di Alfredo Morganti , nuovatlantide.org
La
legge di Stabilità, secondo Renzi, andrebbe chiamata ‘Legge di
Fiducia’, forse per le tante fiducie che il governo ha chiesto in
Parlamento, con ciò prefigurando un modello di democrazia ‘decisionale’,
per il quale qui comando io e zitti. Bene, in questa legge che equipara
i castelli ai tuguri e taglia l’IMU a tutti, anche a Bill Gates ove
risiedesse in Italia, c’è stata un’apertura verso il rinnovo del
contratto dei dipendenti pubblici. La signora cifra è 300 milioni
di euro. Ricordo che il blocco contrattuale risale al 2008, calando sui
lavoratori della p.a. proprio nell’incipit della crisi più dura del
secolo. Da allora le retribuzioni sono ferme, semmai c’è stato un
attacco ai salari accessori, tanto per non farci mancare niente.
Sì,
lo so, noi lavoratori pubblici siamo dei fannulloni incalliti, dei
pervicaci assenteisti e degli incapaci per definizione. Siamo esposti al
pubblico ludibrio da sempre. Siamo l’alibi di una pubblica
amministrazione vecchia e inefficiente. Siamo il capro espiatorio di
ogni magagna politica. Non faccio del vittimismo, mi limito a
rappresentare il clima che viene montato ogni giorno e che fa opinione
pubblica. Per questo non mi meravigliano i 300 milioni destinati ai
contratti, dopo 6-7 anni che stiamo a secco. Mi riferisco a lavoratori
che in media (parlo degli enti locali che conosco meglio, escludendo la
dirigenza) guadagnano 1200-1500 euro al mese persino dopo 30 anni di
carriera. Che spesso sono abbandonati alla dequalificazione, senza
alcuna effettiva valorizzazione delle competenze. Tant’è che è invalsa
l’abitudine di sottoscrivere contratti di collaborazione esterna anche
quando la p.a. è dotata di risorse interne all’altezza. Ma si sa come
vanno le cose in politica. C’è sempre qualcuno a cui si deve
riconoscenza e gratitudine.
Bene.
A questi dipendenti fannulloni la Legge di Stabilità (‘di fiducia’,
pardon) concede 300 milioni di euro che, mediamente, significano 7,8
euro lordi al mese di aumento, corrispondenti a 40 centesimi al giorno.
Vi pare poco, vista la natura fancazzista del vostro lavoro, sento già
dire in giro? No, è tantissimo cribbio. Tanto che taluni colleghi sono
già pronti a investire in hedge fund e hanno prenotato per Davos volo e
albergo. Per questo a me pare anche troppo e faccio appello al premier:
riduca i 300 milioni a 150. A noi non cambia nulla, perché 40 o 20
centesimi al giorno è un’inezia, mentre invece ai proprietari di
castelletti medievali a cui è stata tolta l’IMU per dare un segnale (ben
compreso da tutti, peraltro), potrebbero essere utili. Siamo il Paese
che è solito accorrere in soccorso del vincitore, non smentiamoci. Anche
stavolta scapicolliamoci a sostegno dei ricchi, facciamo sentire il
nostro deferente calore, apriamo un fondo alle Cayman tutto per loro. Si
può donare con generosità sino a 2.999 euro a testa. Ci sta, con questo
andazzo ci sta. Non è politica, è governo.
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