che si prospettano con la nuova Legge di Stabilità e le minori risorse per infrastrutture e investimenti ricadranno sulle tariffe, destinate a schizzare ulteriormente verso l’alto in un quadro di deflazione non ancora scongiurato – dichiara Mauro Zanini, Direttore CREEF Federconsumatori – Una situazione inaccettabile che comprometterà fortemente il potere di acquisto delle famiglie, già ridotto ai minimi termini, incidendo in maniera sempre più negativa e depressiva sull’intero andamento dell’economia.”
La crescita più marcata dal 2005 al 2015 è stata quella delle tariffe dell’acqua (+90,4%), dei rifiuti (+57,2%), dei pedaggi autostradali (+44,6%), dei trasporti ferroviari (+42,7%), dell’energia elettrica (+40,3%), dei trasporti urbani (+32,9%), del gas (+24,6%). L’unico dato in controtendenza riguarda le tariffe di servizi di telefonia che sono scesi del 25,8%.Una seconda analisi suddivide l’andamento di tali tariffe in due fasi: una precedente alla crisi dal 2002 al 2008, l’altra in piena crisi dal 2008 al 2015. E ne risulta che, nonostante la crisi ed il pesante calo del potere di acquisto delle famiglie, alcune tariffe (acqua, rifiuti, pedaggi autostradali, trasporti e servizi postali) sono aumentate in maniera decisamente più pesante rispetto alla fase pre-crisi.
“Questo denota come la concorrenza in alcuni servizi non ha funzionato o non è mai decollata, la mancata vigilanza, il peso sempre più forte della pressione fiscale e, in alcuni casi, vere e proprie speculazioni hanno portato ad un aumento insostenibile delle tariffe, contribuendo cosi al grave impoverimento delle famiglie a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni – denuncia Federconsumatori – Proprio a causa dell’aumento dei costi relativi a tali servizi si registra, inoltre, un grave aumento della morosità e delle richieste di sospensione delle forniture per i servizi a domanda individuale”.
“Quel che è peggio è che le minori entrate per gli enti locali che si prospettano con la nuova Legge di Stabilità e le minori risorse per infrastrutture e investimenti ricadranno sulle tariffe, destinate a schizzare ulteriormente verso l’alto in un quadro di deflazione non ancora scongiurato – dichiara Mauro Zanini, Direttore CREEF Federconsumatori – Una situazione inaccettabile che comprometterà fortemente il potere di acquisto delle famiglie, già ridotto ai minimi termini, incidendo in maniera sempre più negativa e depressiva sull’intero andamento dell’economia.”
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